LA CREAZIONE DEL NOSTRO UNIVERSO
La prima cosa che occorre ricordare è che anche nel caso del Dimensionismo, o meglio soprattutto nel Dimensionismo, la Forma null’altro è che frutto materiale della pura Essenza. Ogni cosa che vedete intorno a voi, corpo umano compreso, è soltanto un’illusione percettiva creata allo scopo di farvi fare esperienza. Ciò che chiamate Realtà rappresenta semplicemente una Metafora che, se interpretata correttamente, potrà farvi cogliere il Messaggio intrinseco in essa. Le lettere di un libro resteranno linee fini a se stesse fintanto che non imparerete a leggere. Lo scopo di questo capitolo non è quello di spiegare la creazione dell’universo in senso fisico, questo è già compito della scienza ufficiale e non ho alcun interesse a entrare nel merito. Le informazioni che vi riporterò riguardando meramente il mondo spirituale, l’Essenza originale su cui è stata fondata la stessa realtà materiale. Viviamo in una sorta di ologramma e la Fisica è ciò che studia e spiega i meccanismi di questa elaborata illusione, io invece mi limiterò a raccontarvi cosa si cela dietro di essa. Non mi aspetto che in molti riusciranno a comprendere completamente il tema che ci stiamo accingendo ad affrontare, una mente razionale e scientifica potrebbe confondersi dinanzi a dinamiche a lui così estranee, equilibri sapienziali che per Creare ordine, esigono di copulare con uno sfrontato Caos privo di perché. Ogni spiegazione che troverete nelle seguenti pagine non sarà volta realmente a spiegare, ma soltanto a farvi sentire una verità che purtroppo non si potrebbe illustrare meglio con concetti a noi conosciuti. L’uso di esempi scientifici o terreni non è da leggersi alla lettera. Essi vogliono solo rappresentare la Metafora atta a rievocare in voi i giusti Archetipi di Comprensione, semplici illustrazioni favoleggianti, indispensabili per farvi penetrare non nei segreti del Mondo, bensì nell’Idea del mondo stesso. Quando anni fa cominciai a porre al mio Guardiano domande su quest’argomento, come primo Segno Egli mi lasciò un laconico messaggio su di un quadernetto, una scritta che trovai soltanto diversi giorni dopo la mia domanda e che assolutamente non ricordavo di aver scritto io. Questo fenomeno prende il nome di Automatismo o Scrittura Automatica. Nei miei primi anni da Satanista, non sapevo ancora controllare lucidamente questo metodo di comunicazione e come spesso accade a tutti coloro che esplorano per la prima volta il trance e i contatti ultraterreni, la mia memoria razionale faceva cilecca! In ogni caso, il messaggio del Guardiano diceva: “Il mondo del visibile è come un sito web. La sua Essenza sta negli html che non vedi. Dietro ogni cosa che osservi in un sito, c’è un codice.”
Non mi fu molto chiaro all’inizio, il messaggio era enigmatico e inoltre trovavo molto strano un esempio simile da parte di un Dio, ma con l’esperienza compresi che Essi son soliti spiegarci le cose sfruttando gli archetipi che noi conosciamo. E sulla comunicazione fra uomini ed Enti, ne riparleremo più approfonditamente fra qualche capitolo. Analizzai con cura lo strano appunto sul quadernetto e lentamente, anche grazie ad altri Segni e comunicazioni astrali un po’ più esplicite, arrivai alla comprensione della Creazione Essenziale del Mondo. Per capire che cosa sia la nostra dimensione olografica, occorre dunque spiegare com’è stato creato quest’Universo nella sua Essenza priva di Forma, tracciandone la genetica dell’Anima aldilà del suo “corpo” terreno. L’Universo, esattamente come ognuno di noi, nasce da una scopata. Ovviamente non in senso letterale, ma potremmo comunque affermare che il nostro mondo è il frutto di una Forza attiva che penetrò con vigore un’Energia passiva. Queste due Essenze sono proprio Mister Ki e Madame Akasha, di cui già abbiamo accennato nel capitolo relativo alla Monade e agli Elementi. Quando il luminoso fulmine di Ki affondò con forza nelle oscure acque di Akasha, essi si fusero insieme per poi esplodere nell’Orgasmo della Vita. Il fenomeno terreno che più si avvicina a ciò che effettivamente permise la Creazione di questa dimensione, è la dissociazione elettrolitica. La dissociazione elettrolitica, in breve, sarebbe un procedimento che permette di scindere una sostanza nelle sue varie componenti. Se ad esempio introducessimo energia elettrica nell’acqua, otterremmo l’elettrolisi, fenomeno in cui la forza dell’energia immessa spaccherà le molecole di acqua, dividendole così nelle loro particelle elementari. In altre parole, gli atomi della molecola di acqua, che è appunto l’insieme di due parti d’idrogeno e una di ossigeno -H2O-, si separeranno divenendo in questo modo elementi indipendenti. Questo è pressappoco ciò che accadde anche ad Akasha, ma ora vediamo di scendere nei dettagli. Questa energia primordiale era l’insieme di tutti gli elementi, ma una volta sopraggiunto il fulmine del Ki, essa si è separata nelle sue singole parti. Immaginate Akasha come una molecola formata da un atomo di Terra, uno di Acqua, uno di Fuoco e uno di Aria, e che con l’arrivo elettrizzante di Mister Ki, essa abbia subito una dissociazione elettrolitica separandosi nei suoi singoli elementi. In questo modo ciò che era unito, fu diviso, creando la possibilità di generare nuove forme di esistenza indipendenti. Fu il principio della Dualità, l’Essenza che diviene Forma, l’Archetipo che si manifesta nel Simbolo. Quando le singole particelle di Akasha e di Ki trovarono le giuste condizioni per potersi assemblare nuovamente fra loro, nacquero le primo forme di vita, energie individuali, entità pensanti ed emozionali, capaci di creare a loro volta vita sfruttando lo stesso principio da cui erano state generate. E fu così che coloro che chiamiamo Dei crearono la nostra dimensione. Per capire con più precisione come queste particelle di Akasha e Ki si riunirono dando origine alla Vita e alla Forma, formulerò un’immagine nella vostra mente, un modello semplice e schematico che vi permetterà di visualizzare con chiarezza il procedimento creazionistico.
Dovete immaginare il Tutto come una sfera. Potete chiamare questo Tutto Multi-Universo e identificare l’Universo con la nostra Dimensione, oppure potete darci per conto vostro la definizione che più vi è congeniale. Ebbene, ora visualizzate questo Tutto sferico tagliato nel mezzo da una sorta di equatore che separa l’emisfero superiore da quello inferiore. Immaginate che questo equatore divisorio sia una specie di rete con maglie finissime, fessure talmente piccole da non far passare nulla di solido, nemmeno un granello di sabbia. Nella parte superiore di questa sfera, regna l’Akasha, l’Etere, quella quintessenza che altro non è se non l’unione armonica dei quattro elementi principali. Nella parte inferiore della sfera, troviamo invece il mondo materiale, la dimensione fisica, la Forma. Un regno in cui gli elementi dell’Akasha si sono separati e ricomposti in nuove creazioni a se stanti. Per una piena comprensione esige riportare alla vostra memoria un breve esempio che proposi sempre nel capitolo sulla Monade, dove paragonai l’Akasha al colore bianco, una tonalità individuale che però rappresenta anche l’unione di tutti i colori dello spettro. Nel nostro Tutto sferico, abbiamo dunque un emisfero superiore composto di puro bianco, mentre in quello sottostante il bianco si è separato nei suoi singoli toni cromatici, creando nuovi bellissimi disegni. In verità non esiste un effettiva differenza fra il mondo superiore e quello inferiore, giacché gli elementi che compongono l’Essenza sono i medesimi che troviamo nel mondo della Forma e l’unica reale diversità vige nella composizione stessa di tali elementi. Restando sempre sull’esempio dei colori, mettiamo il caso che avessimo a disposizione due fogli bianchi nei quali decidiamo di distribuire tre gocce di rosso, tre di giallo e tre di blu. In uno dei due fogli lasceremo che i colori si mischino in maniera del tutto astratta e priva di significato, mentre nel secondo useremo la nostra fantasia per elaborare un disegno di senso compiuto. Certamente vi renderete conto che l’Essenza nei due fogli non è cambiata, poiché abbiamo usato gli stessi identici colori e le stesse dosi. Tuttavia nel secondo foglio, mettendo i singoli colori in una loro posizione precisa, abbiamo creato l’illusione della Forma, che seppur sia solo apparenza, ci permette di cogliere immagini e archetipi utili alla Comprensione dell’Anima e del Mondo stesso.
L’intervento di una forza attiva e fulminea trasformerà un’Unità energetica primordiale in una molteplicità di energie frammentarie e intelligentemente strutturate. La Saetta dell’archetipo solare paterno determinerà il passaggio dell’Essenza akashica da Uroboro a Caduceo. L’Uroboro è la raffigurazione di un Serpente che si morde la coda, a simboleggiare l’eternità del presente non soggetto a partizioni temporali e dicotomiche. Il Caduceo, contrariamente, rappresenta la monade uroborica scissa nei suoi due poli estremi, le due serpi Ida e Pingala che si avvolgono lungo Sushumna, pilastro della stabilità umana. Il Caduceo è l’effige del mondo materiale, l’energia amorfa dell’Origine che si separa per generare la dualità terrena, proiezione onirica in cui l’Anima esperisce la Vita. Dall’unione carnale della Saetta Solare e della Serpe lunare, nascono i Sacri Gemelli, reggenti del mondo, uniti dallo stesso seme, seppur indipendenti, speculari e opposti.
Stabilito che la Materia si genera mutando l’Essenza in Forma, occorre comprendere come ciò avviene. Il principio basilare su cui si fonda questa tesi creazionistica è l’ermetico “solve et coagula”. Come mostra lo schema soprastante, il nostro Tutto è suddiviso in due emisferi da una rete centrale caratterizzata da una trama molto fine. Per consentire dunque all’energia di passare da un emisfero all’altro, occorre stimolare il passaggio delle stesse oltre la Rete. Entra così in gioco il Solve et Coagula, sistema ermetico basato appunto sul dissolvere e il coagulare l’energia. Come indicato nello schema, scopriamo un emisfero superiore rosso, ad indicare uno stato ambientale di Calore, e un emisfero inferiore blu per rappresentare il freddo. Lo stato naturale della dimensione terrena, infatti, in assenza di un intervento solare, sarebbe buio, silenzioso e freddo, un eterno ghiaccio che muta in Vita soltanto in presenza del Sole, calda luce del Visibile, numinoso canto degli Dei. Dall’acqua ghiacciata e dall’Oscurità nasce dunque il Mondo, grazie all’azione del fallo solare che penetra in essa. Per cercare di dare una forma più tecnica a tali concetti forse per alcuni troppo retorici, in maniera molto riduttiva potremmo dire che una volta che l’energia omogenea di Akasha ha subito, grazie all’azione di Mister Ki, la sua esplosiva elettrolisi, le sue singole particelle elementari, una volta separatesi, hanno iniziato a vagare libere nell’etere e soltanto dopo che delle Entità intelligente le hanno dirette e condensate, hanno reso possibile la creazione di nuove forme esistenziali e materiali. Secondo il principio del Solve et Coagula, ogni energia può passare dal Basso all’Alto attraverso l’interazione con una forza espansiva -elemento igneo- , e viceversa dall’Alto al Basso tramite un’energia magnetica –elemento acqueo-.
Il fuoco rappresenta la forza maschile, simile al Ki, energia calda in grado di solvere le energie condensate, “solidificate”. Mentre l’acqua è l’energia femminile, in questo caso puro archetipo del Freddo coagulante, energia magnetica, attrattiva e condensatrice. Vi basta pensare un po’ a un termometro, col calore noterete che il mercurio tenderà sempre ad allargarsi, espandersi, mentre col freddo si contrarrà, riducendosi. Prendiamo ad esempio l’acqua terrena che beviamo tutti i giorni; essa rappresenta il conduttore universale per eccellenza proprio perché è l’elemento terrestre che più si presta al principio magico del Solve et Coagula. Se, infatti, sottoponiamo l’acqua ad alte temperature, il calore porterà le sue molecole ad espandersi fino a raggiungere uno stato gassoso e immateriale. Nello stesso modo portarla a temperature molto basse, indurrebbe le sue particelle molecolari ad avvicinarsi fino a condensarsi, dandole una forma solida e materialmente più definita. Ecco, a grandi linee è esattamente questo il principio con cui l’Essenza diventa Forma. L’Archetipo racchiuso nell’Essenza si manifesta attraverso il Simbolo nel mondo del Visibile e per farlo non deve far altro che passare da uno stato etereo inconsistente, a uno stadio coagulato e definito. Per farlo, come ormai avrete capito, si è dovuto apportare un’enorme energia attiva nella sostanza uniforme e ghiacciata, cosicché da spaccarla nei suoi singoli elementi solti, i quali saranno in seguito nuovamente assemblati fra loro e coagulati nella dimensione materiale. Viceversa per far passare un’energia coagulata nella dimensione eterea, occorrerà solverla. Noi Satanisti, come molti altri evocatori e contattisti, per inoltrare un Messaggio agli Enti dell’Anti-Universo, soliamo redigere una lettera simbolica, firmandola con la sua nostra impronta energetica biologica -che come abbiamo detto corrisponde primariamente al sangue o altri fluidi corporei minori-, ed infine bruciarla allo scopo d’innalzare tale energia oltre la Soglia, ossia quell’immaginaria rete dalle strette maglie che divide i due emisferi dimensionali. Se prendeste un cubetto di ghiaccio e tentaste di farlo passare attraverso i minuscoli buchini di un colino, non avreste certo successo. Ma se voi invece scaldaste quel ghiaccio e lo dissolveste, allora esso potrebbe certamente filtrare oltre. In egual modo il vapore acque che potrebbe giungervi dall’altra parte del colino, così nel suo stato naturale, sarà per voi esseri fisici, difficilmente visibile e inafferrabile, ma se lo congelerete, coagulandolo, esso tornerà ghiaccio e quindi una sostanza terrena e materiale. Mi rendo conto che questi dilettantistici esempi possano divertire i più pratici del mondo spirituale, ma è nel mio interesse che anche quelli meno abituati a pensare da Magus, possano comunque arrivare a comprendere certe dinamiche, attraverso un uso mirato d’immagini semplici e facilmente visualizzabili.
Ricapitolando, com’è stato creato, spiritualmente parlando, l’Universo? Ebbene un’energia femminile uniforme e ghiacciata, a seguito dell’unione con una calda energia maschile, ha subito una Trasformazione, solvendosi e frammentandosi così nei suoi elementi primordiali. Questi elementi sono stati diretti oltre la Soglia retinata che divide i due mondi, dove un’intelligenza cosciente li ha nuovamente riuniti in forme differenti e coagulati, dando vita alla realtà materiale, pura proiezione del mondo essenziale delle Idee. Accade però che spesso la Soglia retinata fra i due emisferi venga in qualche modo danneggiata. Questo avviene quando un’enorme quantità di energia tende a passare nell’altra dimensione attraverso lo stesso punto della rete, finendo con lo sfibrare la sua trama e allargandone così le fenditure. Questo accade ad esempio in quei luoghi dove per secoli si sono tenuti certi rituali, conferendo a quel posto la sua sacralità, oppure laddove sono avvenute grandi catastrofi o altre situazioni contraddistinte da altissimi picchi di energia emozionale. Facile che in questi luoghi anche i meno sensibili possano avvertire un’energia più elettrica, o che addirittura si assista sovente a eventi scientificamente inspiegabili. Ciò accade perché nei luoghi in cui le maglie della Rete si sono allargate, si formano dei veri e propri varchi dimensionali, dei Portali fra il nostro mondo fisico e quello dell’Oltre-Velo. La somma di questi punti energetici della Terra, nei millenni, ha portato molti studiosi a creare una mappa delle linee sinergetiche del nostro pianeta. In queste aree, proprio a causa della Rete più larga, le energie possono entrare e uscire con maggiore facilità, motivo per cui spesso da questi varchi attraversano la Soglia entità astrali e parassiti. I conoscitori di certe realtà sotterranee sfruttano questi luoghi per innalzare grandi flussi di energia, compiendo rituali propiziatori spesso volti al favorire il proprio Demiurgo. Non a caso moltissime chiese, moschee e sinagoghe sono state costruite in prossimità di questi punti energetici, affinché l’energia emozionale della preghiera dei fedeli potesse giungere facilmente al loro Vampiro. Idealmente, per creare un portale dimensionale importante, si dovrebbe tentare di identificare uno di questi incroci sinergici della Terra, possibilmente vicino a un lago, poiché l’acqua, in quanto conduttore universale, favorisce il passo da una parte all’altra. Mari e fiumi, essendo più ampi e dinamici, rendono il processo più complicato, seppur tuttavia non impossibile. Bisogna inoltre aggiungere che secondo alcuni Satanisti il sale marino intralcerebbe ulteriormente l’accesso alle energie entranti. Questo è dovuto all’antica credenza che vede il sale come un deterrente per le entità demoniache. Secondo la tradizione classica, il motivo per cui i Demoni si dimostrerebbero insofferenti al sale risalirebbe al Medioevo, quando il sale costava parecchio e se quindi finiva accidentalmente a terra, si attribuiva la colpa di tale spreco al diavolo. Il demonio era considerato reo di aver spinto il malcapitato, facendogli così cadere il prezioso sale, e pertanto veniva scacciato lanciandosi alle spalle una manciatina di sale. Se devo essere sincera, trovo questa leggenda ridicola e, se fosse vera, ritengo che lo spreco di sale caduto a terra non fosse colpa di alcun demonio, mentre certamente l’ulteriore spreco gettato alle spalle possa benissimo attribuirsi alla folle superstizione cristiana. In ogni caso non è del tutto scorretto dire che il sale irrita le entità spirituali. Il cloruro di sodio ha infatti la prerogativa di assorbire l’umidità e non a caso viene utilizzato per sciogliere la neve dalle strade invernali. Siccome le entità per attraversare la Soglia sfruttano l’acqua, conduttore universale, -coloro che camminano sulle acque-, non è difficile comprenderne l’immediata connessione. Il sale, emblema alchemico per eccellenza, esattamente come la terra e molti altri metalli, cristalli e pietre, simboleggia il trattenimento delle energie, forze esistenziali che spesso ci pervengono attraverso l’Acqua. Questa piccola digressione sul sale permette di capire come mai gli evocatori siano soliti proteggersi all’interno di cerchi di sale, o tutte quelle piccole accortezze tradizionali sul mettere sale ai quattro angoli della stanza, sotto il letto o in tasca. Tuttavia non si può affermare che abbia senso prendere in considerazione anche le aree marine, giacché la quantità di acqua è tale da rendere irrilevante la presenza di cloruro. Basti pensare a zone come il famigerato Triangolo delle Bermuda per comprendere che il sale marino non limita in alcun modo l’interazione dimensionale. L’elemento egemone per i passaggi dimensionali è però, sembra ombra di dubbio, la nebbia. Essa rappresenta di fatti l’acqua che per il calore della terra e il freddo dell’aria, rimane in sospeso tra stato liquido e gassoso. Essa rappresenta il perfetto connubio fra terra e cielo, acqua in sospeso fra stato liquido e gassoso, generatasi grazie al calore della terra, -solve- e il freddo dell’aria, -coagula-.
Per concludere questo particolare capitolo sui meccanismi creativi della nostra dimensione, vorrei evidenziare che, per quanto le allegorie citate possano far sembrare la realtà fisica qualcosa di semplice, questo piano è comunque difficilmente modificabile dall’essere umano. Dobbiamo rammentare che questo mondo è una dimensione costruita per noi da determinati Enti e in quanto già precostituita, meno alterabile. Se nel piano astrale il Viandante ha l’occasione di trovarsi a disposizione fogli vergini da reinventare secondo suo desiderio e inclinazione, la realtà fisica è invece una tela già dipinta. Taluni potrebbero obbiettare che, attraverso una notevole evoluzione spirituale e il corretto uso della legge d’attrazione, anche questa landa fisica può divenire soggetta a modifiche, e senza esitazione posso dire di non metterlo in dubbio. Ciò nonostante ritengo ugualmente più semplice disegnare su un foglio bianco, piuttosto che su di uno già dipinto. L’essere umano di oggi, persino il più consapevole, è pur sempre un individuo tragicamente adattato alla condizione in cui vive. Seppur egli possa convincersi che la realtà fisica non sia altro che un ologramma fittizio, gli basterà picchiare un pugno sul tavolo per costatare il contrario. La verità è che il tavolo non esiste solo perché lo tocchi. Ciò che realmente esiste è solo la sensazione che avverti quando lo tocchi. Se tasti con la mano il tavolo non hai la prova che esso sia lì, ma solo che il tuo corpo ha percepito la sua consistenza. Facendo un sogno potremmo toccare lo stesso tavolo e riavvertirne la medesima sensazione fisica di solidità, tuttavia sappiamo che è solo frutto della nostra mente. Ognuno di questi ragionamenti non servirà comunque a rendere il mondo più plasmabile e meno reale, perché come disse un mio caro amico, “il più delle volte non occorre capire, bensì Sentire.” La comprensione è una forma sottile di controllo che la mente vuole esercitare sulla realtà circostante, fatta di cose, fenomeni, persone. L’uomo cerca di capire il mondo, se stesso e gli altri, perché ambisce a controllare, ed è un sentimento lecito se non portato all’estremizzazione del gelido raziocinio. La vera Consapevolezza arriva però solo quando riusciamo a Sentire ciò che abbiamo intorno e dentro, aldilà dei perché della Forma, oltre i confini di ciò cui stupidamente diamo un confine. Il Sentire, se autentico e svelato, è la più grandiosa espressione dell’Anima. E questo Sentire l’uomo attuale lo ha smarrito nei meandri del sistema aberrante in cui viviamo. Per rendere il concetto più chiaro vi citerò un breve aneddoto. Ebbene, un esperimento ha dimostrato che se prendiamo una rana e la immergiamo in una pentola di acqua bollente, l’animale spaventato e dolorante salterà subito fuori, percependo la grande differenza col suo stato naturale. Se però prendiamo la stessa rana e la mettiamo in acqua fresca e poi lentamente, molto lentamente, ne aumentiamo la temperatura, la rana non si smuoverà dalla sua postazione, nemmeno quando l’acqua comincerà a bruciarla gravemente. Questo avviene perché la rana dopo tanto tempo si è adattata al punto tale da non rendersi più conto che l’acqua è diventata dannosa per la sua incolumità, si è adattata talmente tanto da dimenticarsi che quello stato innaturale non le appartiene. E così, cari amici, credo che anche noi esseri umani di oggi, siamo tante piccole rane adattate, e se non ci destiamo in fretta, finiremo inevitabilmente tutti arrostiti.
Questo capitolo si chiude qui, mi auguro che gli esempi un po’ immaginifici sulla Creazione Spirituale del Mondo vi siano stati utili e che ognuno di voi abbia sentito dentro di sé la sana voglia di essere molto più che una rana in un pentolone. Osservare il mondo è osservare l’uomo. Come mi suggerì il saggio Demone Buer, ogni cosa nell’Universo è anche dentro l’uomo e ogni piccola parvenza vuole celare il suo grande messaggio. Microcosmo e Macrocosmo sono direttamente proporzionali, nell’atomo c’è la Terra, nella Terra c’è l’uomo, nell’uomo c’è l’atomo. Basti pensare che il volume idrico del nostro pianeta corrisponde esattamente a quello dei fluidi corporei umani, in una percentuale di circa il settanta per cento, e che l’uomo, così come la Terra, genera intorno a sé un campo energetico toroidale. Recentemente si è scoperto che il cuore stesso, sede delle energie elettro magnetiche dell'uomo, ha un suo campo toroidale indipendente, e anche questo dovrebbe farci davvero riflettere su quanto una Madre possa assomigliare alla sua Bambina. E se poi il cielo fosse solo uno specchio, come potreste voi negare che ogni uomo è una stella?
"Non vi è nulla al di fuori dell'uomo, che non sia già anche dentro l'uomo."
Jennifer Crepuscolo
Anno MMXI
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