LILITH

 


Lilith nel Vicino Oriente Antico.

"In quel tempo vi era un albero tutto solo, l'albero ?uluppu tutto solo, un albero tutto solo;
esso era piantato sulla riva del puro Eufrate,
e si nutriva delle acque del fiume Eufrate;
il vento del sud sradicò le sue radici, ruppe le sue fronde. L'acqua dell'Eufrate lo trascinò via.
Una donna, rispettosa della parola di An, vi passò accanto, rispettosa della parola di Enlil, vi passò accanto,
essa prese l'albero nella sua mano e lo portò a Uruk, nel santo giardino di Inanna essa lo portò.
[…]
Dopo che cinque anni, dopo che dieci anni furono passati, l'albero crebbe imponente, ma il suo tronco non aveva foglie.
Nelle sue radici un serpente che non teme magia vi aveva fatto il nido; nei suoi rami l'aquila Anzu vi aveva deposto i suoi piccoli;
nel suo tronco la Vergine-Fantasma vi aveva costruito la sua casa".

La vicenda dell'albero ?uluppu è narrata nel testo Assiro Inanna, Gilgameš e gli Inferi (27-31). Ed è la prima attestazione letteraria della figura di Lilith, qui identificata come Vergine-Fantasma (Lillake, in Sumerico). L'Eroe di Uruk saprà scacciare su richiesta della Dea Inanna la Vergine-Fantasma dal tronco dell'albero ?uluppu. Dice infatti il testo:

"Nelle sue radici egli colpì il serpente che non teme magia;
dai suoi rami (allora) l'aquila Anzu prese i suoi piccoli e volò nelle montagne;
dal suo tronco la Vergine-Fantasma che vi aveva costruito la sua casa, cercò rifugio nel deserto".

E non è un caso che la Vergine-Fantasma abbia cercato rifugio proprio nel deserto, luogo per sua natura inospitale e selvaggio. Sulle rive del Mar Rosso - altrettanto ostiche - troverà rifugio la Lilith biblica dopo aver bestemmiato lo Shemhamforash, il nome segreto di Yhwh.
Sull'episodio del Mar Rosso dice il Sicuteri: "Quando leggiamo che il demone Lilith fuggì sul Mar Rosso in mezzo a frotte di diavoli, dobbiamo pensare che il centro di origine del mondo, il mito del giardino dell'Eden, il cielo di Jahvé Dio, si trovasse nella regione mesopotamica-babilonese con il Tigri e l'Eufrate; zona compresa fra la Palestina e il golfo persico. Il mar Rosso era sicuramente fuori d'ogni centro di civiltà, oltre il terrificante deserto d'Arabia, a occidente di Babilonia. Lilith, secondo l'immaginazione umana, fuggita dall'Eden, era riuscita a superare le infernali plaghe desertiche disabitate, ed è lì che inizia il regno di tutti i Diavoli".
Ed ancora desolato e mortifero verrà descritto da Isaia il ritorno al caos primordiale della terra dopo la fine del regno di Edom:

"I gatti selvatici si incontreranno con le iene, e i satiri si chiameranno l'un l'altro; vi farà sosta anche Lilith e vi troverà tranquilla dimora".

Queste poche indicazioni, sono importanti in quanto sono le più antiche testimonianze scritte a tramandarci memoria di Lilith. E ce la dipingono come un Demone, diversamente da quanto enunceranno in seguito le speculazioni dei rabbini che la "declassano" al rango di essere umano, serbandogli almeno il privilegio di essere ricordata come prima donna. Lilith è, in origine, un Demone legato al vento ed alla tempesta; un Demone legato quindi alla furia dell'elemento Aria. È certa, infatti, la radice sumera LIL che compare nella formazione del nome di varie divinità assiro-babilonesi e di spiriti cattivi, per esempio Enlil, Ninlil, Mullil, Anlil. Nella tradizione sumero-accadica si conosce un dio Lillu che letteralmente significa "sciocco", fratello di Egime, la "principessa dei me", del quale si hanno poche notizie. Mentre si rammenta che Lulû è talvolta menzionato quale Demone maschile assimilabile ai vampiri ed è traducibile come "lussurioso". Talvolta, inoltre, i LIL sono dipinti come un gruppo di Demoni che si agitano nella tempesta.
Nella demonologia Assiro-Babilonese si contavano sette differenti classi di Demoni detti Utukku; (o Utuk) tali classi erano: Asag, Namtar, Udug, Ala (Alu, Gallû), Gidim (detti anche Eekimmu, Gigim o Gikim,), Galla; Dingir; Tuttavia, fa notare il Sicuteri, che Gallû ed Eekimmu certe volte avevano valenza anche quali spiriti "buoni".
La classe cui sono associati i LIL è Alu (traduzione del Sumero Gallû). Siegmund Hurwitz "ricollega la sua figura (di Alu) a quella di Lilith in quanto Alu sarebbe stato in origine un Demone asessuato, che prese poi attributi femminili per diventare infine un Demone maschile (Lilû). Era descritto come per metà umano e per metà diavolo e riconducibile all'ebraico Ailo che, a seconda delle tradizioni, sarebbe una figlia di Lilith o Lilith stessa con uno dei suoi segreti nomi. Anche dal nome "Gallû" deriverebbe inoltre, passando attraverso l'ebraico, uno dei nomi segreti di Lilith: Gilû. […] Alu era anche il nome del Toro Celestiale creato dal dio Anu per vendicare sua figlia Ištar, che si offri in sposa a Gilgameš ed offesa dal suo rifiuto chiese al padre di punirlo". Un ulteriore Demone associato a Alu è la Lamashtu che agiva sulle donne interrompendone la gravidanza o uccidendone i neonati (caratteristica che l'ebraismo poi riconoscerà propria di Lilith a dispetto del fatto che la Dea con Lamasthu non abbia niente in comune). Lamasthu si manifestava sotto forma di succubo o di febbre perniciosa, l'iconografia la rappresenta come una donna nuda con le membra inferiori che terminano ad artiglio d'uccello, testa e orecchie di leonessa o, talvolta, d'avvoltoio. È uno dei peggiori Demoni della Mesopotamia; attacca le puerpere uccidendone la prole mentre dice:

"Datemi i vostri figli che li allatterò, le vostre figlie
Ed io metterò la mia mammella nella loro bocca".

E aggredisce anche gli uomini nutrendosi del loro sangue.

Le Triadi

Dice Rendhell: "La Magia basa la struttura divina e universale sulla Triade che si rispecchia nell'Unità, triade espressa dai due poli negativo e positivo, che devono essere intesi come essenze distruttive e creatrici - solve et coagula - , cioè elemento corruttore il primo, che conduce alla trasformazione di ogni cosa (la morte è fine, ma sempre inizio di un'altra cosa); elemento vivificatore il secondo, che ha in sé già il principio di morte. Il terzo polo è invece costituito dalla fusione del negativo e positivo, inteso come superamento delle due polarità in contraddizione tra di loro per dare vita attraverso l'azione. Tale concetto viene espresso da un triangolo segnato dalla Luna nel polo negativo (elemento femminile), dal Sole nel polo positivo (elemento maschile) e da Mercurio nel polo neutro (superamento della fusione), perché mercurio possiede in sé la doppia polarità. Il polo neutro viene simboleggiato anche dal segno costituito da un otto orizzontale (?), che indica l'infinito nel suo eterno procedere".
Un concetto simile, vale la pena ricordarlo, è espresso in alchimia attraverso la Triade dello Spirito, Solfo, Mercurio, Sale, dove - sintetizzando - il Solfo (in sanscrito Sulvere che ricorda il nostro Solve) è identificato quale Elemento attivo, il Mercurio quale Elemento passivo e il Sale quale Elemento neutro che mette d'accordo in se stesso le due nature opposte di Zolfo e Mercurio.




Le triadi di fatto erano alla base della Cosmogonia Assiro-Babilonese. Basterà ricordare la Triade Cosmica: An, Enlil, Enki (in Accadico Anu, Bêl, Ea rispettivamente Divinità del Cielo, del Vento e delle Acque Abissali) e la Triade Astrale: Nanna, Babbar, Inanna (Sin, Samaš, Ištar, rispettivamente Dei della Luna, del Sole e dell'Amore e della Guerra).




La dea Innana/Ištar, l'unica Dea femminile delle due triadi, Cosmica ed Astrale, oscurò tutte le altre dee del Pantheon Babilonese e ne assorbì molte altre delle culture limitrofe. I suoi attributi principali erano quello di Dea dell'amore e quello di Dea della Guerra, inteso questo come secondario quale elemento maschile della sua bipolarità. La Dea si identificava con il pianeta Venere (più raramente con la stella Sirio) e fu anche considerata quale Divinità delle pratiche magiche, Dea della fecondità, della fertilità e delle relazioni sessuali. Nutriva con il suo latte. Talvolta veniva scolpita come una donna vestita, a volte nuda con le mani a comprimersi i seni. Questo secondo aspetto della Divinità, il più complesso e forse il più adorato nella religione Babilonese-Assira, si diffuse in tutta l'Asia anteriore. Ištar era anche la Dea della sera e della mattina, perché il pianeta Venere brilla all'alba e al tramonto. La Venere mattutina era considerata maschile, a differenza di quella della sera che era femminile. Questo sta a confermare la doppia polarità, l'ambiguità di amore-guerra propria della Dea. Il duplice aspetto attribuito alla Dea Ištar è relativo alla fusione e al superamento delle due polarità (negativa e positiva) su cui poggia l'atto creativo simboleggiato nella Triade magica dal glifo di Mercurio. Ma l'amore di Ištar non era solo amore puro, esso poteva essere anche lussurioso, libertino. Una Dea quindi anche lasciva, piena di seduzione e voluttà.
La Dea Ištar si serviva di un demone che é in forma di bella prostituta detta "Mano di Ininni" (in semitico Lilû, riferito al suo aspetto maschile) che era il simbolo della lascivia. Altra aspetto della Dea era Lilîtu, aspetto femminile associato tra le altre cose agli animali, in modo particolare i felini (la Porta di Ištar, una delle otto di Babilonia, è decorata con leoni, tori e draghi - Muš?uššu; l'immagine di Lilith/ Ištar conservata al British Museum la rappresenta in piedi sopra due leoni, come in molti sigilli a cilindro…).
La triade Demoniaca/Carnale Lilîtu, Lilû, Ardat-Lili nasce quindi quale aspetto estremizzato della sessualità lussuriosa e della furia guerriera della Dea Inanna/Ištar.
Lilith (che alcuni traducono come Vergine del Vento) è in questa Triade messa in relazione con i Demoni Lilîtu (che altri non è che Lillake con lo stesso significato oltre il già citato Vergine - Fantasma), il già ricordato Lilû (Uomo del Vento, la tradizione lo vuole padre di Gilgameš) e Ardat-Lili (Serva del Vento). Nella Triade Lilû rappresenta la forza maschile, Lilîtu quella femminile e Ardat-Lili l'equilibrio delle forze maschile/positiva/solare e femminile/negativa/lunare.
Nella cultura sumerica, Lilû, Lilîtu e Ardat-Lili assumono l'aspetto del piacere sterile ma lussurioso, principalmente Ardat Lili, quale "Vergine Priva di Latte", una donna che si accoppia senza poter generare prole, cagionando nell'uomo la lussuria ma senza appagarlo completamente.
Da questo punto così importante nasce l'immagine di Lilith, cioè quella complessa triade "negativa" (o Demoniaca) che racchiudendo in sé il mistero della voluttà amorosa dolce e crudele, mostra la duplice faccia ambigua e cerebrale e emblematica dell'ambivalenza di Eros- Thanatos.




Un'ulteriore associazione della Dea Inanna/Ištar con il vento e la tempesta (e quindi indirettamente con Lilith) ci è testimoniata da un inno intitolato Vittoria di Inanna sull'Ebi?:

Ininn, dai poteri terribili, tu che spandi il terrore,
[…] e sollevi uragani e tempeste.

Il legame tra Inanna e Lillake del testo posto in apertura non è casuale dunque. Agli albori della leggenda di Lilith vi è lo stesso conflitto con Gilgameš che più tardi, nell'Epopea che lo vede protagonista, si troverà nuovamente nello scontro tra l'Eroe e la grande Dea Ištar che, proprio in questa circostanza, rivelerà il suo lato più lussurioso e vendicativo.

Lilith nel giudaismo.

La versione giudaica del mito del Giardino di Eden è fin troppo nota per ripeterla, tuttavia prima di concludere questa nota introduttiva sulla Lilith storica è necessario fermarvisi e fare qualche considerazione; i cabalisti, lo Sefer ha-Zohar, il Talmud e i rabbini hanno infine fissato la nascita di Lilith nel giorno di giovedì, dopo il vespro assieme alla creazione dei Demoni. Curiosa tra l'altro la coincidenza che il vespro è illuminato dalla stella Venere… Ma nella loro speculazione filosofica non hanno risposto ad una domanda fondamentale: perché mai Lilith per fuggire dal Giardino di Eden risolve di bestemmiare lo Shemhamforash? È un quesito importante cui vale la pena far seguire alcune brevi valutazioni. Yhwh, sostanzialmente, rimprovera a Lilith di non volersi sottomettere ai desideri di Adamo che impone alla Dea di avere rapporti sessuali con lui nella sola posizione che oggi chiameremmo "missionaria" (che vi aspettavate del resto dal primo figlio di Yhwh?...). Lilith rifiuta di asservirsi e Yhwh minaccia di punirla. Per tutta risposta la Mater Dæmonorum pronuncia l'innominabile nome segreto del Demiurgo, Shemhamforash. A seguito di questo affronto spuntano sulle Sue bianche spalle due imponenti ali; alcune versioni indicano che Lilith ordinò a Yhwh di donargli le ali; si vuol forse dire che lo aveva in pugno? Comunque Lilith vola via dal Giardino di Eden e soltanto allora Adamo rimpiange di non avere assecondato la sua volontà. Yhwh sarà costretto a "cercare una mediazione" con Lilith attraverso l'invio di tre dei suoi angeli sulle rive del Mar Rosso, Senoi, Sanse-Noi e Sammangolf. Ma Lilith, che su tali rive aveva ritrovato memoria della Sua natura demoniaca e coi Demoni si congiungeva carnalmente generando altrettanti Demoni, rifiuta di patteggiare con gli ambasciatori di Yhwh. Essi la malediranno ricordandole la sua natura lussuriosa e demoniaca e minacciando che mai sarà capace di cagionare ad alcuno danno, in particolare agli infanti, in presenza anche dei loro soli nomi.
Questa storia ci dice alcune cose interessanti riguardo alla versione giudaica del mito; le riassumo in pochi punti.
? Lilith conosce, diversamente da Adamo, il nome segreto di Yhwh. Nemmeno alla Grande Iside, nel mito egizio, sarà dato conoscere il Nome Segreto di Ra, e dovrà ricorrere all'inganno per conoscerlo;
? Di fatto, di fronte al "tradimento" di Lilith lo stesso Yhwh è impotente;
? Lilith non viene esiliata dall'Eden ma sceglie di andarsene e su di Lei non avrà potere alcun anatema, piuttosto Yhwh cercherà di patteggiare la resa;
? Lilith ha esperienza della sessualità quale indispensabile necessità biologica e, addirittura, rivela conoscenza delle arti e delle malizie legate al piacere del sesso; a differenza di Adamo che - stando a quanto dice il Talmud - inizialmente si spaventa persino di fronte agli attributi sessuali di una donna che, schifato, scopre essere coperta di "sangue e saliva". Quello stesso Adamo che non disdegnava, sempre secondo il Talmud, di congiungersi in amplessi bestiali al solo scopo di "dare un nome" ai singoli animali.
Tutto questo rappresenta una inconfutabile prova che Lilith non è stata creata dal Demiurgo.
Lilith è una Divinità.

Lilith nella Qabalah e nella Magia

Sulla storia di Lilith ci sarebbe molto altro da dire ma per non tediare il lettore preferisco riferirmi a singoli episodi storici nelle seguenti sezioni del documento dedicate all'esoterismo.
Una fonte importante per l'approccio a Lilith è Kabbala, Kliffot och den Goetiska Magin (La Kabbala e la Magia Goetica) dello svedese Tomas Karlsson dell'Ordine del Dragon Rouge - Ordo Draconis et Atri Adamantis.
Il Karlsson illustra la Via draconiana (dal greco ??????, Drakon, di Dracone, antico legislatore) dell'Albero della Conoscenza contrapposto cabalistico del più ben noto Albero della Vita. Sinteticamente questo è strutturato come diagramma levato su una colonna centrale e due laterali dette Pilastri di Saggezza, Severità e Misericordia. Tale diagramma viene diviso in quattro mondi:
Atziluth (gli archetipi, i concetti, la mente astratta);
Beri'ah: (la mente concreta, le forme pensate);
Yetzirah (le emozioni, i sentimenti, l'astrale);
Asiyah: l'Azione (la cristallizzazione).
Lungo l'intero Albero della Vita si manifestano 10 emanazioni Divine le Sephiroth, esse sono: Kether; Chockmah; Binah; Chesed; Gheburah; Tiphret; Netzach; Hod; Yesod; Malkuth.
A queste è da aggiungere l'undicesima Sephirah, Daat la Conoscenza. Le singole Sephiroth si raggruppano per triadi. Alle Sephiroth dell'Albero della Vita (ed ai relativi sentieri) sono contrapposte le Qlifot (o Qliphoh, sing Qlifah) dell'Albero delle Conoscenza ed i relativi "Tunnel Qlifotici".
Le dieci Qlifot sono: Lilith, Gamaliel, Samael, A'Arab Zaraq, Thagirion, Golachab, Gha'Agsheblah (qui troviamo l'Abisso corrispondente a Daath), Satariel, Ghagiel, Thaumiel.
Una buona introduzione alla Cabala può essere nel volume Il Giardino dei Melograni di I. Regardie (Mediterranee) o, in alternativa, ne La Cabala Mistica di Dion Fortune (Astrolabio-Ubaldini). Tuttavia nessuno dei due volumi approfondisce in maniera esaustiva il tema delle Qlifot.
Mi preme ricordare quanto il simbolismo dell'Albero Cosmico non sia appannaggio della sola cultura ebraica che, probabilmente, ha sviluppato le proprie dottrine intorno all'Albero della Vita in seguito alla "cattività babilonese". Per portare al lettore alcuni esempi vorrei ricordare, tra i tanti, l'Yggdrasil nordico, il Sicomoro egizio, il Cedro della mitologia Assiro-Babilonese, il Java-Aleim dei Caldei, l'A?vattha indiano e l'Albero Bo del Buddismo.
La Sephirah Daath è pertinente al nostro studio; Daath infatti è la chiave per comprendere l'Albero della Vita (Sitra de-Kedusha) in relazione alla sua controparte oscura, l'Albero della Conoscenza (Sitra Ahra).
L'Albero della Vita divide le Sephiroth in triadi formate da Padre, Madre e Figlia (o Sposa). La struttura originaria dell'Albero però le divide in quadripartizione: Padre, Madre, Figlia e Figlio. Lilith è originariamente collegata alla Sefirah della conoscenza, Daath (la Figlia). Dopo la caduta dell'uomo, i sentieri sull'Albero della Vita sono alterati. Prima della caduta, convergevano verso Daath i sentieri provenienti da Kether, Chockmah, Binah, Chesed, Geburah e Tifareth. Quando Daath precipita dalla Triade Superna, si apre l'abisso e i sentieri che collegano con Daath vengono recisi. Dove una volta vi era Daath, si apre un abisso che dà sull'Albero della Vita dopo la caduta".
Daath è un aspetto della Shekina, il lato femminile della Divinità e sull'Albero della Vita originario esisteva al di sopra di Tifareth, che allora rappresentava Adamo. Essa dovette sottomettersi a Tifareth, e a questo punto l'ordine dell'Albero della Vita originario si ruppe: Daath fu precipitata nell'abisso e cadde. Il Serpente del Giardino dell'Eden viene comunemente considerato come un aspetto di Satana o di Lucifero, ma, secondo molti teologi, il Serpente era invece Lilith; Essa, infatti, viene talvolta descritta come una donna dal corpo di serpente dalla vita in giù (caratteristica che sarà poi propria di una delle "eredi" medievali di Lilith, Melusina). Avvolgendosi intorno all'Albero della Conoscenza spinge gli uomini a mangiarne i frutti.
Daath significa "conoscenza", e la controparte di Daath-Shekina nella filosofia greca e in quella gnostica è Sofia, il cui nome denota saggezza e conoscenza;
Dice Karlsson che: "originariamente il termine "filosofia", che in greco significa "amore della conoscenza", implica un amore per Sofia su di un livello che corrisponde all'eroto-misticismo tantrico. La filosofia era nei Misteri una via greco-gnostica, con la quale il filosofo anelava a risvegliare la Dea Oscura attraverso riti erotici".
Una leggenda giudaica ci presenta Lilith figura storica e pretende che Essa sia stata una prostituta Cananea adoratrice della Dea guerriera Anath. Si ricordi in proposito che Ištar, era anche detta la "Vergine - Protituta"; Il termine Vergine, era usato dagli antichi in senso primitivo a denotare lo stato nubile e connotare esattamente il contrario di ciò che il termine ha finito per implicare (si pensi che Virgo deriva dalla radice Vir, passando per la radice Varg - Urg in Sanscrito - , col significato di Vigore ed associato nella sua accezione originaria ad uno stato di natura potente e selvaggia, di energia travolgente ed ebrezza). Mentre nel Gilgameš è proprio una prostituta inviata dagli Dei a portare la Conoscenza a Enkidu.
Karlsson analizza in modo completo la figura di Lilith in relazione alle Qlifoth: "Un'altra interpretazione dice che nella mistica ebraica, Lilith era la Luna originaria, radiante la sua luce, che si rifiutò di cedere al Sole; per questo motivo fu condannata a riflettere meramente la luce del Sole. […] L'aspetto lunare di Lilith pertiene alla Qlifah Gamaliel, della quale è la Regina. Lilith, infatti, è intesa sia quale Qlifah che Demonessa; come Qlifah, è la natura oscura e selvaggia, il lato oscuro del piano materiale, che apre cancelli sull'Altro Lato cioè sull'Albero della Conoscenza (Sitra Ahra, significa Altro Lato) e corrisponde a ciò che è selvaggio e carnale. Come Demonessa, regna su Gamaliel, che corrisponde al lato oscuro della Luna e alle regioni proibite del piano dei sogni. Lilith è chiamata anche "l'anima degli animali selvaggi" (Sefer ha-Zohar, 1- 34a) ed è anche la Madre Terra nei suoi aspetti più violenti: è quella parte dell'esistenza fisica dell'uomo che non può essere controllata, e che è quindi dall'uomo negata e repressa, creando una struttura nella quale questa forza selvaggia non può entrare. Questa forza riesce però comunque a infiltrare le nostre sovrastrutture, distruggendo il tentativo di creare un paradiso terrestre pacifico: Lilith non giacerà sotto. Questa può essere vista come una allegoria della Madre Terra che non permetterà di essere sfruttata; essa può aprire il suo grembo in qualsiasi momento e inghiottire i monumenti fallici dell'uomo. […] Quale Madre dei Demoni è in Lilith che l'iniziato deve cercare le altre Qlifoth; è verso di lei che il pentagramma magico dell'oscurità punta. Il grembo di Lilith è il cancello per il Mondo Infero e per le sfere delle Qlifoth. È dal suo grembo che l'iniziato evoca i Demoni delle Qlifoth, esso è la tomba (il Pastos di Osiride) in cui l'adepto oscuro entra di sua volontà, nel regno ctonio, in un viaggio iniziatico verso la rinascita. […] Trovare la Qlifah Lilith è la prima difficoltà del sentiero Qlifotico. Lilith è l'antitesi del nostro mondo, Malkuth e questo significa che essa esiste nel mezzo del nostro mondo, ma in aspetti dei quali l'uomo non è usualmente cosciente. in compensazione all'ormai perduta Daath-Lilith, Adamo riceve una nuova donna, Eva, e la Sefirah Malkuth sostituisce Daath come Figlia. Malkuth è il principio che permette la creazione del mondo materiale e la sua esistenza continuata attraverso il concepimento terreno. All'interno di Eva-Malkuth, però, si annida Lilith, suo alter-ego oscuro che aspetta di emergere; nel Tantrismo questo corrisponde a Maya e alla Shakti, due lati dello stesso principio. Maya mantiene e riproduce il livello delle illusioni, delle dualità e della materia, e allo stesso tempo ella è Shakti, la forza rettile primordiale che quando sorge può distruggere le illusioni e il livello materiale. Attraverso la sua caduta, Lilith permette la creazione di Eva-Malkuth, ma si nasconde nell'abisso e nella "Qlifah" di Malkuth". […] Attraverso un'esplorazione dei principi di cui consiste il mondo normale, andando oltre e contro di essi, si può trovare la Qlifah Lilith. […] La Qlifah Lilith è governata da una demonessa chiamata Naamah, considerata la figlia o la sorella minore di Lilith. Quando il mago vuole canalizzare la forza della Qlifah, si invoca Naamah. Questa forza è usata principalmente nel corso di rituali legati al controllo e all'influenza sul piano materiale. […] Lilith è il lato oscuro della Shekinah e corrisponde alla Sophia degli gnostici e alla Shakti tantrica. La Shekinah, la Sophia e la Shakti sono la saggezza e le forze nascoste nel piano materiale: quando si risveglia, questa Dea oscura e nascosta può portare l'uomo al livello divino. Nei miti, questa Dea è paragonata a un serpente e corrisponde alla terribile forza primordiale che esisteva all'inizio del tempo, prima che gli Dei maschili della luce creassero il mondo. Lei è Leviathan e Tiamat, il Caos antico che esisteva prima della creazione del cosmo. Nella tradizione tantrica, Lilith appare nella forma della Dea Kali, la forza rossa e selvaggia che danza in estasi e che con una mano distrugge e l'altra crea, colei che è allo stesso tempo il veleno che intorpidisce e la saggezza che risveglia. Kali corrisponde al vulcano latente che riposa nell'uomo ed è chiamato Kundalini, spesso rappresentato come un serpente o un drago. Nella terminologia tantrica, Lilith corrisponde al lato opposto o interno del Muladhara Chakra, la zona energetica ubicata tra l'ano e i genitali, dove riposa il drago dormiente (la Kundalini). Un modo per contattare Lilith è di meditare sul Muladhara Chakra, che è rappresentato come un loto rosso; l'iniziato dovrebbe, in questo caso, meditare sulla parte posteriore del loto: qui può infatti essere trovata la caverna in cui il Drago riposa prima del suo risveglio. […] L'influenza di Lilith si estende alla Qlifah successiva (Gamaliel), dove assume una forma più personificata come Demonessa Sovrana. […] Gamaliel è l'ombra dell'anima mundi, è la sfera dei sogni e il lato oscuro della Sefirah Yesod. Questa è soprattutto la sfera della sessualità proibita: Adamo ed Eva rappresentano la sessualità come dovere, il cui scopo è la riproduzione; Lilith e i suoi amanti demonici corrispondono a una sessualità iniziatica nella quale la forza dell'Eros è usata per raggiungere stati di coscienza superiori. Entrare in Gamaliel significa diventare pienamente cosciente dei meccanismi della sessualità e quindi porre fine alla sua schiavitù da istinti nascosti. È l'origine della lussuria ad essere rivelata su questa Qlifah; l'iniziato qui raggiunge una comprensione delle strutture degli istinti primordiali e apprende come usare la sessualità per progredire magicamente (magia sexualis). […] Sia la Sefirah Yesod che la Qlifah Gamaliel appartengono alla sfera astrale. Tutti lasciano il proprio corpo la notte, durante il sonno; queste esperienze fanno parte dei sogni profondi, che generalmente vengono dimenticati. È di grande importanza ricordare questi sogni, essere capace di controllarli e raggiungere consciamente il piano astrale. L'Adepto tenta di viaggiare attraverso le sfere astrali ordinarie, rappresentate da Yesod, per raggiungere le più profonde e oscure regioni, che appartengono a Gamaliel. […] Yesod corrisponde alla Luna, Gamaliel al suo lato oscuro, spesso messo in relazione alle streghe e alla loro arte.
Il culto stregonico, secondo Karlsson, "era una religione sessuale, connotata da elementi orgiastici; il sangue costituiva una parte essenziale di questo culto a causa delle fasi della Luna e della loro corrispondenza al ciclo mestruale (in proposito illuminante lo studio di Mary Esther Harding, I Misteri della Donna, ed. Astrolabio - Ubaldini); il sangue mensile è segno di vita e di fertilità e della loro costante relazione alla morte. Il mestruo è un segno della vita che viene persa nel sangue; Eva rappresenta la fase fertile, mentre Lilith rappresenta le mestruazioni. La Luna rappresenta sia la morte che la sessualità e le entità associate a questa sfera hanno elementi pertinenti sia alla sessualità che al sangue. […] Gli Dèi dei culti stregonici sono tutte divinità falliche, spesso cornute (le corna per gli antichi erano simbolo di virilità) o in forma di capro. Tra le Divinità femminili abbiamo soprattutto Dee della Lune Nera, come la greca Hekate, o Dee che rappresentano l'erotismo e la magia, come Freya, ma anche Dee della morte come Persefone e l'antica Dea nordica Hel. In Gamaliel vi sono anche esseri vampirici, caratterizzati dalla combinazione di vita, morte, sangue e sessualità, insieme alle altre entità di tutti i miti che combinano Eros e Thanatos".
Dice Rendhell: "Nei rari trattati dell'occulto che affrontano questa entità, Lilith è considerata Regina delle streghe e dei vampiri, e sposa di Satana, ma sarebbe meglio ritenerla quale controparte femminile di Satana stesso, o "antispirito" femmineo. Alcune tradizioni magiche pongono Lilith come protettrice dei negromanti durante le evocazioni, o come dominatrice delle larve, vampiri astrali che spinge a carpire le energie vitali degli esseri umani durante il sonno. Ma Lilith, tra gli occultisti più sensibili, è intesa come entità che influenza gli esseri umani nel loro aspetto sessuale-cerebrale, provocando in essi un forte eccitamento intellettuale e una ipersensibilità erotica, indice spesso di genio e sregolatezza, ma anche di alterazioni sessuali quali il sadismo e ogni altra deviazione patologica".
Lilith è stata combattuta nella figura della strega medievale, ultima Sua ideale erede assieme alla Fata. Ma questa operazione di repressione, di censura, questa serie concatenata di delitti che la Storia ha chiamato Caccia alle Streghe non è riuscita nei sui intenti di fondo: dominare (controllare, verrebbe da dire…) la Donna nella mente e nel corpo; distruggere il ricordo del sacrale libertinaggio sessuale della Vergine Lilith e tentare di rimuovere dalla coscienza della Donna le potenzialità del Suo ancestrale potere. Lilith non è stata ne sconfitta né tantomeno addomesticata; per questo la cultura dominante quando non ne censura, in un certo qual modo, l'esistenza ne sottolinea esclusivamente il lato oscuro.
Patricia Monaghan parlando di Lilith dice che: "Adamo fece voto di rinunciare alle gioie coniugali per un secolo. Fu il momento della vendetta di Lilith. Ogni notte si recava da Adamo e aveva rapporti con lui (si presume nella posizione da lei preferita), raccogliendo il seme emesso da Adamo per farne dei piccoli di demonio. […] Solitamente era di notte che Lilith veniva a rapire un bambino, quando esso era rincantucciato nella sua culla o nel lettino; poiché le piaceva che le sue vittime sorridessero, faceva il solletico sui piedi del piccolo, e questi rideva; era allora che Lilith lo strangolava. Se una madre sentiva il suo piccolo ridere sognando, o se lo vedeva sorridere nel sonno, dava tre colpetti sul naso del bambino, gridando: "Vattene, Lilith, non c'è posto per te qui". Le mamme avevano inoltre paura dei nibbi, dei pellicani, delle civette, degli sciacalli, dei gatti selvatici e dei lupi, tutti travestimenti favoriti di Lilith. Essa possedeva altri quaranta nomi e rappresentava un'energia terrificante, che veniva chiamata dai Sumeri Lamasthu, dai Greci Lamia e da altri popoli Gilou o Baba Yaga".
Lilith quindi come forza primordiale distruttrice associata al lato più recondito dell'uomo e del Cosmo; ma tuttavia anche forza creativa perché energia del Caos primitivo dal quale tutto può nascere.
Madre amorevole e aspetto oscuro e demoniaco della Grande Madre al tempo stesso.
Questa è Lilith, ci ricorda ancora il Rendhell; Uno Spirito che sotto diversi aspetti molti ritengono il Demone della nostra coscienza, sia individuale che dell'intera umanità, cioè la spinta dell'uomo all'olocausto supremo. Nella scienza la potremmo considerare come l'antimateria, cioè il contrario della realtà visibile, come i "buchi neri" dell'Universo, che come sappiamo assorbono luce e che sono formati da masse contratte e fortemente condensate, che fagocitano ogni cosa che viene attratta dalla loro grande forza gravitazionale […] Lilith quindi è l'Anti-luce (così come il mondo oscuro da Lei presieduto è detto Adam-Belyal, in contrapposizione al più noto Adam Kadmon), una Forza oscura e misteriosa che appartiene al mondo satanico ma nello stesso istante anche l'anti-mondo demoniaco e indi un mondo più terrificante perché irriconoscibile nei suoi dati anormali e quindi maggiormente incontrollabile. Lilith è la faccia più inquietane ambigua del Satana classico. […] Ma come ogni forza, anche Lilith opportunamente evocata e controllata può essere utilizzata per il raggiungimento di fini non più distruttivi ma eccezionalmente positivi, perché in essa risiede il genio dell'uomo, l'eccitazione fantastica delle grandi scoperte dell'umanità, la proiezione sessuale sublimata per il raggiungimento delle più grandi imprese anche pazzesche della genialità umana. Perché Lilith dalla doppia polarità può distruggere ma anche creare dal Caos, come è nelle leggi dell'Universo. Basta sapere usare l'energia che è in Lei. Ma questo è difficile perché è uno dei segreti più profondi della Magia. Ecco perché le possessioni della Luna Nera sono le più difficili da domare. […] Lilith è la Madre Nera che può anche uccidere i propri figli, ma può anche allattarli con il sangue vitale, che sgorga dal Suo seno sinistro.
Già, sembra impossibile, dopo aver parlato tanto della forza oscura e distruttiva della Luna Nera, portare uno spiraglio di luce anche attraverso la figura della Grande Madre Lilith. Eppure c'è una ulteriore prova, al di la delle parole del Rendhell, ben occultata dietro all'ultimo posto dove penseremmo di trovarla: quel lullaby, la ninnananna inglese che ogni madre ha sussurrato al proprio figlio ha, per quanto paradossale possa apparire, la sua radice nel LIL, l'antico Demone della tempesta.
Questo è l'aspetto di Lilith Madre-Luna. Il rapporto dell'uomo con la Luna è molto antico, praticamente esiste da sempre, nessun astro ha tanto attirato lo sguardo umano sull'immensa scena del cielo notturno, quanto la Luna, capace di far nascere nell'uomo profonde suggestioni emotive e psichiche. Il crescere e decrescere della sua luminosità, la sua periodica scomparsa e la riapparizione nel cielo; la sua corsa rapida fra le stelle che le fanno da sfondo, la limpida freschezza che emana la sua indefinibile lucentezza notturna e la sua occulta influenza sul moto delle acque, sulla vegetazione e la vita animale, sono tutti motivi che da sempre hanno stimolato l'immaginazione dell'uomo, creando miti, simboli e innumerevoli leggende e suggestioni. Da sempre la Luna esprime il principio femminile materno e costituisce l'archetipo della Grande Madre e come tale viene adorata in molte Civiltà. L'uomo primitivo venerò nella donna proprio il mistero della fecondità, quale attività magica del femminile, tentando di influenzarne le forze numinose, attraverso riti magici.
Una considerazione a parte merita la figura della Grande madre nel cammino degli Arcani. Le Lame scindono il loro muoversi in due percorsi e, se debitamente considerati, danno un sunto della Tradizione Esoterica. Perché il loro linguaggio, ben prima della genialità dello Jung, è quello degli Archetipi. Che cosa sono Il Mago, Il Carro, La Ruota, Il Sole, Il Diavolo, La Casa-Dio, e Il Mondo (tanto per dirne alcuni) se non Archetipi? Ma ricordiamo la Natura triplice della Dea e, supportati da tale considerazione, vedremo il Suo Volto palesarsi non già dietro ad una sola delle Lame ma a diverse di Loro. Lilith quale aspetto della Grande Ištar mostra Se stessa dietro alla nudità dell'Arcano de La Stella. Una castissima Dama sovrastata dallo stesso simbolo della Grande dea di Babilonia (una stella a otto punte) compie la stessa operazione alchemica e sessuale dell'Arcano n. 14, La Temperanza. Ma mentre La temperanza ammonisce a misurare il fuoco della passione La Stella si mostra nuda e occulta, nelle pieghe del ginocchio, una vulva. E i rotondi seni mostrano una gentilezza di forme che ben si accorda con l'idea di Vergine-Fantasma. La Stella è il lato erotico, lussurioso della Dea Ištar, è Lilith. Altro riferimento che le Lame serbano alla Grande Madre è quello dell'androginia de Il Diavolo. Nella lama numero 15 è ben espressa la Triade sacra di molte Tradizioni Esoteriche e lo stesso Diavolo è visto quale androgino che sovrintende al destino dei suoi due sottoposti, uno uomo e l'altro donna. Viene da chiedersi se gli Artisti che elaborarono il messaggio delle Lame non abbiano voluto fondere nella figura del Diavolo, così come tramandata dall'ambiente che ha visto nascere i Tarocchi, l'aspetto corporeo ed animico degli stessi Dei quasi ad ammonirci di non misurare la Loro sfera sessuale con il nostro metro… Lilith è anche rammentata dal caotico muoversi de Il Matto; il Caos è distruzione e creazione al tempo stesso e pertanto il suo vagare senza meta nella serie numerale degli Arcani (può difatti essere contemplato all'inizio o alla fine del mazzo) ci rammenta la stessa energia caotica del Tema Lilithiano che crea e distrugge e di nuovo crea. Si potrebbe obbiettare che essendo gli Arcani raffigurati attraverso Archetipi queste considerazioni sono piuttosto azzardate. In fondo potremmo vedere la stessa Ištar nella dama che apre la bocca del leone (Arcano n. 11. La Forza); oppure la stessa Grande Madre potrebbe apparire dietro la grande mandorla Mistica de Il Mondo, vista quale vulva cosmica. Ma è proprio questo che avvalora l'ipotesi di una presenza multipla delle peculiarità degli Dei nei glifi delle singole Lame. Il tarocco va considerato quale un "corpus" di insegnamento, una Via e non si deve cercare l'interazione nelle singole Lame, piuttosto considerarle nelle Loro caratteristiche distintive ma immerse in un ampio Disegno Esoterico; come, per fare un esempio, i pezzi di un gigantesco puzzle da ricomporre in virtù della Via indagata e delle Divinità cercate. È opinione personale quella che mi fa pensare che proprio in virtù di questa sua versatilità il mazzo delle Lame non abbia mai conosciuto l'epurazione dai metodi divinatori. Ancora Lilith ci compare dietro al periglioso cammino de La Luna dove il Cancro (un segno, tra l'altro legato alla Dea) oltrepassa una ristagnante acqua per giungere al Portale e rinascere. La Luna è l'attesa dell'Alba D'Oro dell'Alchimista, la Discesa agli Inferi della dea, il cammino dell'Iniziando attraverso la Notte Oscura dell'Anima. L'acqua ci appare stagnante ma potrebbe ben esserci avversa perché lontana dalla nostra memoria quotidiana, lontana dal nostro schematico comprendere e misurare la realtà; potrebbe invero essere un liquido che abbiamo visto anteriormente alla nascita, il liquido amniotico. E la stessa Luna ha nella falce che racconta di Lei una valenza ambivalente: è rossa del sangue della vita, è nera della Nigredo alchemica. Sta a noi superare lo stagno e varcare il portale per rinascere. Anche questo è Lilith. Benché come già detto le associazioni siano molteplici ve ne è una che ho preferito lasciare per ultima tanta è la sua dolcezza. La giovane Vergine-Fantasma dice nel brano già riportato: "Datemi i vostri figli che li allatterò, le vostre figlie; Ed io metterò la mia mammella nella loro bocca". Una Madre dunque. E tuttavia una madre giovane perché ad Essa pertiene l'aspetto virginale della Grande Dea; ma pur sempre una madre; e come tale nutrice dei propri figli che genera e culla e difende sfoderando gli artigli più affilati. I Giudaismno, troppo impegnato nella demonizzazione della donna trasformò la figura della Grande Madre in qualcosa di orribile ma gli Artisti che elaborarono gli Arcani ci hanno tramandato una differente immagine di che cosa sia una madre giovane e bella che culla e difende i propri figli: L'Imperatrice.


Rituali e incantesimi

Sono state usate innumerevoli invocazioni per contattare Lilith. Una delle tante riporta un mantra da ripetere tredici volte, Essa potrebbe manifestarsi:

MARAG AMA LILITH RIMOK SAMALO NAAMAH

Si hanno, oltre l'incantesimo riportato sopra, due testimonianze di rituali legati al culto della Dea Lilith, l'una curata da Rendhell nel suo Lilith, la Sposa di satana nell'Alta Magia (Mastrogiacomo, 1981) nel quale l'Autore pubblica anche una documentazione fotografica (di scarsa qualità) di un rituale di una Congrega Lilithiana. L'altro è il corpus di istruzioni date da M. D'Angelo in Magia Sessuale, Lilith la Dea Nera (Ed. All'Insegna di Ishtar ma di prossima riedizione per Atmosfera in una nuova edizione ampliata ed accresciuta).
Rendhell riporta la gerarchia interna delle congreghe consacrate al culto della Dea; esse, dice, sono formate da sole donne guidate da una Sacerdotessa e da un Sacerdote che resta comunque esterno alla maggior parte dei rituali. I rituali sono costruiti sulla base del ciclo lunare contemplando le 4 fasi della luna: crescente, piena, calante e nuova (o nera). Ogni fase costituisce un grado dell'iniziazione:

 

 

 

Le adepte lilithiane, riporta il Rendhell, nei rituali sono nude, o al massimo coperte con una leggera tunica di velo nero e sono piene di campanelli, legati su tutto corpo, principalmente sulla fronte, al collo, ai polsi alle caviglie, sui fianchi e sul pube.
La nudità, eventualmente coperta da un solo velo, delle sacerdotesse di Lilith, sta proprio per la trasparenza della verità oscura (la nebulosità che avvolge Lilith). È ammessa una tunica pesante solo al di fuori dei rituali o in caso di necessità, ma le tuniche devono essere adornate da campanelli e dai simboli specifici lilithiani.
I campanelli simboleggiano il movimento vibratorio insito nell'azione distruttiva-creativa universale, e servono ad allontanare gli spiriti lilithiani vampireschi.
Fuori del tempio è possibile anche portare una corta tunica con pantaloni neri. I simboli sono forgiati in argento che ortodossamente dovrebbero essere dipinti in nero, cosa che di solito viene trascurata.
Un altro ornamento portato dalle seguaci di Lilith è un bracciale a forma di serpente che viene portato al polso, o alla caviglia o al collo. Tale ornamento richiama il simbolo del ciclo eterno (distruzione-creazione sempre in divenire) che si ritrova anche nella coda di serpente presente nelle immagini iconografiche tradizionali della vampiresca Lilith.
Facciamo presente inoltre che il numero degli elementi di una congrega lilithiana devono essere di tre o multipli di tre per rispettare sia il numero lunare (3 x 3) che la triade divina.

Di seguito i simboli adottati dalle congreghe lilithiane secondo quanto riportato dal Rendhell:

 

 

 

 

 

 

Entrambi i rituali prevedono l'uso del cerchio evocatorio (in questo caso un quadrato detto Campo Lilithiano). Non mi addentrerò nell'analisi dettagliata dei rituali in quanto il rituale di evocazione proposto da Rendhell e D'Angelo prevede l'utilizzo di tecniche non conformi alla Via del satanismo Spirituale a motivo dell'utilizzo del "cerchio magico". Tuttavia sommariamente si può affermare che il rituale proposto dal Rendhell prevede la creazione di una sorta di specchio del ciclo lunare di 28 giorni all'interno del cerchio. Con l'ausilio di una superficie riflettente nera viene aperto un "varco" detto Via Bruciata (o Nera) - in riferimento al passaggio della luna nella quindicesima, sedicesima e diciassettesima case lunari (dette Algalia, Aiaben, Alchil) - che funge da portale permettendo alla Sacerdotessa di essere posseduta dell'energia della Dea. Diversamente D'Angelo pur proponendo l'utilizzo dello stesso campo Lilithiano proposto dal Rendhell, fornisce informazioni sulla Magia Sexualis legata al culto della Dea. Le istruzioni si dividono in 4 differenti livelli facenti capo alle fasi lunari e contemplano anche la possibilità di effettuare il rituale "selft-love". Oltre alla possibilità di convocare la Dea. L'Autore rivela i nomi dei Demoni a Lei associati dandone i sigilli (vedi appendici) e le tecniche evocatorie. Le "Schiere di Lilith" sono formate nell'ordine da: Clauneck, Musisin, Bechard, Frimost, Klepoth, Khil, Mersilde, Clisthret, Sirchade, Hieracht, Humots, Segal, Frucissiere, Guland, Surgat, Morail, Frutimiere, Huictiigara. D'Angelo suggerisce di utilizzare, durante il rituale, il mantra:

LILITH ZORHA ECHIDNA

Da salmodiare nove volte.
Entrambi gli Autori citati concordano nel raccomandare l'evocazione di Lilith nel periodo di transito della Luna in Bilancia, III decano. E sempre entrambi, come da tradizione, indicano quale giorno dell'anno consacrato alla dea il 23 dicembre. Talvolta questo periodo è esteso ai "giorni del caos" ovvero quei giorni che dal 23 dicembre vanno fino al 6 gennaio.
Spinelli (Legioni, Vol. II) dice: "Per Tradizione il lasso temporale più appropriato alla celebrazione del Sabba Lilithiano è quello che precede lo Yule (la notte più lunga dell'anno). Il periodo (una decina di giorni) che prepara l'arrivo del Solstizio d'inverno viene chiamato "lo Spazio del Caos", a causa della variabile ed incostante durata dei giorni e delle notti, sconvolgente anomalia nell'altrimenti regolare e progressivo alternarsi dei luminari, Sole e Luna. Lo Yule è il momento culminante delle celebrazioni in onore di Lilith; questo momento infatti è da sempre conosciuto come "la Notte della Noumenia" (notte della Luna Nuova o Nera); Ra, il Sole, si accinge all'estrema, declinante contrizione: il suolo è duro e ghiaccio, mentre la Natura, letargica in esso, si appresta a glorificare l'ennesima germogliante primavera. La Terra, utero roccioso, feconda nel proprio ventre il seme spermatico della vita; essa prepara la logica e ciclica rinascita, servendosi dell'incantesimo del buio perenne e della sospensione evolutiva. È il tempo durante il quale la giovane Dea-Vergine si concede al suo amante ctonio: Ella, trascurata dall'apollinea carezza, ricerca nell'abbraccio di Ade il remoto calore che sale dall'Abisso, luogo gonfio di lava ribollente ove pulsa l'infuocato cuore del pianeta. È la stagione in cui il potenziale dinamico ed esplosivo delle forze si concentra, preannunciando la travolgente ed immancabile affermazione di sé".
Un ulteriore giacula evocatorio di Lilith è dato da Le Gerarchie dei Demoni, Aa Vv (Ed. SEB) che dilata il periodo dal 2 di novembre al 13 gennaio.

"Lilith, Lilith mia nera Signora, ai tuoi piedi adorati io mi inchino fremente (eseguire),
Lilith, Lilith, tripudio della carne, al Tuo rosso sigillo io pongo le mie labbra! O Grande Madre dell'impurità"

L'Autore tuttavia sconsiglia l'evocazione a meno di non possedere una lucidità impeccabile e la vieta di fatto a quanti hanno contemplato l'idea del suicidio.
Non mancano, nella letteratura relativa ai moderni grimoires, descrizioni particolarmente vivaci come questa:

Lilith; Il Nome: "la Selvaggia" - "il Vortice Nero". La Voce: Aaaaaaeeeeeehhhhhh!
La Forma: Una donna giovane, dai capelli rossi scapigliati, nuda; tre nei sul seno, oppure una stella sulla natica; la voce forte e roca. Appare con una collana di teschi, oppure con una coppa d'oro ricolma di sperma. Impugna due falli eretti. Il Simbolo: il Gufo - il Gatto nero.
I Poteri: Governa gli elementi, conosce i segreti della trasmutazione e le leggi degli astri. Divora lo spazio e il tempo; insegna le arti magiche. Custodisce i tesori nascosti e l'elisir dell'immortalità. Scuote i sensi, la passione più sfrenata e ogni forma di perversione. Signora assoluta della lussuria, provoca saggezza o follia.
L'arma: la Frusta a Sette Code e la Vagina.
La cifra: 888.

La seguente invocazione è data dal Karlsson:

L'INVOCAZIONE DI LILITH
LEPACA LILITH RUACH BADAD ARIOTH SAMALO SCHED
Lilith, apri il tuo grembo, apri il guscio dell'oscurità ed emergi dalla caverna dei sogni oscuri
Lilith, che il tuo sangue scorra come lava vulcanica e sia la forza attraverso la quale sorge il Drago.
OPUN LILITH AMA LAYIL NAAMAH RIMOG ARIOTH LIROCHI LILITH
O' Lilith, il mondo è sedotto dal tuo abbraccio e lì ciò che rimane di tutte le ere può incontrarsi sotto l'ombra della tua crudeltà.
NAAMAH RIMOG ARIOTH LIROCHI LILITH
Lilith, tu stringi lo scettro e hai il dominio
Donaci il dominio e la realizzazione dei nostri sogni
LEPACA LILITH RUACH ARIOTH NAAMAH SAMALO SCHED
HO DRAKON HO MEGAS

Questa breve nota su Lilith non sarebbe completa se tra le tante fonti riportate non si inserissero due ulteriori contributi; l'uno di M. Ford che in Adamu, Luciferian Tantra and sex Magic ci rende conto di alcuni dei nomi segreti di Lilith, 14 per la precisione (anche in questo caso completi di Sigilli, vedi Appendice). I 14 nomi sono: Lilith (Lilitu), Babalon (dall'Apocalisse e dal Crowley), Vadak (questo ed i tre seguenti ricavati dallo Zorastrismo), Duzhyairya, Khnanthaiti ,Mush, Kalubtza (questo ed i seguenti dagli scritti del Profeta Elia), Pirtsha, Abito, Amozrpho, Odamu, Kephido, Haqash, Abizo, Shatrina, Tatrota.
L'altro è un contributo, molto affascinante, dato su un forum dall'utente Black Aracne in risposta alla trascrizione di un rito evocatorio di Lilith basato su una scrittura di Kelly e Dee nel XVI° Secolo.
"Lilith. Il Serpente Teth circonda con le sue Spire il Desiderio di essere Ottenuto. LI dall'Ebraico è "a me": "A Me, a Me il Serpente!". Inoltre la Lamed è la Lettera più Alta dell'Alfabeto Ebraico, Yod la più Bassa, Alto e Basso Uniti, Due Volte. E Teth Osserva. Lamed, la lettera che tende all'Alto, l'Evoluzione. Yod, la lettera che tende al Basso, l'Involuzione. Esterno ed Interno, Alto e Basso. Il Potenziale espresso nella Stasi: la Duplicità di Lilith, di cui un lato è noto, e l'altro no. La Luna riflessa nell'Acqua del Pozzo, la Luna nel Cielo incastonata, gioiello della Santa Peccatrice. Da Lilith, Lilas, il Gioco della Dea. Da Lilas, Lilium, il Bianco Fiore, Purezza Interiore e Verginità. Lilith come Sposa di Samael il Cieco, o il Santo Veleno di Dio, VITRIOL. Lilith la Santa e la Meretrice. Lilith la Nera e la Bianca. Lilith la Fertile e la Sterile, la Madre e l'Adultera, la Grande e la Piccola, la Dea ed il Demone, il suo rito di Carne e di Sangue, nel Gesto e nella Parola, nel Sesso e nella Castità, nel Silentium Eterno che come Serpente Appare e nel Cuore Infinito che è cinto dal Serpente. Lamed e Yod, Riflesse, dalla Teth Circondate".

Considerazioni finali.

 

 



Alla fine del mio piccolo cammino vorrei poter accennare brevemente della mia esperienza con questa Dea. Non mi sento di dire molto in verità; Lilith è spesso legata a vicende troppo personali. Molti anni fa ho indagato la Via della Dea Ištar, seguendone i Santi Passi nella Discesa agli Inferi e ricostruendo la mia vita secondo il suo saggio insegnamento. Durante il Cammino ho incrociato i molti aspetti della Dea in relazione al grado di consapevolezza cui ero giunto. Lilith è scesa oltre l'Abisso anche Lei, Mater Dæmonorum, Signora della Luna, astro magico riflettente le schiene inarcate dei gatti e cullata dal canto delle civette, ha scelto di graziarmi facendomi sentire la Sua presenza. E tuttavia mi ha ulteriormente toccato con la sua antica e potente energia "riprogrammando", non so trovare un termine migliore, l'intera mia esistenza in virtù del Suo straordinario e ricco messaggio. Lilith sceglie se e quando toccare la vicenda umana del singolo e finche Essa lo comanda si deve dedicarsi interamente e senza esitazione alla Sua volontà.
Posso, in un certo qual modo, definirmi favorito dalla Grazia della Grande Madre che alla fine di questo omaggio dovutoLe mi ha in un certo qual modo reso grazie palesando la Sua grazia in molte occasioni e incrementando la Sua protezione. In molte occasioni non ha esitato a misurare il sentimento che alcune persone dicevano di provare verso di me, di fatto mettendole alla prova e valutandone le emozioni. La madre Lilith sa essere amorevole e protettiva verso i suoi figli.
Ma altresì può educarli ad essere sempre vigili guardiani del Suo volere. È il caso dell'unico episodio che mi sento di raccontare intorno al rapporto con Lei. Possiedo una Sua effigie che ho comprato in seguito ad un voto fattoLe. La promessa cui era legato il voto è divenuta reale in breve tempo e come questo è mutato in realtà ogni notte una civetta giungeva a cantare davanti alla mia camera. Ho compreso che il voto fattoLe andava sciolto e quanto prima ho acquistato la Sua Effige cui regolarmente offro vino, frutti ecc. Dal momento del Suo ingresso nella mia stanza la civetta non è più comparsa salvo sporadiche occasioni nelle quali, per un motivo o per un altro, c'è sempre necessità di rivolgersi a Lei. Lei stessa mi si è mostrata in sogno in due occasioni ma non posso rivelare di più intorno a queste esperienze perché il rapporto con la Grande Madre è intimo e non è bene rivelarne i dettagli.
E tuttavia essendo Essa vincolata alla Grande Dea Ištar mi sento di aggiungere che il sentiero per il quale passa il raggiungimento della comprensione di Chi veramente sia la Grande Madre Lilith passa per le sette porte della Discesa ad Inferi della stessa Inanna/Ištar. Affrontare il proprio recondito lato oscuro, discendere attraverso l'intimo Sitra Ahra sono "cose pertinenti" la ricerca di lilith, come diceva un inno sacro alla Dea. Che va contemplata nel Suo essere Guerriera Implacabile e Madre Amorevole, Ištar, Signora dell'Oscurità, Ereskigall, e Vergine-Prostituta, Amante Focosa, Lilith. Quale i tre volti della Grande Hekate, quale le tre fasi della Luna. Nel buio della notte della Luna Nuova, che sta occultata nel "grembo" del cielo, quale un ovulo mistico che attende alla rinascita, alla rigenerazione, c'è il sanguigno canto di Lilith. Comprenderne il vermiglio parlare significa vedere quel sangue mutare la sua natura in latte sapienziale.
Namastè.

 

APPENDICI:

I Sigilli di Lilith
Per i rimandi vedi bibliografia.

 

 

 

 

Sigilli dei Demoni subordinati a Lilith.

 

 

 

 

Diagramma dell'Albero della Vita e L'Albero della Conoscenza.

 

 

 

 

L'Albero della Vita appartiene al Lato Sacro (Sitra de-Kedusha), il regno dell'unità (Reshut ha-Yahid), e in questa interpretazione appare come l'Albero che sorge ad est nel Giardino dell'Eden, simbolo delle forme perfette delle Sefiroth e dei mondi superiori. L'Albero della Conoscenza sorge a nord, direzione cardinale corrispondente al male, e rappresenta l'Altro Lato, Sitra Ahra, il mondo della multidimensionalità e del pluralismo (Reshut ha-Rabbico) che si manifesta nelle forme anti-sefirotiche delle Qlifoth, i gusci o scarti della creazione. L'Albero della Conoscenza non è una semplice appendice dell'Albero luminoso, ma ne è l'antitesi, in quanto la Luce Nera emanò le Qlifoth in reazione alla creazione della materia da parte della Luce Pensante. Gli anzi-mondi della sfera demoniaca del Sitra Ahra rappresentano il fluire della coscienza e della conoscenza oltre i limiti rigidi e prestabiliti dalla creazione, dove l'uno - l'uomo, la volontà, la coscienza creativa - tracima oltre il dieci dell'ordine sefirotico per realizzare l'undici del "mondo oltre il mondo", la creazione che è oltre la soglia della coscienza ordinaria.
L'unico momento di contatto tra i mondi sussiste nel piano dell'uomo, dove la sfera di Malkuth (il mondo della materia) e di Lilith (la porta verso il lato oscuro) sono contigue. Attraverso l'atto di volontà dell'iniziazione l'individuo può trasformare il terrore che si prova al cospetto dell'oscurità nel potere della libertà, varcando il cancello di Lilith e affrancandosi dalla creazione sefirotica.
Il rapporto tra Sefiroth e Qlifoth è indi complesso e non si può limitare la natura di queste ultime ad aspetti peggiorativi delle sfere divine. Ogni Qlifah reinterpreta i significati spirituali della Sefirah corrispondente, trasformandoli secondo i propri parametri di indipendenza e creatività metafisica: ad esempio, l'intelletto di Hod diviene l'esplosione creativa (contigua alla follia) di Samael; la vittoria che pertiene a Netzach è, in A'arab Zaraq, la conquista di ogni aspetto limitato, che viene espulso in maniera violenta - allo stesso modo, il sole ordinario di Tifareth è la coscienza del sole nero di Thagirion. Sulle sfere superiori, la luce statica di Kether ha la sua radice nell'eterno dinamismo degli Dei Gemelli di Thaumiel: se il traguardo del mistico è l'entrata nella divina luce infinita del dieci, sull'Albero inverso il traguardo è un nuovo inizio, ovvero ciò che nasce dallo scontro creativo delle due forze, di Thaumiel.

 

 

Lilith, la Grande Madre.

Ho volutamente trascurato la parte astrologica e quella legata alla psicologia del profondo. Entrambe necessiterebbero di spiegazioni troppo complesse che (oltre ad allungare in modo irreparabile questo documento) dovrebbero dare in un qualche modo conto dei rudimenti delle rispettive scienze e pertanto auspico la realizzazione di un contributo a se stante sia per la Luna Nera Astrologica sia per la figura di Lilith in relazione alla Psicologia del Profondo. Tuttavia una breve sintesi della teoria del Neuman attorno al tema della Grande Madre gioverà alla comprensione della figura di Lilith in relazione agli aspetti della Grande Madre e alle Divinità ad essa correlate. Neumann divide l'Archetipo Femminile in Carattere Elementare e Carattere Trasformatore. In ciascuno di questi caratteri troviamo una polarità positiva ed una negativa (lo schema, circolare, dove il Carattere Elementare è il cerchio più interno e il Carattere Trasformatore è il cerchio più esterno, è diviso in una metà superiore, positiva, e in una inferiore, negativa). Il Carattere Elementare è l'aspetto del femminile che, in quanto Grande Contenente, tende a mantenere fermo ciò che da esso sorge e a circondarlo come una sostanza eterna; è quindi conservatore; le caratteristiche positive sono: contenere, nutrire, offrire protezione, riscaldare, generare; le caratteristiche negative sono: trattenere, catturare, ridurre, divorare. Il Carattere Trasformatore è l'aspetto del femminile più evoluto, legato al movimento dinamico, al mutamento, allo sviluppo, all'inquietudine, in quanto connesso con la gravidanza e con la crescita intrauterina del feto; è quindi creatore; la donna, sia per la propria struttura che per la struttura del bambino, è organo e strumento di trasformazione; le caratteristiche positive sono: donare, offrire, proteggere, far crescere, sublimare, ispirare, creatività e spiritualità; caratteristiche negative: rifiuto, privazione, estasi - follia, ebbrezza-dissolvimento, morte. Lo schema è diviso da due assi M e A; l'asse M tocca aspetti biologici-naturali, l'asse A esplora l'area psichica-spirituale. Per ciascuna polarità Neumann indica delle figure femminili, mitologiche-religiose, che nella Storia hanno rappresentato questi aspetti:
1) Carattere Elementare Positivo: Madre Buona: Iside, Demetra, Maria;
2) Carattere Elementare Negativo: Madre Terribile: Kali, Ecate, Gorgone, Vecchia Strega;
3) Carattere Trasformativo Positivo: Anima: le Muse, Sophia, Maria, la donna Vergine;
4) Carattere Trasformativo Negativo: Lilith, Circe, Astante, giovane Strega.
Ogni donna nel corso della propria vita, in modo più o meno accentuato - a seconda delle vicende personali - "incontra" queste 4 sfaccettature del femminile. D'altro canto le incontra anche l'uomo, ma, poiché generalmente non è consapevole del proprio lato femminile, le proietta all'esterno, in figure di donne. (Dante proiettava in Beatrice la propria Anima ispiratrice e creatrice).

 

 

 

 

Le Coppe per Demoni

Interessante, al fine di documentare l'impatto che Lilith ha avuto nelle culture dell'Antico Vicino Oriente sono le Coppe per Demoni, o Demon Bowls.
Una memoria sbiadita è nella favola della lampada di Aladino così come negli anelli magici del nostro medioevo, anelli con incastonati gioielli dentro ai quali si diceva essere sigillato un Demone (lo stesso Silvestro II ne avrebbe avuto uno); le Coppe infatti avevano lo scopo di sigillare al loro interno un Demone al fine di fruire dei suoi poteri che, si supponeva, fossero messi al servizio del Mago.
Un aspetto interessante delle Coppe per Demoni è il fatto che molte di esse non erano destinate a magia protettiva ma a pratiche di magia aggressiva: servivano cioè a imprigionare un demone che poi doveva esercitare la sua maledizione contro un nemico. Lilith è citata in molte coppe, ne do due esempi tratti dall'edizione Venexia de La Chiave di Salomone.

 

 

 

 

 

Questa coppa, proveniente da Seleucia sul Tigri e datata al settimo secolo a C. In essa è contenuto un incantesimo protettivo a favore di Negray figlia di Denday e dei suoi figli maschi e femmine perché venissero salvaguardati "dalla maledizione della prostituta" (ovvero di Lilith) e "dall'invidia dei dipendenti che rubano i guadagni e da quella dei fratelli che non li dividono equamente" (la famiglia della gentildonna, par di capire, gestiva un bordello). Ciò, per intercessione "di Azdai e Yazdun e Yaqrun e Prael il grande e Raphael e Sahtiel"

 

 

Il testo è scritto in mandaico e alla coppa era sovrapposta un'altra coppa sigillata con una resina adesiva. Nella cavità interna venivano posti gusci d'uovo o Frammenti di teschi umani con iscrizioni, che servivano come "esche" per le entità malefiche. Anche questi sono stati trovati. In alternativa, le coppe venivano poste rovesciate su un piano orizzontale liscio che le sigillava. Alcune di queste coppe si sono rinvenute presso cimiteri. Servivano per intrappolarvi fantasmi che poi venivano inviati ad infestare le case dei nemici. In genere sono di terracotta (poco costose), ma talvolta sono in bronzo, enormemente più caro ma più robusto: la rottura accidentale della coppa avrebbe comportato la liberazione del demone, con comprensibili esiti nefasti.

 

 

 

 

Questa ulteriore coppa contiene un incantesimo protettivo contro Lilith, che vi è realisticamente raffigurata.
Il testo dice: "Siete tutti legati e sigillati, voi dèmoni e diavoli e Lilith, da questo forte e infrangibile incantesimo, […] La malefica Lilith, che fa sviare il cuore degli uomini e appare loro nei sogni notturni e nelle visioni diurne, che arde e infiamma con gli incubi, attacca e uccide gli infanti, maschi e femmine.

 

 

 

 

Sempre contro Lilith è quest'ultima coppa, il cui testo, destinato evidentemente a liberare una casa da un'infestazione, è di particolare interesse.
"Nel nome del Signore della Salvezza è stata approntata questa coppa a salvaguardia della casa di Geyonai bar Mamai, perché si allontani da essa la malvagia Lilith, nei nomi IHVH e AL qui tracciati. Lilith: i Lilin maschi e le Lilith femmine (ovvero i dèmoni succubi e incubi ); […] Tu, Lilith, il maschio Lilin e la femmina Lilith, […] Voi, Lilith, il Lilin maschio e la Lilith femmina, la Megera, e Colui che Afferra: io vi esorcizzo…"

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

L. Morker



Bibliografia:
Aa. Vv. Le Gerarchie dei Demoni, ed SEB, 2005
Bearnè Leda, Le Vergini Arcaiche, Ed. della Terra di Mezzo, 2006
Bottéro Jean/Kramer Samuel Noah, Uomini e Dei della Mesopotamia, Einaudi, 1992
Brandi Alberto, La Via Oscura, Atanòr, 2008
Bril Jacques, Lilith, l'Aspetto Inquietante del Femminile, ECIG, 1994

 

 

 

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