LA VIA DEL SERPENTE
Dal Voodoo Afro-Americano al Ventre di Da
Vudu - o Voodoo, Vodoun, Vudù -, è un termine che tutti conoscono, ma che in realtà in pochi conoscono davvero. Nel linguaggio comune sta spesso ad indicare un confuso insieme di pratiche magiche e spiritismo non meglio specificate, ma che da qualche parte prevedono sicuramente qualche spillone conficcato su inquietanti bambolette di pezza; nella migliore delle ipotesi è usato per indicare in modo generico la famosa (e famigerata) religione sincretica afro-americana, e anche in questo caso il solo sentirlo pronunciare tende a suscitare sentimenti di disapprovazione e diffidenza sia tra chi è contrario alle pratiche occulte, sia, frequentemente, anche tra molti Occultisti.
Anche io sono stata piuttosto prevenuta per diverso tempo: non riuscivo a farmi quadrare il sincretismo in nessun modo accettabile, ed ero anche molto disturbata dai racconti su turpi pratiche di magia nera e sacrifici, al punto da non voler neppure provare a capire quanto di tutto ciò che avevo sentito al riguardo fosse realmente la realtà oggettiva. Una volta, per caso, ho incontrato un Babalawo della Santeria Cubana, e parlammo per diverse ore: rimasi colpita dalla sua gentilezza e dalla sua allegria e rispose a tutte le mie domande senza spazientirsi (nonostante ripensandoci, penso di essere stata al limite dell'importuno) così imparai che i Santeros devono studiare moltissimo e superare periodi molto duri per potersi definire tali, e che anche dopo la loro investitura non percepiscono stipendio, anzi continuano a lavorare come tutti gli altri, e nessuno li pone su un piedistallo durante la vita quotidiana. Mi disse che 'con la magia puoi anche togliere una vita, ma nel momento in cui capisci che sai come farlo, passerai tutti i restanti giorni della tua vita a chiedere ai tuoi Orisha di non doverlo fare mai', e che lui ringraziava personalmente ogni sera e ogni mattina, per non averlo mai fatto in vita sua. Poi mi disse che gli Orisha seguono valori di Equilibrio e di Giustizia, e che si deve mettere da parte il proprio tornaconto, evitando di chiedere cose ingiuste che potrebbero andare a danno di innocenti: a quel punto, sentendomi a mio agio, domandai del sincretismo. E qui cascò l'asino. Non lo sapeva: mi disse che gli Orisha si erano fusi con i Santi, così e basta, pianamente, come se fosse naturale, e non riuscii neppure a capire se secondo lui fossero sempre stati accoppiati e amalgamati come per via di un destino incomprensibile, oppure se ad un certo punto si fossero fusi di buon grado, acconsentendo volontariamente a costituire questa sorta di chimere bicefale tragicamente indissolubili.
Ed ecco in realtà come è successo: Durante il XVI secolo, molti colonizzatori da Inghilterra, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo iniziarono a spostarsi in America, attratti dalla possibilità di guadagnare con la coltivazione di cacao, caffè e canna da zucchero, e non volendo lavorare la terra loro stessi, dapprima tentarono di schiavizzare i Nativi Americani. Presto i Nativi Americani iniziarono a morire a causa delle nuove malattie che gli Europei avevano introdotto nel Continente, così i conquistadores si videro costretti ad inventarsi una nuova atrocità che li risparmiasse dal dover lavorare i campi: reperire manodopera robusta da qualche altra parte, e importarla forzatamente nelle Americhe. Brandendo la bolla papale Dum Diversas di alcuni decenni prima (nella quale Papa Niccolò V autorizzava il Portogallo a soggiogare i pagani nemici della fede espropriandoli dei loro beni e privandoli della libertà), i conquistadores iniziarono a rastrellare i negri dal cuore del continente africano fino alla costa occidentale: i negrieri catturavano o compravano gli indigeni e li costringevano a camminare per settimane fino al punto di imbarco; da lì iniziava la traversata atlantica, che durava mesi, durante i quali i negri restavano incatenati e dovevano remare, stremati dall'inedia e dalla dissenteria, con solo mezzo litro d'acqua al giorno per sopravvivere. Uno su quattro moriva, di stenti, di malattia o suicida. Tutti gli altri venivano convogliati nel Nuovo Mondo come schiavi, spogliati di ogni loro bene e privati di ogni diritto umano.
Eppure quei negri avevano una storia, avevano una radice. Erano Nati Liberi in Nigeria, in Ghana, in Togo, in Benin, in Congo, e avevano tradizioni, leggende, verità, magie. Avevano i loro Dei: favolosi, ancestrali, formidabili Lwa capaci di camminare sulla terra assieme ai loro Figli, e disposti a rendere Divini gli Uomini che camminavano con Loro. I cattolicissimi Inglesi, Portoghesi e Spagnoli non intesero lasciare agli schiavi neppure il diritto di continuare a cantare e danzare per gli Dei: sarebbe stato un sacrilegio e una sozzura, e per questo tutti i negri dovevano venire battezzati e rieducati (indovinate come!) alla vera e giusta religione.
Fu proibito agli schiavi praticare qualsiasi forma di paganesimo o stregoneria, e fu reso obbligatorio che tutti loro abbracciassero la fede cattolica.E allora i negri trovarono uno stratagemma che permettesse loro di continuare ad onorare gli Dei originali, senza che i bianchi potessero punirli: rinominarono ogni Dio con il nome di un santo, e da lì in poi stettero ben attenti a ritualizzare sempre celando i veri Dei dietro a questi nuovi paraventi. Funzionò, inizialmente, così come doveva funzionare: i negri sapevano di avere cambiato solo i titoli sulle copertine, ma che il contenuto dei libri non cambiava; i conquistadores invece non avevano capito, e a parte stupirsi (e talvolta stizzirsi) per cotanta esagerata devozione ai santi esclamando sovente ?que es toda esta santeria? tutto sommato lasciavano correre e non si mettevano in allarme. Ma poi l'astuto stratagemma iniziò a modificarsi come se prendesse vita, scivolando verso una deriva inarrestabile. Dapprima divenne consuetudine, poi si radicò nelle generazioni nuove, finché si creò un nuovo immaginario collettivo estremamente vasto e forte dove i santi non erano più la copertura, bensì parti integranti di ogni Lwa. I pensieri degli schiavi, i loro desideri, le loro paure e le loro speranze non venivano più indirizzate ai veri Lwa originali, bensì a queste chimere che si erano andate a fissare nell'immaginazione, e in esse confluivano incessantemente come fiumi in piena, gonfiandole, espandendole e rendendole reali, quasi tangibili e corporee, evanescenti e vischiose eggregore nutrite con la rabbia e il dolore di un popolo in catene. Verso la fine del diciottesimo secolo la schiavitù venne abolita in alcuni Stati Americani, poi finalmente nel 1865 cessò di esistere completamente e definitivamente. Il Vudu degli schiavi però rimase tale e quale, senza ritornare mai più a quell'Origine che nessuno ricordava più, e come molte altre religioni si sparse, frazionandosi in tante nuove tradizioni tutte simili tra loro. Oggi i termini Candomblè, Umbanda, Quimbanda e Santeria ci si confondono davanti agli occhi come tanti modi di definire il Vudu, creando un apparente caos inestricabile. Vediamo di fare un attimo chiarezza:
CANDOMBLE': è un termine bantu che significa 'danza di negri'. Il Candomblé oggi è diffuso principalmente in Brasile, ed è presente anche in Paraguay, Uruguay, Argentina e Venezuela.Gli elementi tribali che lo caratterizzano provengono dalle antiche tradizioni Nigeriane e Congolesi, ma la cristianità ha lasciato un segno profondissimo: qui la contaminazione cattolica non ha determinato solo il sincretismo, ma anche la percezione della molteplicità delle Entità Divine come archetipi che simboleggiano le emanazioni di un unico Dio, ma che in qualche modo si presentano comunque come essenze indipendenti e dotate ciascuno di sue preferenze e tratti caratteriali specifici.Nel Candomblé si utilizzano, come Sigilli, i Veve tradizionali Africani, ma i Lwa sono denominati Orixa.Nonostante il Candomblé si sia discostato molto dalla radice africana, nelle descrizioni degli Orixa permangono ancora molte caratteristiche tramandate dagli antichi Yoruba, Ewe, Fongbé, Nago e Bantu, e se si ha pazienza di cercare, è possibile ritrovare anche qui alcune parti delle antiche verità.
UMBANDA: Per comprendere, almeno per grandi linee, come sia strutturato l'Umbanda, occorre cominciare dalla Macumba e dal Catimbo.Macumba, detto molto in breve, riunisce in sé lo spiritismo degli Antenati Negri (detti Pretos Velhos) e l'invocazione degli Eshou (che è il termine Umbanda per dire Orixa).Catimbo invece è una tradizione dei Nativi Americani che si basa sostanzialmente sulla venerazione e sull'evocazione dei Caboclos, vale a dire gli Antenati Indios caduti durante la colonizzazione.Umbanda abbraccia entrambe le tradizioni, e incorpora anche gli elementi sincretici tipici di tutte le correnti Vudu attuali: per cui lo spiritismo di Umbanda venera e richiama intere legioni di disincarnati, Caboclos e Pretos Velhos insieme, ciascuna delle quali capeggiata da un Orixa che può essere chiamato sia con il suo nome tradizionale Africano, sia con il nome del santo cattolico con cui è stato sincretizzato.
QUIMBANDA: La Quimbanda è per certi aspetti simile all'Umbanda, ma non prevede di evocare direttamente i trapassati, né gli Orixa, bensì un'altra tipologia di Entità denominate Exus e Pomba Giras.Nella Quimbanda il mondo spirituale è considerato diviso in sette Regni, ognuno dei quali corrisponde a uno specifica tipologia di luoghi, sia fisici che emozionali, e di conseguenza ad uno specifico campo di azione; dentro ad ogni Regno vi sono intere legioni di Eguns, vale a dire i trapassati che anticamente vivevano i Culti degli Antichi, e che oggi si sono evoluti sufficientemente per poter fare da messaggeri tra gli Uomini e gli Orixa: a seconda delle necessità e del vissuto di ogni Egun, ciascuno di loro può assumere i connotati di un particolare Exu.Ogni Regno ha un Exu Re e una Pomba Gira Regina: si pensa che questi Exu siano stati molto speciali in vita, forse grandi stregoni o persone dall'immensa Conoscenza. Sopra tutti c'è Orixa Elegbara Exu, che a differenza di tutti gli altri Exu è uno Spirito Puro che non ha mai avuto incarnazioni terrene.
Reino das Encruzilahadas:
Exù Rei das Sete Encruzilhadas e Pomba Gira Rainha das Sete Encruzilhadas reggono il Regno degli Incroci, che si estende in tutti gli angoli formati dalle strade che si incrociano sia fisicamente, sia metaforicamente, quando si incontra l'amore ad esempio, o quando una scelta importante fa sì che non si sappia quale strada intraprendere.
Reino dos Cruzeiros:
Exù Rei dos Sete Cruzeiros e Pomba Gira Rainha dos Sete Cruzeiros reggono il Regno delle Croci, non negli angoli bensì nei bracci di tutto quello che è incrociato. Presiedono alla condivisione e a tutti i tipi di scambio, a partire da quello materiale fino all'inversione di ruoli.
Reino da Calunga Pequena:
Exù Rei da Calunga e Pomba Gira Rainha da Calunga regnano su tutti i cimiteri e su tutti i sentimenti che scaturiscono dalla morte di qualcuno. Possono guarire malattie mortali, dominano il fuoco e sono in grado di annullare le stregonerie che siano state fatte dentro ad un cimitero.
Reino da Lira:
Exù Rei das Sete Liras (Exù Lucifer) e Rainha Maria Padilha regnano sulle porte d'ingresso dei luoghi di piacere e di divertimento, ma anche sulle banche e spesso estendono la loro area di dominio anche all'aria aperta. Governano le emozioni dell'erotismo e della sensualità, favoriscono l'ispirazione nelle arti, portano gioia e buonumore e possono favorire il benessere materiale.
Reino da Praia:
Exù Rei das Sete Praias e Pomba Gira Rainha das Praias regnano sulle rive dei mari e dei fiumi, e su tutte le fasi della vita in cui c'è un cambiamento che ricorda l'alzarsi e l'abbassarsi delle maree. Portano denaro e spronano la lussuria, ma propiziano anche unioni matrimoniali felici e possono guarire le malattie. Purificano spiritualmente luoghi e persone, e amano i rituali dove si danza.
Reino das Matas:
Exù Rei das Matas e Pomba Gira Rainha das Matas regnano sulla natura verde, sui parchi, sui prati e sulle foreste. Governano semine e raccolti e conoscono l'uso delle erbe medicinali. Esteticamente assomigliano ai Caboclos e appartengono ad Oxossi e ad Ossain; fanno magie con polveri di erbe e portano guarigioni, saggezza, conoscenza e pace.
Reino das Almas:
Exù Omulù Rei das Almas e Pomba Gira Rainha das Almas regnano sui posti alti, montagne, colline, tetti e torri. Il loro campo di azione è sugli stati d'animo e possono portare velocemente qualunque cosa da un luogo all'altro, sia fisico che spirituale. Quando un'Anima si perde e non trova la strada, loro possono attraversare i cimiteri e trasportarla dove deve andare, affinché trovi la sua destinazione.
Nella Umbanda e nella Quimbanda i Veve tradizionali sono affiancati o spesso sostituiti dai Pontos Riscados: i Pontos sono a tutti gli effetti Sigilli, generalmente molto semplici e composti da elementi ricorrenti in combinazioni diverse, dove ogni segno ha un significato specifico e codificato. Ogni Ponto costituisce la schematizzazione identificativa di uno specifico Exu, mostrando le sue caratteristiche peculiari e il suo Regno di appartenenza, ed esiste anche almeno un Ponto per ogni Orixa, che può essere tracciato al posto del Veve.Il Ponto può essere tracciato dagli evocatori durante un rituale denominato Ponto Cantado, oppure dalla stessa Entità che manifestandosi voglia farsi riconoscere: a tale scopo vengono confezionati, con polvere calcarea addizionata di pigmenti colorati, particolari gessetti di forma conica, denominati pembas.
SANTERIA: La Santeria, o più correttamente la Regla de Ocha o Lukumi, largamente diffusa a Cuba, in Brasile, Panama, Repubblica Dominicana e Florida, è una delle tradizioni Afro-Americane che meno si discostano dall'antico Culto Yoruba originale, e anche la percezione delle Divinità, qui denominate Orisha, è rimasta tendenzialmente politeista nonostante il sincretismo sia presente.Tuttavia non c'è totale concordia su questo punto, così la triade divina Olorun-Olodumare-Olofin, che è giunta fino ad oggi quasi immutata dalla tradizione Yoruba e sta ad indicare creatore-creazione-creato, non è percepita allo stesso modo da tutti: vi è una percentuale di fedeli che la considerano sincretizzata con il dio cattolico, e conseguentemente i restanti Orisha sono in questo caso considerati come emanazioni di un dio unico (come nel Candomblé) oppure, ancora più frequentemente, semi-dei che un tempo furono umani, facenti funzione di messaggeri. Delle svariate centinaia di Divinità onorate dagli Yoruba, la Santeria ne ha tenuti poco più di una decina; ma nonostante gli Orisha persi per strada e il sincretismo, ciò che la Santeria ha portato fino ai giorni nostri è in gran parte abbastanza riconoscibile e descritto in modo piuttosto fedele alla matrice originale. Indubbiamente però, la perdita di tanti Orisha ha determinato la fusione di alcune figure, e allo stesso tempo si è verificata talvolta la duplicazione di alcune Entità, che figurano nella 'lista' come descrizioni sovrapponibili, ma ricondotte a Nomi diversi. Alcuni Orisha hanno mantenuto il Nome originale, alcuni altri invece sono conosciuti diversamente da come tramandato dall'antico Dahomey: ad esempio, qui Papa Legba si chiama Elegguà. Dunque per aiutare il lavoro di ricerca di chi, volendo approfondire autonomamente, sceglierà di partire da testi o siti di impostazione Lukumi, qui di seguito riporto i nomi più conosciuti degli Orisha, affiancandoli dove possibile con la loro identità Africana:
***Nota: per chi trovasse ostica la lettura di questi Orisha, consiglio di saltare momentaneamente questa sezione, leggere prima la descrizione dei Lwa in fondo all'articolo, e poi ritornare qui sugli Orisha in un secondo momento, così da colmare le lacune e orientarsi in modo più agevole***
Oxumarè – corrisponde a Damballa Wedo. Oxumarè un Serpente ed è identificato con l'Arcobaleno, e proprio come Damballa ha la sua controparte, che è Ayda Wedo, anche Oxumarè ha la sua paredra, che qui si chiama Ewà. Però nel Dahomey originale, Damballa e Ayda vengono raffigurati insieme, in quanto due parti di una cosa sola; invece qui Oxumarè ed Ewà sono considerati disgiunti. Inoltre, nel Dahomey sono Damballa e Ayda a danzare attorno all'Asse del mondo, mentre qui la danza incessante è stata trasferita sulla coppia Oxalà-Oduduà, che di fatto costituisce una sorta di duplicazione di Damballa-Ayda.La parola oxumarè significa 'la corona iridescente della luna'. Oxumarè si dice sia nato da Olodumare, e che sia fratello dell'Orisha Nana.
Nanà – la Grande Madre Terra, signora del fango primordiale che abbraccia la Yemaya e rende possibile la vita nel suo grembo, è considerata la nonna degli Orisha. Nanà è considerata madre di Yemaya e creatrice della Morte, e di lei si dice che sia in grado di inghiottire ogni tipo di energia malvagia, e digerirla dentro al sottosuolo per poi rilasciarla sotto forma di vibrazione vitale e positiva. Nanà potrebbe essere un modo per rappresentare Mawu; o ancora più probabilmente, come il suo nome suggerisce e come la fratellanza con Damballa sottintende, potrebbe trattarsi invece proprio della personificazione del mare primordiale, il Nana-Buluku.
Ewà – corrisponde ad Ayda Wedo, ed è la paredra di Oshumare. Rappresenta il complemento di Oshumare, e rende possibile l'equilibrio degli Opposti (nonostante nel Lukumi la Danza degli Opposti sia stata trasferita sulla coppia Oxalà-Oduduà)
Oxalà – corrisponde ad Obatalà. Oxalà è figlio di Olodumare e governa su tutte le teste degli Uomini e sul pensiero cosciente, poiché si dice che fu Lui stesso a dotare gli Uomini dell'intelligenza e della vita stessa. Oxalà è il Cielo, e ha una sorella (o più precisamente un'emanazione che lui stesso ha generato dividendo se stesso) che si chiama Oduduà, ed è la Terra: Oxalà e Oduduà danzano incessantemente attorno all'Albero Sacro Iroko, che è l'Asse del Mondo e unisce terra e cielo, e in questa funzione possiamo affermare che Oxalà e Oduduà corrispondono a Damballa e Ayda Wedo.
Iroko – Nella tradizione Lukumi, Iroko è l'Asse del Mondo attorno a cui danzano Oxumarè e Ewà, l'Albero Cosmico che unisce terra e cielo, e che unisce il qui-e-ora all'Altrove, ed è il Phallus Dei tramite cui Obatalà feconda Oduduà.Iroko è lo scettro di Obatalà e rappresenta il concretizzarsi della sua Volontà su questa Terra, e tramite la sua vibrazione cosmica rende possibile la manifestazione della categoria tempo.Iroko non viene quasi mai evocato, perché la sua vibrazione è troppo ultraterrena e può condurre alla follia.
Ifà – detto anche Katende, Ifà è il Tempo e il Destino ed è uno spirito metafisico che comunica solo con i Babalawos: viene invocato tramite rituali con conchiglie e pezzi di noce di cocco, e quando risponde non viene mai di persona ma manda un Exu a riferire i messaggi. Può alleggerire i debiti karmici.
Orunmila – detto anche Orula, è uno spirito di grande saggezza ed è l'Orisha del Destino e della Profezia, e ha facoltà di modificare i destini già scritti: per queste ragioni, e per via del fatto che comunica solo con i Babalawos, è ragionevole ipotizzare che Orula sia la personificazione di Ifà.
Yembo e Oddua – corrispondono a Mawu e Lisa, la Luna e il Sole, i due principi Femminile e Maschile che scaturirono dal mare primordiale, e poi diedero la vita ai primi Dei.
Ibeji – corrisponde a Marassa Dossou Dossa: i Marassas sono Mawu e Lisa, nell'atto di creare l'Androgino Divino (Olodumare) dalla cui forma ancestrale Essi stessi sono scaturiti. Similmente, qui nella tradizione Lukumi, quando Obatalà divide se stesso per generare Oduduà e ad Essa si unisce per generare gli Orisha, dal loro amore scaturisce un'Essenza che è fatta di Amore, e questo amore, costituito da due forze che si uniscono, si descrive nei Gemelli Ibeji.
Yemanjà – corrisponde a Yemaya, la Sirena, il Grembo Cosmico. Qui la tradizione Lukumi non ha modificato la radice Yoruba, e Yemanjà è rimasta la grande Madre dall'energia immensa e ambivalente, capace di trasformarsi come le acque dell'Oceano: Colei che è la culla della rigenerazione e la fonte della forza vitale può adirarsi, e generare il terribile Gorgo della Madre d'Acqua, mostrando Sé Stessa come Calunga, il formidabile Abisso.
Yansa – corrisponde a Oya, l'antica Signora del Fiume Niger, ed è signora del vento, delle tempeste e dei temporali. Vedremo che nella tradizione Yoruba, Oya è uno dei volti della Madre ed è strettamente connessa alle altre sue Manifestazioni (soprattutto Ayda e Yemaya).
Oxum – corrisponde a Ochun, colei che è gentile, paziente, appassionata e innocente. Oxum è la fecondità, l'abbondanza, la bellezza, la dolcezza, ed è il Fiume e l'acqua che scorre, e porta ricchezza, benessere e creatività artistica.
Xangò – corrisponde a Shango ed incarna la Giustizia, l'Ordine e l'Equilibrio; è fratello di Ogun e marito di Oba, Yansa e Oxum.
Ogum – corrisponde a Ogun ed è un maestro dell'arte della guerra, e del lavoro artigianale. Ogum è fratello di Xango, ed è grande amico di Oxossi.
Oxossi – non mi è stato possibile trovare nessun Veve di Oxossi\Ochossi. Probabilmente ha una corrispondenza fortissima con una Divinità dei Nativi Americani, a cui si è sovrapposto nella tradizione Lukumi: infatti Oxossi è anche la Divinità suprema del Culto do Caboclo, che si basa sulla venerazione degli Antenati Indios.Qui Oxossi è l'Orisha della caccia, spirito delle foreste e maestro di strategia. Governa l'istinto di sopravvivenza, l'introspezione, l'abbondanza e il benessere, e regola e risolve le problematiche legate all'alimentazione. Eppure anche secondo la Regla de Ocha, Oxossi è uno dei Figli di Mawu: pertanto figura di diritto nella lista dei Lwa Originali.
Logun Edè – Logun Edè è il figlio di Oxossi (e di Oxum). Logun Edè è un giovinetto adolescente, molto simpatico e socievole, sempre allegro e interessato a tutto ciò che è artistico, leggero, fresco e fanciullesco. Si dice che non sia un campione nell'assumersi grosse responsabilità, ma proprio questo suo 'difetto' fa di lui un alleato formidabile per chi vuole liberarsi da situazioni troppo vincolanti, in breve tempo e senza tirarsi dietro le preoccupazioni.
Ossain – è l'Orisha della vegetazione, e sta ovunque ci sia una foresta, una pianta, o anche solo un filo d'erba. Qui viene raffigurato come un vecchio cieco da un occhio, con le orecchie diverse una dall'altra: una grande grande da cui non sente quasi niente, e una piccolissima che però è dotata di un'udito assai sensibile. Sciamano, guaritore, stregone ed erborista è il mago più potente che esista e conosce tutti i segreti dell'erboristeria magica. Ossain è considerato 'la mano destra del dio Orunmila', perché Ossain è capace di guarire, e Orunmila è Grande Guaritore.Corrisponde a Asojano, il Grande Medico che creò tutte le erbe della Terra e migliorò le condizioni di vita di tutti gli Esseri Viventi su questo pianeta; Asojano ha anche un lato distruttore, che si chiama Shopwana (detto anche Shopona, che è Babalù Ayè, Sakpata, Omolu).
Omolu – corrisponde a Babalù Ayé, ossia a Sakpata. Molto temuto, in quanto capace di scatenare epidemie devastanti, in realtà Omolù è un Orisha estremamente generoso e benevolo, e preferisce di gran lunga portare guarigione.
Olokun – corrisponde ad Agwe, e sia nella tradizione Yoruba più antica, che in quella Lukumi più recente, resta l'indiscusso Signore dei Mari.
Elegbarà\Elegguà – corrisponde a Papa Legba, e anche al suo riflesso Legba Carrefour. Elegguà è l'Orisha della comunicazione, dei crocevia e di tutte le Porte: può attraversare l'Iroko e salire e scendere lungo di esso a suo piacere, può aprire e chiudere i portali e intercedere per rendere possibile la comunicazione con qualsiasi altro Orisha. Similmente ad Ogun, che apre le strade con la forza, Elegguà le apre con la strategia, e trova sempre nuove vie e nuove soluzioni.
PALO MAYOMBE: Palo Mayombe è diffuso principalmente a Cuba, ed è una religione animista di radice congolese basata sulla comunicazione con gli Spiriti. Qui le Divinità sono per lo più forze elementali, e sono chiamati Mpungos.Lo stregone, denominato Palo Mayombero o Palero, prepara un particolare calderone appositamente consacrato (lo nganga) dentro al quale prenderà dimora lo spirito di un Defunto, che da quel momento in poi farà da messaggero e canalizzerà ogni tipo di scambio e comunicazione tra lo stregone e tutti gli altri Spiriti. Gli Spiriti possono essere di Luce, gli Nkisi, o di Tenebra, gli Ndoki. Gli Ndoki partecipano più volentieri al Palo Mayombe più puro e meno sincretizzato, invece tendono a non collaborare ad esempio nel Palo Judìo, che prevede l'utilizzo di croci e simboli cristiani.Esiste anche il Palo Briyumba, fortemente mescolato con la Santeria, e il Palo Kimbisa, più recente, dove è stato metodicamente e intenzionalmente applicato e codificato il sincretismo tra Mpungos, Orishas e santi.
SANTA MUERTE: Il Culto della Santa Muerte non fa parte delle nuove tradizioni scaturite dalla deportazione degli Africani nelle Americhe: Santa Muerte è ciò che è giunto fino a noi della formidabile, magnifica e terribile Mictecacihuatl.A malincuore non mi dilungherò ora su questa meravigliosa e al contempo terrificante Manifestazione della Madre, rimandando l'approfondimento ad un momento successivo in cui poterle dare spazio sufficiente da riuscire ad intravederne la grandezza: per ora dirò solo che gli Aztechi conoscevano Madre Morte, e narravano che la sua mascella di teschio può slogarsi per rendere immensa la sua bocca, tanto da poter risucchiare tutte le stelle del cielo. Mictecacihuatl sta un passo indietro al Grembo Cosmico, nella frazione più buia della Luna Nera, e in Lei coesistono tutti i Destini che non sono ancora stati trascritti.Ancora oggi è amata e concede molte grazie a chi la onora; raffigurata come un corpo di scheletro dai lunghi capelli, spesso è ammantata di panneggi azzurri, o di tutti i colori dell'arcobaleno. Affettuosamente i suoi devoti la chiamano Flaquita, e le chiedono di scampare la morte, o se proprio non si può evitarla, le chiedono che il trapasso sia dolce come scivolare in un sonno sereno. Oggi, l'effervescente creatività dei Latino-Americani ci ha regalato un simbolo dalle origini incerte, ma denso di significati e di energia interessante:il veve della Santa Muerte
HOODOO: Lo cito per amore di chiarezza, ma non mi dilungherò perché Hoodoo non è pertinente a questa ricerca. Viene erroneamente affiancato al Voodoo, ma in realtà Hoodoo non è né Culto né religione: di fatto si tratta di magia popolare, che si è sviluppata in varie zone degli Stati Uniti tra cui Louisiana, Alabama, Arkansas, Tennessee e Illinois dalla commistione di elementi presenti presso gli indigeni con elementi importati da Africa ed Europa. Non si parla di Lwa né di Orishas, e la contaminazione cristiana, grimorica ed ebraica è fortissima.
VUDU - VOODOO: Infine prendiamo in esame il Vudu Afro-Americano, diffuso principalmente nella zona di Haiti e in tutte le Isole Caraibiche.Il termine Vudu deriva dall'africano Vodu, che significa sia 'Segno del Profondo' che 'Divinità'. Neppure il Vudu di Haiti è immune dal sincretismo o dalle distorsioni, ma di fatto, tra tutte quante, è questa la corrente che si è discostata meno dalla matrice originale.Qui abbiamo un dio supremo (sincretizzato comunque purtroppo con il dio cristiano) che viene chiamato Mawu, Olorun, Gran Met (dal francese grand maitre) o talvolta anche Bondieu, o Bondye; e nonostante la confusione sia palese (tra poco vedremo esattamente anche il perché) la cosa ha un suo senso e finalmente si ravvisano tracce della teogonia Africana. Le Divinità vengono chiamate Loa, o Lwa, in accordo alla tradizione Yoruba, e vengono chiamate per lo più con i loro nomi Africani, e rappresentate tramite i Veve originali; il numero dei Lwa non è ridotto all'osso e anche le descrizioni fisiche e le preferenze di ciascun Lwa vengono tramandate in modo piuttosto fedele – anche se la modernità ha eliminato alcune peculiarità, aggiungendone di nuove in adeguamento ai tempi. I Lwa si possono attualmente trovare raggruppati a seconda della loro storia: i principali e più conosciuti sono Rada, Danwonmen, Petwo, Ghede e Kongo, anche se alcuni Lwa possono di diritto appartenere a più di un gruppo.Come regola generale per orientarsi agevolmente nello studio, si tenga presente che tutti i Lwa Rada e Danhonmen provengono dall'antica tradizione Yoruba Dahomey, e generalmente sono descritti in modo estremamente fedele e assai poco distorto. Tra i Lwa Rada possiamo frequentemente trovare anche i Lwa Ghede, vale a dire gli antichi Lwa legati alla Morte e alla sensualità. Rada e Danhomen, i Lwa dell'Origine, sono Divinità complete ed equilibrate, dotate di un grande senso di giustizia e prevalentemente benevole, seppure ambivalenti e costituite -come è giusto che sia- tanto di Luce quanto di Tenebra. I Lwa Petwo invece, possono aver subito distorsioni in quanto estremamente legati alla deportazione, alla rabbia degli schiavi e all'adattamento delle figure Divine alla nuova situazione; infatti i rituali Petwo tendono ad essere molto più violenti, e caratterizzati da una marcata dicotomia bene\male (sostanzialmente è il rito Petwo, affiancato da una buona dose di Palo Mayombe e poi ulteriormente reso scenografico, a comparire nei film hollywoodiani come il voodoo di cui siamo abituati ad avere timore). Nel rito Petwo spesso vengono inclusi i Lwa della tradizione Kongo, che per sua natura è più oscura e violenta rispetto a Rada; non è infrequente trovare anche Lwa Rada inclusi nel rito Petwo, piuttosto distorti e descritti con attributi più feroci e selvaggi: ad esempio, tutte le volte che accanto al nome di un Lwa appare 'je Rouge' (in creolo significa 'occhi rossi'), oppure anche 'La Flambeau', si tratta sempre di una creazione Petwo, che intende conferire a quel Lwa un aspetto più terrifico e un carattere bellicoso e iracondo.
Ritorno alle Origini – IL VENTRE DI DA
Il Vudu delle Origini è un Culto Ancestrale, che si è iniziato a delineare nel cuore del continente Africano almeno diecimila anni or sono, da qualche parte sulle sponde del Niger. In principio non aveva un nome, e non aveva Nazione: vi erano solo i Nok, un popolo primitivo che stava iniziando a conoscere gli Dei.Navigando lungo il Niger, alcuni Nok salirono a nord e vennero in contatto con gli Egizi, restando presso di loro per lungo tempo. Alcuni sostengono che fu una forma di schiavitù, altri invece sostengono che si trattò di lavoro consenziente e remunerato; resta il fatto che le due civiltà, agli albori, si incontrarono, e che la manodopera centro-africana ad un certo punto lasciò la terra d'Egitto per tornare sulle coste occidentali: a guidare la sua gente lungo la via del ritorno verso la terra di appartenenza fu Re Oduduwa, e la sua gente era il popolo Yoruba.Re Oduduwa fondò in Nigeria la città di Ile-Ife, e lì si stabilì il popolo Yoruba, fondendosi con i Nok e espandendosi nei territori circostanti, Ghana, Togo, Benin e Congo, consolidando così il regno Yoruba Dahomey, che significa 'il Ventre di Da' – come Da è il nome ancestrale del Grande Serpente Damballa.
A questo punto sorge spontanea una considerazione sulla fusione dei Culti: non stupisce tanto il fatto che non si sia registrata conflittualità culturale tra Nok, Yoruba e popoli circostanti, dal momento che per prossimità fisica e contemporaneità essi provenivano quasi sicuramente da una radice comune, quanto piuttosto desta vivo stupore il fatto che gli Yoruba non si siano portati a ovest le Divinità Egizie, o che gli Egizi non abbiano trattenuto i Lwa in seno alla loro cultura. Ma a ben guardare, esaminando i Lwa nelle loro vesti ancestrali, è assai frequente ravvisare evidenti corrispondenze con le Divinità Egizie che, pur mantenendo Nomi diversi, risultano in moltissimi casi perfettamente sovrapponibili. Nel corso del tempo, anche il Vodu originale africano si è modificato e ha sviluppato correnti che si discostano dalla matrice Dahomean, ripartendosi sostanzialmente nelle tre tradizioni Mami Wata, Atiketvodun e Yeveh, dove Mami Wata e Atiketvodun mantengono la pura essenza dello sciamanesimo e dello spiritismo Africano Yoruba Dahomey, mentre Yeveh rappresenta una probabile e pericolosa distorsione: il Vudu Dahomean infatti fin dall'Origine non è mai stato una religione, né lo è diventato per i Mami Wata né per gli Atiketvodun, bensì è sempre stato un Sentiero di Vita che possiamo definire assolutamente Satanico, basato sul contatto con le Divinità e sulla capacità delle Anime di Evolversi lungo un percorso di Deificazione.
Vudu Yeveh rappresenta un'anomalia dissonante, in quanto si è distaccato dalla consuetudine sciamanica costituendosi religione, con caste sacerdotali chiuse e determinate dal diritto di nascita, e gruppi di adepti selezionati per essere sottoposti ad addestramenti e cerimonie specifiche atte a tenere i 'segreti' e i 'poteri' come appannaggio di una cerchia ristretta – e tutto questo fa pensare inevitabilmente a quanto yeveh assomigli a yaweh, e di conseguenza a domandarsi se i fumi pestilenziali dell'influenza yahwehiana possano essere giunti ad infiltrarsi anche fino a qui, tentando di corrompere una delle manifestazioni più pure e ancestrali dell'unione tra Uomini e Dei. Purtroppo va tenuto presente che con il passare del tempo si sono formati diversi punti di contatto, e si sono create inevitabilmente anche qui delle correnti ibride, soprattutto tra Yeveh e Mami Wata, e per questo occorre procedere con molta cautela: nell'opera di ricerca e Restaurazione dell'Antico Dahomey resteremo dunque il più possibile lontano dalle caste sacerdotali, e il più possibile vicino all'Acqua, al Tuono e ai Serpenti.
Mami Wata è vicino all'Origine, e la sua Origine proviene dall'Acqua, dove la Sirena e i Sacri Serpenti affiorano per giocare alla fine degli Arcobaleni. Atiketvodun è l'altra faccia della stessa medaglia, e onora gli Antenati che diventarono Dei – e qui si comincia ad intuire quali tradizioni antiche potrebbero aver dato origine a Vudu e Santeria, e quali a Umbanda e Quimbanda nelle Americhe. A questo punto è necessario chiarire alcuni concetti base, Reincarnazione, Evoluzione Spirituale e Elevazione Divina: Similmente a una buona parte di noi Satanisti Spirituali, anche gli Yoruba ritengono che un'Anima ridiscenda in nuovi corpi tante volte quante ha necessità di reincarnarsi, e che una volta esauriti i cicli terreni giunga all'Ultima Morte: a quel punto, invece che tornare sulla Terra, ogni Anima che ne è degna va nell'intercapedine liquida che divide il mondo materiale dal mondo dell'Altrove, dove viene presa in custodia dal suo Lwa, e intraprende l'addestramento spirituale per potersi evolvere in Lwa a sua volta.L'Anima che si sta trasformando prenderà le caratteristiche tipiche della Famiglia Spirituale da cui discende, e si Evolverà secondo gli attributi dei suoi Lwa, e una volta che avrà conseguito la Divinità, sarà un Lwa a tutti gli effetti.
Concetto di Famiglia Spirituale:
Una Famiglia Spirituale funziona in un modo molto simile ad una discendenza terrena, ma è basata su legami animici: è come una sorta di parentela atavica, che però si trasmette a livello di Anima e che resta sempre la stessa di vita in vita. Da un certo punto di vista assomiglia molto al nostro concetto di Guardiano, soprattutto nei casi in cui si ha ricordo o certezza di avere avuto lo stesso Guardiano anche nelle precedenti incarnazioni: generalmente si tende a definirlo come un legame spirituale con una determinata Entità, senza soffermarsi a domandarsi quale ne sia la reale ragione. Per gli Yoruba la ragione sta proprio in questa forma di parentela, di discendenza, che crea di conseguenza una sorta di predestinazione per quel che riguarda il processo di Evoluzione in Divinità, determinando quali saranno le caratteristiche del nostro Spirito se e quando i nostri Lwa ci guideranno alla Deificazione. Alcuni Lwa sono capostipiti di Famiglie Spirituali, in seno alle quali troviamo sia le Manifestazioni e le Emanazioni del Lwa capostipite, sia i nuovi Lwa che si sono Evoluti in seno a quella Famiglia: quando un'Anima termina il suo addestramento e si Evolve in Lwa, entra infatti a far parte della sua Famiglia Spirituale di appartenenza, un po' come un soldato che entra a far parte di una Legione. Purtroppo non ci è dato sapere quali dei Nomi inscritti in una determinata Famiglia siano Emanazioni, quali Manifestazioni e quali invece siano la Legione: questo tipo di ricerca è affidato esclusivamente all'intuizione e all'esperienza personale di ognuno.Può capitare che un nuovo Lwa, evolutosi sotto la guida di un Lwa più antico, ad un certo punto fondi una sua Famiglia; talvolta la nuova Famiglia viene fondata perché il nuovo Lwa ha gli attributi di due o più Lwa ancestrali.
Houngan e Mambo: Significa 'sacerdote', ma in senso buono, molto diverso dal significato che normalmente associamo a questo termine. Houngan non è un prete né il membro di una casta, ma piuttosto lo Sciamano del villaggio, o anche in un certo senso la Vestale che alimenta la Fiamma Sacra perché non si spenga.Houngan è maschile, Mambo femminile, e similmente a Bawalawo, indica lo Sciamano che si incarica di preservare i rituali, tramandare Veve e canti per i Lwa, e soprattutto di mantenere le relazioni tra i Lwa e la comunità. Gli Houngan e le Mambo non sono gli unici depositari dell'Ashé, né detengono segreti non condivisibili; qualunque devoto nella comunità può celebrare i propri rituali e interagire con i Lwa. Semplicemente, gli Houngan e le Mambo sentono fortemente la responsabilità della comunità come grande Famiglia, si preoccupano di mantenere l'Equilibrio e, a prescindere da ciò che i devoti fanno o non fanno, intanto si occupano di Onorare i Lwa e tramandare la Conoscenza. Un vero Houngan non è interessato al potere o al prestigio: fa quello che deve fare per i Lwa, e per l'ordine naturale di ogni cosa, così come è giusto che sia. E anche se ad ogni viaggio sciamanico il suo potere aumenta in modo esponenziale, non adopera mai questa sua immensa forza per il prestigio o per il tornaconto personale.In sostanza non è molto diverso da come noi Satanisti Spirituali Dedicati viviamo il Culto, soprattutto nell'Onorare i nostri Dei a prescindere da ciò che la società promuove, e nella Restaurazione del Culto Originale.
Ashé: Energia vitale che è in ogni cosa. Ogni cosa ha una sua Ashé, e l'Ashé di ogni cosa è il potere intrinseco e l'energia propria di quella cosa in particolare. Piante, animali, persone, oggetti: tutto ha una sua Ashé.L'Ashé Divina è forza vitale, energia formidabile, potere inestinguibile: è l'opposto e il necessario complemento del Caos, è l'Assoluto che sfugge alle definizioni.
Veve: Un Veve è a tutti gli effetti un Sigillo, e 'funziona' esattamente come 'funzionano' i Sigilli che siamo abituati a tracciare per entrare in contatto con i Daimon. Nel Vudu è pratica abituale disegnare i Veve con polvere di gusci d'uovo sbriciolato, o con farina di riso, o con polvere di caffè, a terra o sugli Altari a seconda delle preferenze del Lwa che si intende richiamare, onorare o ringraziare. A prima vista i Veve possono sembrarci incomprensibili, ma a ben guardare, meditandoli e tracciandoli più volte diventano via via più comprensibili e iniziano ad entrarci dentro, esattamente come i Sigilli che ben conosciamo, e poco per volta diventano -almeno in parte- più leggibili. Ho notato che alcuni elementi di alcuni Sigilli ricorrono nei Veve, e viceversa. Le linee condensano l'energia dei Lwa e la descrivono in modo assai accurato, raccontandoci una storia, e aprendo porte dentro l'Anima che ci mettono in comunicazione con l'Essenza; alcuni elementi sono estremamente descrittivi, altri ricorrono collocando i Lwa all'interno di Famiglie e di Alleanze.A mio parere, chi si sente vicino alla Manifestazione Divina di un Lwa, potrebbe avvalersi del Veve esattamente come si avvarrebbe di un Sigillo, nel modo che siamo abituati ad applicare nelle nostre pratiche di Culto.
Possessione: Nel Vudu il concetto di 'possessione' è molto diverso dal significato che si attribuisce normalmente a questo termine. Qui la possessione è un'esperienza positiva, auspicabile e tendenzialmente non dannosa, in cui il Lwa infonde la propria energia all'interno di un suo Devoto. I Devoti, tramite canti, danze e tamburi, volontariamente ricercano la trance mistica per permettere ai Lwa di entrare in loro. Durante la possessione, il corpo posseduto appare come comandato da qualcosa che non è nel suo cervello, e agisce sotto gli impulsi che il Lwa gli trasmette, spesso mostrando Segni agli altri presenti. Probabilmente non ricorderà le cose che il suo corpo ha detto o fatto, ma in cambio manterrà vividi ricordi del viaggio sciamanico che la sua Anima avrà fatto nel frattempo, vedendo e sentendo cose su altri Piani di Esistenza.Personalmente ritengo che sia una cosa possibile e assolutamente logica, ma al momento non mi è chiaro quanto di tutto questo sia da attribuirsi alla suggestione, o al contatto con eventuali forme energetiche riconducibili alle eggregore, né ho modo di distinguere, tra le possessioni documentate, quali eventualmente siano pure e attribuibili solo e soltanto ai Lwa, e quali invece ad altre cause.
Lwa e Orisha: I Lwa sono gli Orisha, gli Orisha sono i Lwa. Nella Regla de Ocha i Lwa vengono chiamati Orisha, e la loro Essenza Divina non viene del tutto riconosciuta, ma questa distorsione non modifica il fatto che quegli Orisha siano trascrizioni provenienti dagli Antichi Lwa degli Yoruba, dei Fon, degli Ewe e dei Kikongo.
*** Giunti fin qui, vorrei finalmente presentare nel modo più esaustivo possibile i Lwa più antichi e i più conosciuti, il più possibile in accordo alla Teogonia e alla Cosmogonia Yoruba. Purtroppo il quadro generale non potrà mai essere totalmente completo, e c'è il rischio che le informazioni mancanti e le riscritture tra cui mi sono dovuta districare abbiano dato origine a vuoti, doppioni e inesattezze. Spero di essere riuscita a raccogliere abbastanza informazioni da poter quantomeno consentire un'analisi soddisfacente per chiunque desideri approfondire ulteriormente l'argomento tramite il ragionamento e l'esperienza personale, e soprattutto, tale da lasciare che il lettore intraveda la Grandezza dei nostri meravigliosi Dei, nelle loro Manifestazioni Lwa ***
I FIGLI DI MAWU
In principio vi era solo Nana-Buluku, che sta ovunque e non è maschio né femmina. Da Nana-Buluku nacquero Mawu e Lisa: la Luna e il Sole.
Mawu e Lisa si unirono, e dalla loro unione nacquero i primi quattordici Lwa. Sette di loro fondarono le prime Famiglie Spirituali, e furono i primi Re di tutti i Regni della Terra:
Arganyu Shola è il Magma: Egli regna sulla Crosta Terrestre, sulle placche tettoniche, sui Vulcani e su tutte le aperture da cui può uscire il Magma.
Arganyu Shola è la vibrazione primordiale di Olodumare, e quando sale in cielo Egli diventa il calore benefico del Sole che si irradia sulla Terra.
Gu (Ogun) viene dopo Arganyu Shola, perché nelle fucine dei Vulcani hanno avuto origine i Metalli. Ogun regna sull'Arte della Guerra, sulle fucine e su tutti i Metalli della Terra.
Heviosso (Shango) regna sul Cielo e sul Tuono. Shango è la Tempesta, ed è la Giustizia e Colui che si occupa che la Giustizia venga soddisfatta.
Aveji Da (Oyà) regna sul Vento e sul Respiro, ed è Essa stessa il Vento che alimenta ogni fiamma.
Dan Sissinon, immenso e formidabile Dragone a due teste, regna sul Fuoco e può crearlo, soffiandolo fuori dalle sue bocche formidabili.
Sakpata (Babalù Ayé) regna sulla Terra fertile e sui frutti della Terra, insegna a coltivarla e nutre gli Uomini. Anche tutte le Paludi gli appartengono, e per questo ha il potere di ammalare tanto quanto di guarire.
Legba regna su tutti i Crocevia, e tutte le Strade sono Sue. Ha le chiavi di tutte le Porte, sale e scende a suo piacere dall'Iroko, e ha accesso a tutta la Conoscenza esistente. Legba è il più grande Messaggero.
Insieme ad Asojano (Ossain, Age), che è l'altra faccia di Sakpata e sa guarire ogni malattia, perché conosce la Magia e la Medicina che sta dentro le foglie;
insieme a Yemaya-Olokun, che è l'immenso grembo d'Acqua dove ogni cosa trova nuovo inizio e che è manifestazione della Mawu stessa;
Insieme a Damballa Wedo, il cui regno si estende su Acqua, Terra e Aria, ed è il più alto Spirito di Creazione e di Intelligenza:
Essi furono i Primi, e regnarono su tutti i Regni del Mondo: Acqua, Fuoco, Terra, Aria, Tuono, Guerra, Magia, Intelligenza.
DAMBALLA E AYDA WEDO
Ancora prima che Mawu desse alla luce il suo primo figlio, Damballa Era già. Damballa portava nella sua bocca il Nana-Buluku, danzando in spire eleganti, e ad ogni suo giro creava fiumi, montagne e vallate. E ogni notte lo sterco fertile dei Serpenti si accumulava, erigendo montagne, che poi all'indomani si sarebbero seccate, pronte per essere plasmate: per questo motivo dentro alle montagne si trovano l'oro e i diamanti. Quando la Terra fu completa, Damballa si acciambellò sotto di essa per sorreggerne il peso, e siccome sentiva molto caldo, il Nana-Buluku diventò l'immensa acqua dell'Oceano, in modo che Damballa potesse attorcigliarsi attorno alla Terra formando un immenso Uroboro, e ad ogni giro rinnovare un Ciclo di Rinascita. Esattamente come lo Spazio-Tempo sostiene il qui-e-ora di ogni cosa, Damballa è ancora là, eppure può essere anche altrove: e infatti, dopo che la Terra fu completa e Damballa era entrato nelle Acque di Sotto a rinfrescarsi, in realtà poco dopo ne uscì anche, perché era giunto per lui il momento di fare la muta. Srotolando le sue settemila spire si protese verso il Sole, e la Luce scintillò sulla sua pelle nuova, imperlata di miriadi di goccioline di acqua, e luccicando sul suo corpo immenso, dalla sua pelle si sprigionò l'Iridescenza.
Damballa osservò l'Iridescenza sollevarsi da Se Stesso, aumentare di intensità fino a formare un gigantesco, magnifico Arcobaleno, e pensò che l'Iridescenza era bellissima, talmente bella che se ne innamorò. Allora Damballa-Wedo volle che l'Iridescenza avesse corpo, e la plasmò identica a Se Stesso: la chiamò Ay-Da We-Do, che significa 'La Conoscenza del Serpente che viene dal Sole', e ad Essa volle unirsi per l'Eternità. Così nacque la Madre Ayda-Wedo, signora del Cielo e dell'Arcobaleno, Riflesso luminoso di Damballa e sua preziosissima Consorte. Ed è così che Damballa e Ayda danzano la Danza degli Opposti, in un vortice incessante che genera Equilibrio e Perfezione.
Ayda Wedo è dunque Damballa stesso, suo riflesso e sua emanazione: Ayda Wedo è la seconda Manifestazione della Madre, che dopo la forma ancestrale di Mawu qui si mostra corporea, immensa, a danzare l'Equilibrio attorno all'Asse del Mondo come un infinito Arcobaleno che unisce Terra e Cielo. I Veve di Damballa e Ayda sono molti, ma tutti raffigurano entrambe le Energie: non si può disegnare Damballa senza Ayda, perché Essi insieme formano la perfezione. Damballa Wedo si chiama anche Oshumare. Egli è un Lwa del bene e della Conoscenza. A volte è raffigurato come una biscia d'acqua, più spesso come un boa. Il suo colore è il bianco, le sue offerte rituali preferite sono la farina bianca e le uova: se celebrate per Damballa, non stupitevi se vi verrà voglia di mangiare delle uova.. non è raro che chi viene accarezzato dalla sua energia si ritrovi a muoversi in modo sinuoso, e a desiderare di mangiare il cibo che piace anche a lui! Damballa è ancestrale, non ama parlare troppo con troppe parole: comunica infondendo ispirazione e trasfondendo immagini, perché il suo spirito è talmente elevato che per lui il linguaggio è riduttivo. Damballa e Ayda amano sostare vicino ai corsi d'acqua, e anche se non è obbligatorio farlo, può essere d'aiuto ritualizzare per loro in prossimità di fonti e rive. Ad Ayda appartengono tutti i colori dell'Arcobaleno: la sua collana rituale deve essere composta di sette fili di perline di tutti i colori, di quando in quando interrotte da tratti infilati solo con perline nei toni dell'azzurro.
Damballa conosciuto anche come: Da, Oshumare, Obatala
Corrisponde a: Kukulkan\Quetzatlcoatl
Ayida Wedo conosciuta come: Ewà, Houelosou Da, Odudua
Corrisponde a: Ixchel
Corrispondenze ipotetiche: Manifestazione di Satana
Dominio: Acqua, Aria, Terra, Intelligenza
Corrispondenza planetaria: Terra, Universo
Colore di Damballa: Bianco
Colore di Ayida: tutti quelli dell'Arcobaleno
Animali e oggetti: Serpente, Gufo, Camaleonte, Ossa, Avorio, Cotone
Offerte rituali: farine bianche, uova, acqua fredda, biscotti, polpa e latte di cocco, pane, riso, burro, sigaro dolce, miele.
Forse la preferita in assoluto da parte di Damballa, è un uovo sopra un mucchietto di sale o di farina.
Luogo rituale: ovunque, ma in particolare rive e sorgenti
Collana rituale: sette fili di perline di tutti i colori, intervallate da sezioni interamente di perline azzurre
Considerazioni sul Veve: Damballa e Ayda sono rappresentati assieme, nell'atto di danzare la Danza degli Opposti. Non si può disegnare Damballa senza Ayida, perché entrambi sono due parti di una cosa sola: Ayida è emanazione di Damballa e suo Riflesso. L'oggetto centrale è la raffigurazione di un albero di palma, che qui rappresenta l'Asse del Mondo (le cui radici sono nel Grembo, e la cui chioma lambisce la Luna). Gli asterischi rappresentano le otto vie della Magia. Per chi desidera disegnare il Veve con le polveri, è indicata la farina di mais.
Un canto per Ayida:
Eh, Ap vin' far couleve!
Ayida c'est arc en ciel!
Pas, we (oh) n'ap fai couleve?
Ayida c'est arc en ciel!
Eh, sta arrivando il Serpente!
Ayida è l'Arcobaleno!
Cosa stai facendo, o Serpente?
Ayida sta facendo l'Arcobaleno!
Un canto per Damballa:
C'est cou-leve oh!
Pouq' pas ne-ye?
Damballa Wedo
c'est cou-leve ou!
Pouq' ou pas ne-ye?
Pouq' ou pas ne-ye?
Damballa pouq' ou pas ne-ye, nan dleau?
E' un serpente, oh!
Da dove è nato?
Damballa Wedo
E' un Serpente, oh!
Da dove è nato?
Da dove è nato?
Ma da dove viene? Dall'Acqua?
YEMAYA
Yemaya (Imanje, La Balianne, La Sirene, Yemalla) è uno dei più sublimi aspetti della Madre. Ella è l'Utero Cosmico, ed è in Lei che le Anime riposano ogni volta che un ciclo terreno finisce, lasciando andare la stanchezza e il dolore e rigenerandosi, per poter ritornare sulla Terra e ricominciare dentro ad un nuovo corpo: come gli Egizi raffiguravano le Anime accarezzate dai rami di Nut-il-Sicomoro, gli Yoruba raccontano di questa immensa acqua scura, dove ognuno di noi ritorna ancora e ancora, e riceve ristoro e nutrimento.
Quando l'Anima è pronta e non è più stanca, Yemaya la fa risalire in superficie, fino al corpo di Damballa, e Damballa la fa salire ancora, lungo tutte le sue settemila spire. Quando l'Anima giunge alla testa, da lì passa dentro ad Ayda Wedo, e lungo Ayda Wedo ridiscende, scivolando lungo l'immenso Arcobaleno, e infine cade dentro al nuovo corpo, pronta per ricominciare una vita nuova. Quando un'Anima conclude tutti i suoi Cicli Terreni, giunge alla sua Ultima Morte, e allora a questo punto la Yemaya non la fa più risalire, ma la sospinge dolcemente verso un'altra dimensione: tra il nostro Mondo materiale e il mondo dove abitano i Lwa, si dice che ci sia una sorta di 'intercapedine liquida' dove chi ne è degno inizierà un nuovo cammino di Evoluzione, per diventare a sua volta un Lwa. I Lwa hanno discendenze e parentele che non funzionano esattamente come le nostre parentele umane a cui siamo abituati: sono più che altro determinate da ancestrali legami spirituali. Dunque si dice che chi intraprenderà questa Evoluzione, acquisirà caratteristiche specifiche della Famiglia di Lwa a cui è legato per la sua Eredità Spirituale. Sul nostro piano fisico, Yemaya è la personificazione dell'Energia Femminile: Ella garantisce il nutrimento, e ha cura delle Donne e delle loro necessità, e, per estensione, data la sua natura Acquatica, governa i mari e ciò che in essi si trova. Il momento più opportuno per onorarla è ad ogni Luna Piena: nella tradizione Yoruba Yemaya ha tutti gli attributi della Luna, e in un certo senso Ella è la Luna stessa.
Yemaya ama il bianco, il blu, l'azzurro e tutto ciò che è trasparente e cristallino, e le piace il numero sette: una perfetta collana rituale per Lei può essere formata alternando gruppi da sette elementi bianchi, e gruppi da sette elementi blu. Ama molto anche i braccialetti d'argento a gruppi di sette, le conchiglie, le perle e le pietre come l'acquamarina, il topazio blu e e le agate blu. Gli animali a Lei sacri sono i delfini, tutti i pesci, tutti gli uccelli acquatici (specialmente oche, anatre e cigni), i cavallucci marini e le farfalle blu. Le offerte che preferisce sono a base di frutta, specialmente cocomeri, meloni, bacche e cocco; il suo fiore è la Violetta. Nelle varie nuove tradizioni voodoo, Yemaya ha molte Manifestazioni:
Yemaya Awoyo
Questa è la Sua Manifestazione più antica, saggia, amorevole e dispensatrice di ricchezze. Indossa un arcobaleno (l'ochumare) come corona sul suo capo ed è anche una potente guerriera.. Arcobaleno come Ayda, guerriera come Oyà.
Yemaya Asseu
Vive nelle acque sporche ed inquinate, aiuta i morti, accetta offerte per loro. Risponde con molta calma.
Yemaya Oquette
Oquette è violenta e distruttiva, è Madre che dà la vita ma che può anche decidere di toglierla. In questa Manifestazione è molto simile a Kali.
Yemaya Maualewo
Vive nelle lagune intorno alle quali ci sono solo boschi, in solitudine. E' una strega potentissima e lavora insieme a Ogun.
Yemaya Achabba
Sposa di Ogun (come Oyà). Qui è saggia, potentissima maga e molto severa. Ascolta i suoi devoti dando loro le spalle.
Yemaya Acuaro
Acuaro c'è quando il fiume (Oshun) incontra il mare (Yemayà), vale a dire quando Yemaya lavora insieme ad Oshun in armonia, come sorelle che danzano allegre e fanno cose insieme. Sono potenti guaritrici e possono annullare gli incantesimi negativi.
Yemaya Okuti
In questa Manifestazione Yemaya è la regina di tutte le Streghe e manda messaggi. La barriera corallina è sua, e sue sono tutte le madreperle. Saggia e sensuale, danza con un serpente avvolto attorno al braccio. Okuti si adira facilmente e sa combattere con grande coraggio e maestria: combatte al fianco di Ogun, e anche qui ci ricorda moltissimo Oyà.
Yemaya Olokun
Yemaya dei sogni vive nel fondo degli oceani, dotata di immensa saggezza e conoscenza.
***Qui vorrei aprire una parentesi sulla netta ed evidente corrispondenza che innegabilmente esiste, tra Damballa e Kukulkan\Quetzatlcoatl, e tra Ayda Wedo e Yemaya Awoyo e Ixchel: per chi se lo stesse chiedendo, Kukulkan e Ixchel non sono acquisizioni recenti, bensì Divinità Ancestrali della Mesoamerica che erano già state riconosciute e raffigurate dagli Antichi Indios, molto prima che i conquistadores giungessero in terra Americana***
Yemaya corrisponde a: Grembo Cosmico, Luna, Essenza femminile di Olokun
Corrispondenze ipotetiche: Nut, Nut-il-Sicomoro
Dominio: Acqua
Corrispondenza planetaria: Luna, Universo
Colore: Bianco, azzurro, blu, cristallino
Oggetto: conchiglie, perle, bracciali d'argento a gruppi di sette
Offerte rituali: frutta, meloni, cocomeri, cocco, bacche, violette, conchiglie, perle, pietre dure di colore blu e azzurro.
Numero: 7
Luogo rituale: ovunque, ma in particolare riva del mare
Collana rituale: collana con perle bianche e perle azzurre o blu, alternate a gruppi di sette.
Considerazioni sul Veve: la sfera al centro si dice sia una perla, che però è probabile che simboleggi proprio anche la Luna.
Considerazioni sul Ponto Riscado di Yemaya: Nella sua semplicità mostra come in Lei vi sia il Sopra quanto il Sotto, e la linea di demarcazione tra cielo e mare vanno a formare la coda di un pesce e non sono disposte lungo un asse orizzontale, bensì sono disposte lungo una linea obliqua, ad indicare non tanto una separazione, quanto una sorta di continuità. Trovo fondamentale tener conto del fatto che le stelle sono sopra, mentre la Luna è sotto, nell'Acqua, ulteriore conferma del fatto che Yemaya sia il Grembo della Luna stessa. (le stelle formano una croce, ed occorre tener presente che possa trattarsi di un prodotto del sincretismo. Tuttavia non è da trascurare il fatto che la Costellazione della Croce del Sud sia visibile in Mesoamerica, e ben nota alla stragrande maggioranza dei Mesoamericani).
AVEJI DA - OYA - YANSA
Aveji Da è conosciuta da molti come Oya, oppure Yansa. Ella è la Madre del Caos, terribile guerriera e signora del Fuoco e del Vento: avanza fiera tenendo le fiamme tra le mani, può portare cambiamenti di ogni sorta ed è in grado di portare la devastazione: a volte Ella distrugge proprio per poter poi ricostruire, perché non tollera la stasi, e allora giunge come una tempesta e spazza via ogni cosa, ma poi rimane e porta ispirazione e anche fortuna e abbondanza, per favorire la rinascita e il nuovo cammino Si dice sia stata sposa prima di Ogun e poi di Shango (e vedremo in seguito che allora, forse, in realtà ebbe un solo sposo) e proprio come i suoi mariti Ella è una guerriera formidabile, e possiede un machete che maneggia con maestria, sia in battaglia, sia per scacciare gli spiriti malevoli. Il suo potere è tremendo e inarrestabile e comanda il vento con i suoi iruche (strumenti rituali a forma di coda di cavallo); a volte diventa Essa stessa il Vento: Oyà è il respiro, e la sua danza si dipana in spirali senza fine. A volte è difficile vederla perché si trasforma in modo repentino: a volte carica come un bufalo infuriato, a volte si tramuta in un immenso arcobaleno; a volte sta sulle porte dei cimiteri insieme a Papa Legba, per aiutare le anime a passare oltre. Le piacciono il numero nove, il 19, il 29, il 39, il 49, il 99, tutti i multipli di nove, il sabato e il venerdì. Il Suo giorno è il 2 Febbraio.
In Africa protegge il fiume Niger e tutti i nove affluenti del Niger sono figli suoi. Sull'altare per Oyà non dovrebbero mancare spade, corone di rame e palchi di corna.. più semplicemente, amerà che le si offrano perle colorate, torte di fagioli, e melanzane.
Cosa importantissima da tener presente, è che i suoi colori sono tutti quelli dell'arcobaleno. E infatti ad Haiti, Oyà è conosciuta come Ayda Wedo. Fondamentale notare come l'essenza di Oyà sia presente tra le Manifestazioni di Yemaya, nella forma denominata Yemaya Oquette: Così la Madre risplende nella sua grandezza, ed è Mawu la Luna, Yemaya il Grembo Cosmico, Ayda Wedo la Porta tra i due Mondi, Oyà la Guerriera che ha la capacità di distruggere ogni cosa, e ripristinare il Caos Originale da cui Mawu creò la prima perfezione.
Aveji Da corrisponde a: Ayida Wedo, Yemaya Oquette
Corrispondenze ipotetiche: Si noti come il profilo di Aveji Da sia estremamente sovrapponibile alla Dea Agares
Dominio: Vento, Fuoco, respiro
Colore: Tutti quelli dell'Arcobaleno, più rosso scuro e nero
Numero: 9
Giorno della settimana: venerdì e sabato
Giorno dell'anno: 2 febbraio
Offerte rituali: perle colorate, torte di fagioli, melanzane
Oggetto rituale: iruché
Armi: machete, fuoco
Considerazioni sul Ponto Riscado di Oya: si noti la folgore, che rimanda a Ogun Shango, e le frecce, che indicano la sua natura Guerriera
OLODUMARE
Olodumare è complicato. Olodumare è energia naturale, immanente, elementale. Olodumare è un concetto astratto eppure è capace di creare. Viene dopo il Nana-Buluku e come il Nana-Buluku è senza sesso, è il Mawu-Lisa che genera l'Androgino Divino, e definisce Se Stesso in Olorun. Olorun è il Sole di Mezzogiorno, e corrisponde a quello che gli Egizi chiamavano Atum-Ra. Per l'esattezza, il Nome Yoruba originale di Olorun è Argayu Shola: la leggenda narra che quando nacque il suo corpo si danneggiò perché fu partorito con forza, così Egli rimase come una pura Essenza. A causa della forza con cui venne al mondo, fu proiettato dentro all'Olodumare: e da allora, ogni volta che è giorno, Egli si trova in quel punto e diventa Oba Irawo, che significa 'il Re del Sole', conosciuto anche come Olorun. Come accennato precedentemente, nella Santeria Cubana il concetto di Olodumare si è via via appiattito, e inevitabilmente adattato alla visione monoteistica a cui il sincretismo ha irrimediabilmente aperto la strada: Olodumare è diventato un modo per dire 'dio', ed è considerato un essenza trascendente che sta in cielo in terra in ogni luogo, e Olorun è diventato 'il creatore', che a sua volta si condensa in Olofin, infine, che sta per 'la creazione'. Via via che tutte le varie diramazioni del Voodoo moderno si sono distaccate dalla fonte, il concetto di 'dio' imposto dai conquistadores si è andato a sovrapporre ai concetti più complessi ed elevati dell'Origine, e contestualmente si sono andate a perdere molte caratteristiche peculiari dei Lwa, determinando la formazione di doppioni e riscritture, e talvolta frazionando il potere di ogni Lwa e attribuendolo a schiere innumerevoli di nuovi Lwa caratterizzati da un potere più specifico, allo stesso modo in cui l'immagine proiettata in uno specchio finisce per centuplicarsi in mille immaginette sparse, nel momento in cui lo specchio va in frantumi. Ma analizzando bene ogni frammento, è possibile ricostruire molto di ciò che è andato a perdersi: e qui a tal proposito è doveroso aprire una parentesi su Obatala.
OBATALA
Obatala ha attualmente una descrizione che lo affianca, e al contempo lo distacca da Olorun: per i vudu afro-americani, Obatala scaturisce da Olodumare, non è maschio né femmina ed è in grado di creare ogni uomo e ogni bestia con l'argilla, e di infondere la vita; ma per loro, al contrario di Olorun, il corpo di Obatala è anziano, e come si dice che Olorun creò la morte (per evitare che gli umani crescessero a dismisura, diventando dei giganti), Obatala invece può guarire, talvolta anche dalle malattie mortali. Obatala in realtà non è un Nome prodotto dal vudu moderno, ma piuttosto è un'antica acquisizione, derivante dai contatti tra il popolo Yoruba e la gente dell'Egitto, poi successivamente importata pari-pari in terra americana, e arbitrariamente appiccicata dentro al nuovo schema di gerarchie divine. Nella lingua degli Yoruba, Obba significa Re. Ala invece è la contrazione di Phi-Ala, che significa 'sorgente del Nilo': Obatala potrebbe dunque significare, letteralmente, 'il Re delle Sorgenti del Nilo'.
In Egitto l'appellativo di 'Guardiano delle Sorgenti del Nilo, era attribuito al Dio Khnum, che (proprio come Obatala) è in grado di creare con l'argilla ogni essere vivente, e (similmente a Olorun) è considerato personificazione della forza creatrice del Sole Ra. E Khnum è Colui che assiste al parto della Dea Rana, Heket: nella parte più meridionale dell'Egitto, Khnum era considerato non solo la forza creatrice, ma egli stesso il creatore e allo stesso tempo la personificazione dell'intero creato (ed ecco la sequenza Olodumare-Olorun-Olofin) e che il suo Nome fosse un modo per definire, tutte insieme, le Divinità Ancestrali scaturite dal mare primordiale: Geb, Shu, Ra, Osiride. Importantissimo a questo punto portare l'attenzione sul fatto che Obatala, detto anche Oxalà, e anche Da (!) ha una sorella che più precisamente è emanazione di Se Stesso, e anche sua sposa: Oduduà, detta anche Hoelousou Da.. e insieme danzano la Danza degli Opposti, attorno all'Albero Sacro Iroko. Obatalà è detto anche il dio dalle vesti bianche, e governa su tutte le teste degli uomini e sul pensiero cosciente, poiché si dice che fu Lui, Spirito di Intelligenza, a donare l'Intelligenza agli Uomini. Ed ecco che almeno un po', tutto il caos di Haiti e Cuba si riordina, la Teogonia Yoruba trova le sue conferme in quella Egizia, bondye ritorna nel cassetto delle distorsioni, e Damballa\Ayda esce definitivamente da qualsiasi lista dei 'Lwa minori' in cui l'errore umano possa averlo confinato, confermandosi Aja Devadevam, il Mai-Generato.
Corrisponde a: Androgino Divino e, come Obatala, a Damballa
Possibili corrispondenze: Amon–Ra-Aton, Khepu
Spunto di riflessione: Manifestazione di Satana
Corrispondenza planetaria: Sole
Colori: bianco, oro
Considerazioni sul Veve: tutti i Veve e i Pontos giunti fino a noi sono cristianizzati e pertanto inutilizzabili. In accordo alla teoria (che personalmente condivido) che Olodumare-Olorun-Olofin corrisponda ad Amon-Ra-Aton, ritengo sia possibile mettersi in contatto con questa Sua specifica Energia direttamente tramite i geroglifici Egizi.
ARGANYU SHOLA
Arganyu Shola esiste dentro la Terra, e quando si trova nella Terra ne possiede la crosta terrestre, il magma, i vulcani, e tutte le aperture tramite le quali il magma può fuoriuscire. Governa le placche tettoniche e tutti i loro movimenti. E' uno dei Primi Figli di Mawu, ed è nato prima di Ogun, perché è nell'immensa fucina del Magma che nacquero tutti i Metalli della Terra. Quando Arganyu Shola sale in alto nel cielo, ed entra nella Casa di Olodumare, allora diventa Oba Irawo, cioè Olorun, il Calore del Sole: Oba Irawo ha il compito di irradiare la terra con i raggi benefici, e impedire che il Pianeta congeli. Si dice che Arganyu Shola sia la prima Essenza di Olodumare ad essere nata dalla Mawu.
MARASSA DOSSOU DOSSA
Marassa non è un Lwa, ma sono i due Antenati di tutti quanti i Lwa, due gemelli fanciulli Mawu e Lisa che quando sono presenti tutti e due in realtà poi sono tre, e portano Amore, Verità, Giustizia. I Marassas Jameaux sono una rappresentazione forse un po' più moderna del Mawu Lisa e dell'Androgino, ma portano in sé una deliziosa meraviglia ancestrale che la riscrittura non ha spento. Lisa è il Sole, e la sua forza è maschile: egli è il Dossou. Mawu è la Luna, e la sua energia è femminile: ella è la Dossa. Non si può chiamare Lisa senza Mawu e viceversa: Dossou e Dossa sono opposti ma stanno sempre insieme, e dalla loro unione origina incessantemente l'Androgino Divino. Dossou Dossa sono allegri, maliziosi, sensibili e impulsivi, e anche un po' viziosi e birichini: a loro non piace essere annoiati da offerte poco stuzzicanti! Ai Marassa Jameaux si offre solo cibo divertente, dolcetti caramelle e popcorn caramellato, sempre due di tutto, e il più possibile abbondante.
Possibili corrispondenze: Mawu-Lisa e l'Androgino Divino
Spunti di riflessione: potrebbe essere un modo per entrare in contatto con l'Essenza
di Olodumare-Olorun-Olofin
Corrispondenza planetaria: Luna e Sole
Colori: tutte le sfumature luminose e allegre di ogni colore
Numero: 1+1=3
Offerte rituali: cibo divertente, sfizioso e stuzzicante, caramelle e dolcett
Un canto per i Marassas:
Marasa yo men dlo men manje
Pye a le manye dlo nan gé
Ti moun ya pe kriye,
Bay-o lavi pou mwen!
Seremoni, seremoni O!
Mwen di a le man-ye, dlo man gé
Ti moun ya pe kriye,
Bay-o lavi pou mwen!
I Marassa hanno acqua e cibo
e guadando le Acque della Guerra
i fanciulli gridano:
Dateci Vita!
Cerimonia, cerimonia Oh!
Ho detto che le Acque della Guerra fanno gridare i fanciulli:
Dateci Vita!
OGUN
Ogun (Oggun, Ogou) Lwa del ferro, dell'acciaio e della guerra, nell'antico Dahomey si chiama Gu, ed è il secondogenito de quattordici figli di Mawu. Ogun è un uomo bello e prestante, ed è molto abile nel lavorare ferro e acciaio: costruisce ottime armi, e incoraggia e protegge il lavoro nelle fucine. Ama dispensare benessere ed è un tipo pacifico, ma può essere molto pericoloso se si adira, perché è estremamente forte, ed è un combattente formidabile.
Si dice che Egli sia in grado di trasformare la foresta, rendendola dimora degli Dei, e siccome sa maneggiare le armi bianche con grande destrezza, Ogun è colui che va in avanscoperta aprendosi la via a colpi d'ascia e di machete: per questo è conosciuto anche come 'Colui che prepara la strada'. Ogun ha insegnato molte cose agli Uomini: oltre che maestro del combattimento e formidabile fabbro ferraio, è anche inventore sagace e geniale, ed esperto costruttore di rifugi, e siccome è sempre stato incline ad insegnare le sue specialità, è considerato il padre della tecnologia e della civiltà.
Un'antica leggenda narra che una volta Ogun fu incoronato Re: Egli accettò la nomina e regnò per tutto il tempo che ci volle ad insegnare alle persone ogni cosa che poterono imparare. Poi un giorno, quando vide che gli uomini erano diventati in grado di cavarsela da soli, Ogun si tolse la corona, la restituì a chi gliela aveva data, e se ne andò attraverso la foresta.
Nel Voodoo oggi Ogoun è celebrato sia nei riti Rada, più pacifici e simili alla tradizione Dahomey, sia nei più oscuri (e moderni) riti Petwo. Haiti gli ha dato un cavallo bianco, e ha esteso il suo potere di guerriero anche alla sfera politica, facendo di Ogun una sorta di simbolo della lotta sociale. Inoltre nell'epoca moderna le ferrovie sono diventate sue, perché fatte di ferro duro e forte, e di frequente le offerte a Lui destinate vengono ancora oggi seppellite proprio nei pressi delle linee ferroviarie. Sull'Altare per Ogun si possono offrire carni rosse, melograni, uva, platani (le bananone verdi) e anche gin, rum e sigari.
Immune al fuoco e invulnerabile, può decidere di dare lo stesso potere a chi glielo domanda. Talvolta decide di mostrarsi come se fosse ferito, anche se ciò in realtà non potrà mai accadere, perché neanche il fuoco può scalfire la sua pelle: a volte, quando appare, fa il gesto di colpirsi con la lama, o conficca a terra una spada e poi ci salta sopra, senza mai tagliarsi. Può infondere forza nei suoi devoti tramite la Magia, ed è forte nell'arte della Profezia. Di frequente porta messaggi di Damballa. Gli piace il colore rosso, gli alberi di mango e il venerdì;Ama il rumore della guerra, e per questo si dice che Egli sia maestro dei fulmini e delle tempeste, che può scatenare dove vuole, soprattutto quando si manifesta come Ogu-Badagri.
Ogoun ha molti Nomi, tra cui Ogou Fer, Ogou Bhatala, Ogou Feraille, Ogou Balendyo, Ogun Ibaramile (che è legato in modo particolare ai Serpenti) e Ogou Shango. Soprattutto gli ultimi due Nomi di Ogun sono da tenere presenti e da valutare in modo molto attento, perché indicano una connessione estremamente forte con un suo fratello che gli assomiglia molto, e che forse costituisce un altro aspetto della medesima Entità: si tratta di Shango, che nel Culto Yoruba Dahomey si chiama Heviosso, e alcuni dicono che sia figlio di Yemaya, altri che sia figlio di Olodumare.
Conosciuto come: Ogun, Oggun, Ogoun, Ogou Shango
Corrisponde a: Gu
Corrispondenze ipotetiche: Sobo-Bade, Horus, Thor, Shango
Dominio: Giustizia, Guerra, Metallo
Giorno della settimana: venerdì
Colore: rosso
Oggetto: albero di mango
Arma: machete e armi da taglio
Offerte rituali: melograni, uva, platanos, gin, rum, sigari.
Luogo: ovunque, di recente spesso vicino alle linee ferroviarie
Considerazioni sul Veve: Gli asterischi indicano le otto vie della Magia. Il Veve più semplice è molto simile a quello di Shango: si vedono chiaramente i due fulmini ai lati della base triangolare, e le due linee orizzontali poste alla sommità e alla base significano terra-cielo.
Ogou Fe Fe Feray o!
Ogou Fe Fe Feray o!
Sa ki fe yo byen, ba yo lavi pou mwe
Sa ki fè yo mal la lese san yo koule
Ogou Fe Fe Feray o!
Ogou Fe Fe Feray oh!
Ogou Fe Fe Feray oh!
A quelli che fanno del bene agli altri, donagli Vita da parte mia
A quelli che fanno del male agli altri, lascia che il loro sangue si versi fuori
Ogou Fe Fe Feray oh!
SHANGO
Shango (Heviosso, Xango, Sango, Chango) è il Dio del Cielo e del Tuono degli Ewe, fin dai tempi del Ventre di Da. Shango è la Luce paradisiaca e la Morte violenta, è il Tuono e lo schianto del Fulmine. Proprio come il biancheggiare del lampo rivela ogni cosa nel punto in cui si abbatte, Shango è in grado di distruggere menzogne ed apparenze, svelando rapido e impietoso ogni Verità. Maestro di tattica e di strategia, Shango tuttavia è il Lwa del cambiamento, e può reagire subitaneamente all'impensabile, vincendo qualsiasi imprevisto e ogni cosa imprevedibile. Egli è Colui che insegna il coraggio e che infonde intelligenza, ed è passione pura, è emozione, nel punto esatto in cui il sentire dello spirito esplode nel pensiero cosciente.
Shango crea tuoni e fulmini, e può scagliarli sulla Terra lanciando dove vuole le sue pietre-del-tuono: ancora oggi in Africa vi sono stregoni della tribù Yoruba che, quando cade un fulmine, vanno ovunque sia caduto, e cercano le pietre dappertutto; e ogni volta che trovano una pietra che potrebbe essere una delle Sue, la prendono e la conservano in uno dei Templi dedicati a Lui. Shango crede molto nella causa comune e ha un fortissimo senso di Giustizia, e può essere tanto severo da apparire anche violento, tuttavia è estremamente protettivo verso gli innocenti. Grande Mago e formidabile guerriero, protegge spiritualmente i suoi devoti, e spesso combatte al fianco di chi reputa degno anche nel mondo materiale, avvisando chi sta per correre pericolo, e punendo duramente i malfattori. Così come Ogun, anche Shango è molto bello, virile, prestante ed estremamente forte; e anche Shango è stato Re su questa Terra (per la precisione, si dice che fu il quarto Re della città di Oyo, l'antica capitale del regno Yoruba).
A Shango piacciono le Donne e può conferire ai suoi devoti anche migliori abilità sessuali, oltre che ogni tipo di fortuna, forza fisica e spirituale, e aiutare nel trovare il vero Amore. Si dice che ogni tanto gradisca bere alcool, e che a volte possa piacergli anche di ubriacarsi, ma a differenza di altri Lwa, il più delle volte non approva che i suoi devoti facciano altrettanto, e preferisce che restino sobri. Quando si manifesta, può decidere di scagliare in giro fulmini che scaturiscono dalle sue mani; si dice che a volte si diverta a scagliarne alcuni sui propri genitali, ridendo divertito perché ne resta illeso.
La sua arma favorita è l'Oxé, l'ascia bipenne. I suoi colori preferiti sono il rosso e il bianco, il suo giorno favorito è il venerdì. Sull'Altare per Shango non possono mancare le mele rosse e dolci, e anche i melograni. Le offerte alimentari per Shango vanno preferibilmente presentate in piatti di lamiera nuovi piuttosto che nel cocci; potrebbe anche gradire di ricevere offerte non commestibili, frammenti o piccoli oggetti di leghe metalliche e ferramenta varia, rigorosamente non preziosa.
Conosciuto come: Shango, Changò, Xango, OgunShango, Xeviosso, Heviosso
Corrispondenze ipotetiche: Sobo-Bade, Horus, Thor, Ogun
Dominio: Cielo, Tuono, Fulmine
Giorno della settimana: venerdì
Colore: rosso e bianco
Arma: Oxè, ascia bipenne
Offerte rituali: melograni, mele rosse, dolci in piatti di coccio e oggettini di piccola ferramenta.
Considerazioni sul Veve: Gli asterischi indicano le otto vie della Magia. Il Veve di Shango è molto simile a quelli
di Ogun: anche qui si vedono chiaramente i due fulmini ai lati della base triangolare, e le due linee orizzontali poste alla sommità e alla base significano terra-cielo. Si noti la griglia di linee oblique lungo l'Asse, che richiama l'altro Veve di Ogun. Nel Veve di Shango appare la figura di un Serpente sul lato, parallelo all'Asse che collega terra e cielo.
PAPA SOBO
Il Veve di Sobo contiene anche il simbolo del suo gemello Bade, detto anche Badeh o Badessy: quando appaiono, Sobo è colui che raccoglie i fulmini, e Badeh è colui che raccoglie il vento (e qui raccogliere è inteso nel senso di come si raccoglierebbero i frutti di un campo). Sobo appartiene ai Lwa Rada dell'Aria e del Fuoco, ed è un guerriero coraggioso, molto forte e dalla grande saggezza; è anche un grande guaritore ed è in grado di restituire la salute, e di liberare dagli effetti delle magie malvagie. Papa Sobo è considerato anche gemello di una particolare Manifestazione di Papa Legba, Legba Carrefour: quando si manifestano insieme, Sobo rimane nella funzione di Medico e Guaritore, mentre Legba Carrefour si mostra nella sua antica Essenza di Sakpata (vale a dire Babalu Aye, il Mistero dell'Aria e del Vento che è in grado di dispensare anche la malattia, e che a sua volta è un aspetto di Bade). Ma Sakpata non è da intendersi come un Lwa malvagio, anzi al contrario Egli è un Lwa ancestrale che è Signore benevolo della Terra, tanto quanto Sobo è signore dell'Aria e dei Cieli; Sakpata è infatti uno dei primi Lwa, e ha portato conoscenza e civiltà tra gli uomini, insegnando molte cose fondamentali. Papa Sobo è un grande guerriero e protegge il lavoro manuale esattamente come un altro suo fratello: Ogun. Il caprone è messaggero di Sobo ed è anche simbolo di Bade.
Papa Sobo appare sempre con la sua arma preferita, un'ascia bipenne che fu costruita con le corna di un caprone che Sakpata gli donò molto tempo fa, in ricordo di quando le loro energie di guarigione e distruzione si scontrarono; e proprio in ricordo dei loro passati scontri, ogni tuono riecheggia nei cieli producendo un suono che ricorda il rumore di corna che si scontrano in battaglia. Anche se comanda il fuoco e può generare fulmini e tempeste, Sobo è un Lwa gentile e propenso a donare pioggia alla terra; è conosciuto con moltissimi nomi tra cui Sobo il Grande, Sogbo, Sò Thunder, Medicine Man, ma soprattutto Chango Macho, Ogou Shango, Heviosso. quando si manifesta come Heviosso comanda il fuoco, e può togliere la vita, e in questo suo aspetto è molto vicino ai Lwa Ghede.
Conosciuto come: Sobo-Bade, Sogbo, Papa Sogbo Carrefour, Ogou Shango
Corrisponde a: l'altra faccia di Sakpata
Corrispondenze ipotetiche: Enlil, Baal Zebub
Dominio: Aria, Fuoco, Guarigione
Arma: Ascia bipenne
Colori: bianco e giallo limone
Luogo: ovunque
Giorno: tutti
Considerazioni sul Veve: Due assi obliqui che portano le lettere S e B. Interessante come in alcuni casi
non vengano indicate sotto forma di lettera, ma come un serpente (al posto della S) e un palco di corna di ariete stilizzato (al posto della B)
Sobo e lwa, m' sire
Sobo e lwa, m' asire, O!
Mwen gen nan men
Mwen gen nan poch
Mwen gen nan bank la
Sobo e la, m asire, O
Sobo è il mio Lwa, io sono assicurato
Sobo è il mio Lwa, io sono assicurato
ho soldi in mano
ho soldi in tasca
ho soldi in banca
Sobo è il mio Lwa, io sono assicurato
AGAOU
Agaou è un Lwa dei tuoni, della pioggia, dei fulmini e del vento, e può scatenare o placare i terremoti e le tempeste. Potente e talvolta violento, Agaou è molto rispettato e la sua collera è temuta; la sua voce è come il tuono e si dice che non esiti troppo a punire chi non lo onora con il dovuto rispetto. Agaou è conosciuto con molti Nomi, tra cui Agarou, Agaou Wèdo, Agaou Tonnè (il Tuono) Agaou Zèklè (il Fulmine) Agaou Lefan (Agaou l'Elefante), Agaou Potoko (il Drago) e Agaou Bèt Sansan(la Bestia Senza Sangue).
La sua descrizione e la sua area di potere ci rimandano a Papa Sobo e a Shango, facendo ragionevolmente ipotizzare che possa trattarsi del medesimo Lwa o per lo meno, di un Lwa facente parte della stessa Famiglia: invece secondo alcune fonti, Agaou ha una sua specifica, grande Famiglia di Lwa-Agaou, della quale moltissimi Lwa fanno parte della tradizione Dahomey e del rito Rada. Talvolta viene raffigurato come un Drago, e siccome questo genere di raffigurazione non è cosa frequente tra i Lwa, unitamente alla sua natura tempestosa che lo colloca nel cielo pur non essendo parte della famiglia dei Lwa-Ogun, ma essendo anzi capostipite di una Sua Famiglia, trovo che sia non troppo illogico ipotizzare che possa trattarsi di un nome nuovo attribuito a Dan Sissinon.
Non va dimenticato però, che di Lui si dice anche che sia una manifestazione di Belie Belcan, e che entrambi insieme costituiscano la manifestazione della Giustizia Divina sulla Terra: Belie Belcan è il lato più adulto, maturo, gentile e benevolo, mentre Agaou è il lato più giovane, irruento e violento. In accordo a questa versione, Agaou è fratello di Sobo e Bade - e in effetti questa fratellanza non inficia necessariamente la precedente ipotesi, in quanto Dan Sissinon Sakpata e Ogun sono tutti figli di Mawu, dunque fratelli, anche nel caso in cui diano origine a diverse nuove Famiglie spirituali di Lwa, e non condividano la medesima. Si dice che Agaou abbia anche un'altro Fratello, Agwe Tawayo che regna sui Mari: quando i fulmini di Agaou colpiscono le acque, allora Agwe Tawayo scatena gli tsunami.
Conosciuto come: Agaou, Agarou
Corrispondenze ipotetiche: Belie Belcan, Dan Sissinon
Spunto di riflessione:
Dominio: Cielo, Tuono, Fulmine, Tempesta, Fuoco
Animale: Drago
Considerazioni sul Veve: chiaramente una lettera A, che contiene le vie rette di Legba. L'asse verticale fuoriesce dalla sommità
della A, puntando verso il cielo e portando sulla cima le otto vie magiche.
AGASSOU
Si dice che lo Spirito del Leopardo, Kpo, si congiunse carnalmente con una principessa umana, Aligbono, e dalla loro unione nacque Agasou.
Ad ogni modo Agasou in principio era umano, visse le sue vite e partecipò alla fondazione dell'Impero Dahomey, e in seguito ricoprì un ruolo determinante nel portare il Culto Yoruba ad Haiti. Ora che la sua Evoluzione Terrena è completa, Agasou è un Lwa a tutti gli effetti: essendo molto antico, ha una sua Famiglia di Lwa-Agasou composta da moltissimi altri Lwa, che si vanno a collocare sia nel Dahomey ancestrale, sia nell'antica tradizione Rada. Una leggenda racconta che Agasou giunse in America dentro al sangue dei negri che sopravvissero alla traversata dell'Oceano, e per questo a volte per chiamare Agasou si chiede ad Agwe e si canta per Lui; e allora, se Agwe decide di accettare la richiesta, Agasou si presenta grazie all'intercessione di Agwe, e in questo caso sarà accompagnato da un Granchio: per questa ragione, oltre al Leopardo, anche il Granchio è Animale Sacro di Agasou. Agasou protegge il focolare, la famiglia e la discendenza. Ama il bianco, l'oro, il giallo e i toni del marrone fino al beige, così come possiamo trovarli proprio sul mantello dei Leopardi. Gli piace il giovedì, e il suo giorno dell'anno preferito è il 25 Agosto.
Conosciuto come: Agasou, Agassou, Ati-a-Sou
Dominio: focolare domestico, mare, viaggio, preservare il Culto
Giorno della settimana: giovedì
Giorno dell'anno: 25 agosto
Colore: bianco, oro, giallo, beige, marrone
Animale: Granchio e Leopardo
Offerte rituali: Sigari
Considerazioni sul Veve: molto bello ed equilibrato, il Veve di Agassou presenta l'Asse che saledal basamento triangolare,
con un Serpente arrotolato. Dietro sono visibili gli occhi del Leopardo
Un canto per Agassou:
Agassou o! M'ale nan Ginen
Agassou o! M'ale nan Ginen
mwen di Agassou o! M'ale nan Ginen
Pechè latè pa Bondye
(O Agassou! Sono andato in Guinea
O Agassou! Sono andato in Guinea
O Agassou! Ho detto che sono andato in Guinea
I peccatori della Terra, loro non sono Dio)
SILIBO
Silibo è Colei che nuota nel fuoco del Sole. Spirito delle sorgenti e degli specchi d'acqua, Silibo è anche e soprattutto un Lwa del Fuoco, e incarna l'aspetto femminile del Sole stesso. Silibo è la passione, la fierezza e l'ardore, e rappresenta le Donne indipendenti, libere, che non hanno né capi né padroni e camminano a testa alta senza che nessuno possa mai farle vergognare di Se Stesse. Maga potentissima, governa la Magia Sessuale e il Sesso Sacro, e può conferire energia immensa ed estasi mistica. Presiede ai rituali di purificazione dove ci si immerge nell'acqua, e può decidere di purificare chiunque Lei voglia, togliendogli ogni colpa e ogni vergogna. Esperta di divinazione e profezia, in particolare può insegnare a divinare con sfere di vetro luccicanti o tramite specchiatura in acqua.
Silibo ha una sua grande Famiglia Spirituale di Silibo Lwa ed è conosciuta con moltissimi Nomi (tra cui Grande Silibo; Silibo Nouva-vou; Grande Shi-lih-bo; Maman Silibo; Silibo Nou Mawou; Silibo Vavou) è antichissima, tuttavia è poco nota, al punto che non è mai stata realmente sincretizzata con nessun santo; può cambiare forma e si manifesta in molti modi: nella sua forma Grand Silibo è stata assimilata alla Donna Vestita di Sole che appare nelle scritture; la Mambo Sallie Ann Glassman ha comparato la Sua Essenza alla Shakti. Protegge le Donne, specialmente le più giovani, e talvolta ama mostrarsi proprio come una giovinetta minuta e graziosa. Può essere invocata per risvegliare l'istinto sessuale, soprattutto per le persone che faticano a lasciarsi andare o a raggiungere l'estasi, e anche in caso di violenza sessuale, soprattutto per guarire le ferite dell'anima che la violenza abbia lasciato.
Conosciuta come: Shi-lih-bo, Silibo Vavou
Corrispondenze ipotetiche: la Shakti di Shiva
Spunto di riflessione: Silibo è l'energia femminile del Sole
Dominio: Sole, Fuoco, Purificazione e Divinazione per Acqua
Corrispondenza planetaria: Sole
Elementi: Acqua e Fuoco
Protegge: Donne
Offerte rituali: acqua di sorgente e acqua di lago, immagini del Sole, piccole candele galleggianti
(meglio se a forma di sole e di stella) e gemme luccicanti.
Considerazioni sul Veve: l'unica immagine riconducibile ad un Veve di Silibo Vavou che ho trovato è questa. E' molto diversa da come si presentano normalmente i Veve, gli unici elementi che si riconoscono sono la spada\machete sulla sommità, e la sagoma sulla destra che potrebbe indicare il Sole che sorge o tramonta, oppure significare il nutrimento.
AGWE
Conosciuto anche come Goue, Agoueh, Agive, Koki-a-Me (conchiglia del mare), Koki Dore (conchiglia d'oro), The Eel (l'anguilla) è un'Essenza antichissima, ancestrale, primordiale. Agwe è il principio maschile dell'Acqua. Fluido, mutevole come il suo stesso Regno delle profondità oceaniche, può cambiare forma a suo piacere, può cambiare sesso e genere, e mostrarsi sotto forma di formidabile tempesta, tanto quanto sotto forma di meravigliosa Dea dalla bellezza indescrivibile: Agwe di fatto è, letteralmente, l'aspetto maschile di Yemaya. Silibo è la sua formidabile sposa, suo opposto perfetto e suo complemento necessario e naturale: come Agwe è l'energia maschile nell'Acqua, Silibo è l'energia femminile nel Fuoco. La Famiglia Spirituale di Agwe-Lwa è molto vasta e le sue Manifestazioni sono moltissime; nel Rito Rada le principali sono:
Met Agwe, che governa i venti e le correnti, le onde dell'Oceano, e aiuta chi si perde in mare
Agwe Tawoyo, che significa 'Agwe delle correnti' ed è il capitano della nave Immamou che porta le Anime nell'Oltre, e assiste le anime di chi è morto a causa di crimini contro l'umanità, come tutti coloro che furono deportati dall'Africa verso le Americhe.
Papa Agwe, che è un bellissimo uomo mulatto dagli occhi verdi come il mare, molto coraggioso e dall'aria autorevole.
Le sue manifestazioni Agwe Je Rouge e Agwe La Flambeau appartengono al più moderno rito Petwo, e si discostano abbastanza dalla sua Essenza originale. I suoi colori sono il blu e il bianco, talvolta anche il verdemare e il marrone. Il suo simbolo sono le conchiglie dipinte, i remi, i cavallucci marini e le stelle marine; Gli piace il mercoledì, e si dice che ami essere salutato soffiando dentro alle conchiglie, o alle canne delle armi da fuoco. Ama gli specchi, i modellini di nave, i gioielli di turchesi, le cose a forma di pesci, gli ami e le decorazioni della marina militare; gradisce offerte di rum, champagne, e caffè con zucchero e panna, e anche meloni, riso cotto in latte di cocco o con fagioli di lima, banane fritte e dolci bianchi, sciroppo di canna, olio di mandorle e olio di oliva. Quasi mai gli si offre del pesce: si fa solo in occasioni molto molto speciali, per ringraziare di particolari gioie o fortune, e in quel caso il pesce deve essere fritto in padella o cotto in forno, e servito rigorosamente in piatti bianchi con decori blu.. perché non stonino sulla sua tavola. Molti rituali per Agwe si svolgono sulle rive del mare, e le offerte per lui vengono spesso affidate alle acque: si dice che se la risacca le riporta sulla battigia, significa che Agwe non accetterà le richieste.
Possibili corrispondenze: Nettuno, Poseidone
Corrispondenze accertate: Aspetto Maschile di Yemaya
Spunto di riflessione: Ricorrenza ciclica di Opposti che si compensano per creare perfezione, Mawu-Lisa,
Damballa-Ayda, Agwe-Silibo
Elemento: Acqua
Corrispondenza Planetaria: Luna
Colori: bianco, blu, azzurro, turchese, verdemare, marrone
Giorno della settimana: mercoledì
Animali: stella marina e cavalluccio
Offerte rituali: rum, champagne, caffè dolce con panna, meloni, riso cotto in latte di cocco, dolci bianchi,
olio di mandorle, olio di oliva
Oggetto rituale: conchiglie
Considerazioni sul Veve: Il Veve di Agwe mostra una nave con le vele, su cui spicca la scritta Immamou, che è il nome della nave nel cui ventre stanno le Anime dirette all'Altrove, che Agwe prende in carico trasportandole attraverso l'Oceano fino alla loro destinazione.
Un canto per Agwe:
Ye, Mait Agwe
so-ti nan la mer
Canon'm charge! Mait A-gwe!
So-ti nan la mer
Canon'm charge oh!
Canon'm charge, pou'm ti re
Mait A' Woyo!
Ieri, Met-Agwe
è saltato dal Mare!
Il mio cannone è carico! Met Agwe!
Salta fuori dal mare!
Il mio cannone è carico
Il mio cannone è pronto a sparare!
Met Tawoyo!
PAPA LEGBA
Papa Legba (Elegbà, Eshu, Ellegua, Elegguà) è il figlio più giovane di Mawu, e non possiede dote, perché tutte le ricchezze che c'erano sono state spartite tra i Lwa nati prima di Lui. Egli è Colui che rompe gli schemi, sovverte l'ordine e porta scompiglio nelle gerarchie: il Suo dominio è su ogni cosa che non possa essere prevista, sui Destini mai trascritti e su tutto quello che sta sospeso tra il Bene e il Male. Egli detiene le Chiavi del passaggio tra il nostro mondo e il mondo dell'Oltre.
Ama cantare e sa combattere, ed è un formidabile messaggero, capace di tradurre i messaggi di altri Dei in parole comprensibili a noi che ancora abitiamo in questo Piano fisico: ogni rituale Voodoo inizia chiamando Papa Legba per avere il suo benestare, e termina salutandolo e ringraziandolo per aver aperto il passaggio. Di questo Mondo tutti i crocevia gli appartengono, così come sono sue le vie rette delle scelte fatte sotto al Sole, e tutte le possibilità visibili alla luce; eppure, Egli è assolutamente pazzo, è un adorabile imbroglione e molte volte ama comportarsi in modo disdicevole e vivace. A volte il suo disprezzo per le regole e il suo contegno incontenibile vanno decisamente a vantaggio dei suoi Figli: Egli è il Lucifero, e le leggende narrano che Legba rubò tutti i segreti degli Dei per darne la Conoscenza a noi Umani.
A volte si mostra come un fanciullo assai ribelle, più spesso come un vecchio molto saggio e un po' ricurvo che cammina appoggiandosi al bastone: quando si manifesta come Il Vecchio, molte volte insieme a Lui appare anche un cane bianco. A Papa Legba piacciono il numero tre, il lunedì e il martedì, fumare la pipa, e gradisce il caffè (non troppo però, appena un goccio e nero fumante) gli piace il pane di manioca e le cose di colore bianco e giallo, chiare come la luce del Sole. Però non disdegna le cose rosse e nere:
perché se Papa Legba si specchia nell'acqua quando è notte, allora possiamo vedere il Suo Riflesso. E il Suo Riflesso è un giovane muscoloso e forte: Egli è il Sole di Mezzanotte, e il suo Nome è Met Kalfou. Met Kalfou si chiama anche Legba Maitre Carrefour (.. vale a dire l' antica Essenza di Sakpata, Babalu Aye, il Mistero dell'Aria e del Vento che è in grado di dispensare anche la malattia, e che a sua volta è un aspetto di Badeh). Le sue Vie tagliano gli angoli delle Vie Rette, sviluppandosi in diagonale, nella dimensione immensa e selvaggia delle Scelte Oscure, dove la Magia piega la realtà visibile, e la Volontà acquisisce corpo e sostanza.
Legba conosciuto come: Elegguà
Corrisponde a: Lucifero
Spunto di riflessione: si noti come non solo la sua funzione, ma molti suoi tratti caratteristici ricordino
sorprendentemente (e inequivocabilmente) Odino.
Dominio: Crocevia, strade, scelte
Numero: 3
Giorno della settimana: lunedì e martedì
Colore: bianco e giallo, ma anche rosso e nero
Oggetto: bastone
Offerte rituali: pane di manioca, cibi chiari, dolci bianchi e gialli, caffè nero molto caldo,
pipa con tabacco
Luogo: ovunque ma soprattutto ai crocevia
Collana rituale: a grani alternati bianchi e rossi, oppure anche a grani alternati neri e rossi
Considerazioni sul Veve: I due assi verticale e orizzontale simboleggiano gli incroci,
sia tra strade fisiche che tra scelte possibili. L'asse verticale è Iroko, l'Albero Sacro. A destra si distingue chiaramente il bastone.
Un canto per Legba:
Legba nan barye-a l'kanpe!
Parenn nan barye-a l'kanpe..
mache prese, vinn jete dlo
Legba nan barye l'kanpe!
Legba sul cancello sta!
Il Padre sul cancello sta..
vieni presto, vieni attraverso l'Acqua
Legba sul cancello sta!
PAPA LOKO (LOCO - PAPA LEGBA ATISOU - PAPA LOKO ATISOU)
Papa Loko è il Lwa degli specchi e dei riflessi, degli alberi e delle foglie, soprattutto delle foglie che possono guarire, perché Loko è anche grande Guaritore. Assieme a Papa Legba, Papa Loko protegge e controlla i crocevia, e come Papa Legba anche Loko viaggia allo stesso modo, sopra e sotto a suo piacere attraverso l'Irokò, perché la Conoscenza gli appartiene. Sotto un certo aspetto si potrebbe affermare che Papa Loko sia Papa Legba stesso, come Papa Legba e Met Kafou sono la stessa cosa, ognuno specchiato dentro al suo Riflesso.
Loko è colui che sta dentro e dietro ad ogni specchio, e la Chiaroveggenza gli appartiene, perché il suo Ashé permette di vedere ogni cosa extrasensibile, e rende chiara la visione introspettiva nelle profondità dell'Anima. Loko Atisou è Sciamano potentissimo: Egli è il Primo Houngan, presiede ad ogni iniziazione e può conferire ogni sorta di potere dello Spirito. La sua sposa è Ayizan Velekete, che è la Mambo Originale. Papa Loko è talmente potente che si rifiuta di manifestarsi direttamente, e non manda mai la sua energia dentro alle persone. Quando appare, se decide di farlo, si mostra sotto forma di farfalla. Solo i veri houngan e le vere mambo possono invocarlo, perché la sua energia è troppo potente e non può essere gestita da un non-iniziato. Gli piacciono il rosso e il bianco, il mercoledì, il caffè dolce, il rum, la birra e i rami degli alberi; ama anche il pop corn e il riso con i fagioli: le offerte per Lui saranno più gradite, se verranno presentate dentro a sacchetti di paglia.
Conosciuto come: Papa Loko, Loco, Legba Atibon, Papa Loko Atisou
Dominio: Iniziazioni e Investiture, chiaroveggenza, introspezione, viaggio sciamanico
Giorno della settimana: Mercoledì
Giorno dell'anno: 1 maggio
Oggetto: Asson (sonaglio rituale) alberi e specchi
Animale: farfalla
Colore: bianco e rosso
Offerte rituali: caffè zuccherato, rum, birra, pop corn, riso con fagioli e rami di albero
Considerazioni sul Veve: L'Iroko si innalza dal basamento triangolare, con un serpente che ci si arrotola risalendo verso l'alto. A destra si distingue chiaramente il bastone di Papa Legba.
Un canto per Papa Loko:
Papa Loko se Ou ki Banm Asson
Le ou te ban mwen'l ou dim kenbe'l nan kè mwen
Ala'm tonbe mwen leve li nan kè mwen
Pechè latè ki fè'l sèvi ponya
yon jou l'ap ponyade yo
Papa Loko sei Tu che mi hai dato l'Asson
Quando me l'hai dato, mi hai detto di tenerlo nel cuore.
Sono caduto, ho resistito, è ancora nel mio cuore.
I peccatori della terra che usano le spade
un giorno verranno feriti dalle stesse spade
AYIZAN VELEKETE
Nella lingua Fongbè del Benin, Ayi significa 'questa Terra è nostra', e Zan significa 'sacro': Ayizan è dunque 'questa nostra Terra Sacra', e significa 'la Nostra Madre Terra'. Allo stesso modo, nella lingua Mina del Benin, Vele significa Terra, e Kete significa Sacra: nel Vudu Haitiano questa Divinità ha mantenuto entrambi i Nomi come a non volerle far perdere neppure un filo delle antiche Radici, e anzi la parola Kete è diventata, in creolo, sinonimo di un'esclamazione che esprime immensa ammirazione. Ayizan Velekete è Colei che nutre spiritualmente, mantenendo l'energia vitale e infondendo forza morale. Ella è pura, forte e regale: Ayizan Velekete è la Prima Mambo dell'Origine e può svelare tutti i Misteri e i Segreti legati ad ogni iniziazione, presiede ad ogni cerimonia, e rappresenta l'Amore nella sua forma più pura ed elevata. Ayizan è anche un Lwa del commercio, del benessere e della guarigione. Le foglie di palma, che rappresentano la regalità, sono un suo simbolo e spesso le gradisce come offerta. Non beve alcoolici, gradirà piuttosto ricevere platanos e sciroppo di canna da zucchero; ama il bianco, il giallo, l'oro e l'argento, e alcuni dicono che le piaccia molto anche il rosa. Il suo sposo è Loko Atisou, che è il Primo Houngan dell'Origine, e presiede come lei ad ogni cerimonia e ad ogni iniziazione.
Conosciuta come: Ayizan Velekete, Avleketè, Ay-zan
Spunto di riflessione: si noti come il Veve di Ayizan somigli moltissimo al Sigillo di Azazel.
Dominio: Conoscenza, Cerimonie e Iniziazioni
Protegge: Mambo e Houngan
Colore: Bianco, Giallo, Oro, Argento
Oggetto: Foglia di Palma
Albero: Palma
Offerte rituali: platanos e sciroppo di canna da zucchero
Considerazioni sul Veve: Nella versione più conosciuta, c'è una somiglianza sorprendente con il Sigillo di Azazel. In questo caso però, si dice che la forma sia dovuta semplicemente alle sue iniziali, A e V, intrecciate. Alcuni dicono che il Suo Veve simboleggi una foglia di palma; però osservando anche altre versioni, si potrebbe ipotizzare che si tratti anche di una piuma.
Un canto per Ayizan:
Nou chante pouw Ayizan, Ayizan!
Nou chante pouw Ayizan, Ayizan!
Ou se gwo mambo Ayizan, Ayizan!
Pwotege nou, Ayizan, Ayizan!
Cantiamo per Te, Ayizan, Ayizan!
Cantiamo per Te, Ayizan, Ayizan!
Sei una Grande Mambo, Ayizan, Ayizan
Proteggici Ayizan, Ayizan!
BARON SAMEDI
Baron Samedi (Papa Ghede) è il Lwa della Morte: come Papa Legba controlla l'accesso dal nostro mondo, allo stesso modo Papa Ghede ha la chiave che apre e chiude i cancelli dell'Oltre. Possiede un piccone, una zappa e un badile, e ha il controllo su tutti i cimiteri, ma la sua confidenza con le questioni mortuarie non ha mai intaccato il suo buonumore! Anzi al contrario, Baron Samedi porta con sé irrefrenabili risate, animando feste e rituali con danze sfrenate, canzoni licenziose e storielle scollacciate.
Quando convocato, è l'ultimo a manifestarsi, perché gli piace arrivare quando i festeggiamenti sono al culmine, e da vero gaudente ama bere forte, fumare sigari e anche sigarette: a volte appare con due sigarette in bocca, e le fuma tutte e due contemporaneamente. Ama anche mangiare molto cibo: si dice che talvolta indossi degli occhiali scuri, e che alcuni lo abbiano visto staccare una delle lenti per tenere d'occhio il cibo a lui destinato, assicurandosi che nessuno si azzardasse a mangiarlo al posto suo. A volte si diverte a trafugare il cibo e a nasconderlo, per poi fingere che non gli sia stato dato e chiederne dell'altro!
In Baron Samedi vi è il potere di ogni Magia Oscura, e tutta l'energia che sta tra Amore e Morte: per Baron Samedi l'erotismo è naturale, vitale, necessario, e non è cosa che dia vergogna né compiacimento: per lui l'Erotismo è il logico bilanciamento della Morte, suo riscatto e suo consequenziale complemento. Egli ama le Donne e ogni cosa sensuale, vissuta nella sua accezione più spontanea, goliardica e carnale, e induce chi lo invoca a cimentarsi nella Danza Banda, mimando atti sessuali e proferendo oscenità con parole licenziose. Incontenibile, irrefrenabile, imprevedibile, ingestibile: tuttavia sa moltissime cose, soprattutto sui Defunti, e se qualcuno riesce ad affiancarlo e farsi ascoltare per porre seriamente una domanda, allora Baron Samedi risponderà con precisione.
Raramente si adira, ma se ciò dovesse accadere non sarebbe affatto facile convincerlo a venire a più miti consigli. E su un'altra cosa Baron Samedi è tremendamente serio: detesta che debbano morire dei bambini. Per questo, quando un bambino si ammala gravemente, se si chiede a Baron Samedi che quel bambino sia lasciato in vita, è possibile che accolga la richiesta. Il suo giorno preferito è il Sabato, il suo colore è principalmente il Nero, ma anche il Viola. Il fuoco non gli piace, ma apprezza le candele. Accetterà volentieri offerte di peperoni piccanti, aringhe salate, mais e banane arrostiti, rum, sigari, tabacco, sigarette. Non va pazzo per bigotti e puritani, e talvolta sceglie di divertirsi a loro spese, mettendoli il più possibile a disagio e in imbarazzo.
Conosciuto come: Baron Samedi, Papa Ghede
Spunto di riflessione: Come Papa Legba è il Guardiano del Primo Cancello, Papa Ghede lo è dell'ultimo,
prima dell'Oltre
Dominio: Cimiteri, passaggio, Oltretomba
Protegge: Anime in transito
Giorno della settimana: Sabato
Colore: Nero e Viola
Offerte rituali: peperoni piccanti, aringhe salate, mais e banane arrostiti, rum, sigari, tabacco, sigarette
Considerazioni sul Veve: Il Veve di Baron Samedi che si trova più frequentemente, declinato in più varianti, raffigura sempre una tomba con sopra una croce, e può essere corredato di svariate piccole bare. I Veve costruiti in quel modo sono chiaramente piuttosto recenti, risalenti a periodi in cui il sincretismo aveva già fatto un bel po' di danni. Per fortuna c'è anche un Veve non sporcato dal sincretismo, molto bello, con le otto Vie e quattro splendidi Tridenti
You, nap rele You
Guede nou va vou
Nap rele yo,
Adja nou rive.
Tu, stiamo chiamando Te
Ghede Nouvavou
noi ti chiamiamo!
Veniamo presto da Te
MAMAN BRIGITTE (giunta ad Haiti dopo un lungo, lungo viaggio)
Di Maman Brigitte (Manman Brigit, Brijit, Gran Brigitte) non vi è alcuna traccia nel Culto Yoruba Dahomey. Eppure Maman Brigitte non è un'invenzione, e neppure un prodotto del sincretismo o di qualsiasi altra distorsione imputabile al Voodoo moderno: questa Dea dalla pelle diafana è arrivata sulle coste dei Caraibi insieme agli Scozzesi e agli Irlandesi, che andavano nel Nuovo Mondo come lavoratori stipendiati e portavano con sé le tradizioni della loro origine Celtica. Maman Brigitte di fatto è Brigid, importantissima Dea Celtica Solare e legata all'energia del Fuoco. Per Lei le Vestali mantenevano sempre acceso un fuoco sacro, affinché Ella vigilasse su tutti i focolari, e sul lavoro dei fabbri in tutte le fucine, soprattutto quando venivano forgiate le armi per la guerra. Brigid è patrona dell'artigianato, della filatura, della tessitura e della poesia, e ama in modo particolare gli animali e le piante: suoi sono i segreti della medicina con le erbe, ed è grande guaritrice. Si narra che il Primo Febbraio di ogni anno, la Dea Brigid si trasforma in un Serpente e sbuca fuori dalle colline, trasformando il ghiaccio in feconda Primavera. I Celti cantavano per lei:
Il serpente uscirà dal buco
Nel bruno Giorno della Sposa
Anche con un metro di neve
Sulla piatta superficie del terreno.
La ruota del filatoio, la coppa e lo specchio sono suoi simboli sacri: la Ruota rappresenta il Ciclo annuale della Natura e la Rinascita, la Coppa simboleggia il Grembo della Madre, e lo Specchio è il Portale attraverso cui si accede al Mondo dell'Altrove: la Dea Brigid ha il pieno controllo sul Passaggio, e lo comanda a suo piacimento. Forse fu per quest'ultima ragione che la nuova tradizione che si stava consolidando nelle Americhe, la volle collocare come *sposa* del Baron Samedi, e detto fatto la Dea Brigit si ritrovò omaggiata di un Veve molto bello e dettagliato, nonché incaricata di vigilare su tutti i Cimiteri. Un canto haitiano conferma che in fondo tutti quanti in qualche modo sapevano che la Manman non veniva dall'Africa nera, recitando testuali parole:
''Manman Brigitte,
li soti nan Angleté''
Maman Brigitte è molto bella, anche nella cultura Voodoo ha mantenuto i suoi tratti nordici, la pelle inusitatamente chiara e grandi occhi cerulei. Porta i capelli lunghi e ama adornarli con dei fiori, e si narra che le farfalle le volino sempre attorno e si posino di continuo sul suo capo. Per chi volesse omaggiare la Dea Birgit alla maniera Voodoo, allora il suo numero preferito è 9, il suo giorno favorito il Lunedì ed il suo colore è il Viola. Le offerte alimentari più indicate sono le stesse che si preparano a Baron Samedi, solo bisognerà avere cura di disporle dentro a piatti di coccio (e nel rum della Manman bisogna aggiungere dei peperoncini). La sua collana rituale dovrà essere tutta di perle viola, e gradirà anche nastri, sempre viola, e cappelli con velette. Nell'immagine il veve haitiano di Brigitte e il simbolo celtico della Dea Brigid: dall'ultimo covone di grano raccolto l'anno precedente, si ricavavano decorazioni a forma di croce solare, e ad Imbolc, festa a Lei dedicata, venivano bruciate per poi spargere le ceneri sui campi, così che la Dea provvedesse a far crescere un raccolto abbondante. Per questo, e anche perché in molte parti dell'Irlanda Brigid era considerata anche patrona di tutti i crocevia, e di tutti i portali tra il nostro e l'altro mondo, la forma di questo manufatto è diventata una sorta di Sigillo che La rappresenta.
OSHUN
Oshun è la dolcezza. Lei è la gentilezza, l'educazione, la piacevolezza, la pazienza infinita. Oshun è il Grande Fiume, l'acqua dolce che scorre lentamente, la corrente maestosa e rassicurante che dona nutrimento e abbondanza. Oshun è amore materno e protezione, è il bianco e il giallo della luce, è il verde dei prati e il fluire rasserenante dell'acqua tra le sponde erbose.Non esiste Persona più a modo di Oshun nell'intero Mondo, o Persona più piacevole di Lei, perché Oshun è la Bellezza ed è l'abbraccio più accogliente. Il suo carattere e la sua energia materna, immensa e dolcissima rimandano inequivocabilmente alla Grande Hathor, e similmente come accadde ad Hathor, le cui caratteristiche sono state spesso attribuite a Iside e a Bastet, anche l'immagine di Oshun è stata frazionata, dispersa, e attribuita ora alla Madre Yemaya, ora alla bella Erzulie. Non è raro sentir dire che Erzulie sia Oshun, e viceversa. Non si riesce più a trovare neppure il Veve di Oshun, perché nelle derivazioni del voodoo moderno è diventato abituale pensare che il suo Veve sia il medesimo di Erzulie, e che entrambe siano la medesima Divinità, eppure entrambe compaiano nell'antichissima tradizione Rada, con due profili caratteriali ben differenziati, e anche i loro Nomi hanno radici ben distinte.
(Prima che i puristi del voodoo moderno insorgano affermando che Oshun è Orisha ed Erzulie è Lwa, vorrei precisare che come già detto le parole Orisha e Lwa rappresentano due diversi modi di definire le medesime Divinità, e che poco importa se negli ultimi trecento anni chi li chiama Orisha li considera meno divini rispetto a chi li chiama Lwa, perché la sostanza originale non cambia; e soprattutto che Oshun fa parte della Radice Africana tanto quanto Erzulie: in Nigeria c'è un fiume che porta il Suo Nome, e che fin dai tempi più antichi è consacrato a Lei).
Di Oshun si dice che sia sposa di Shango e molto amica di Papa Legba. Protegge la famiglia, il focolare, le mamme e la maternità, ogni sentimento buono e la capacità di immaginare. A Lei spesso si chiede aiuto nelle faccende economiche, soprattutto per avere più benessere in famiglia. Oshun è bellissima e ha un aspetto estremamente giovane, eppure la sua saggezza è immensa: è sempre tranquilla, e estremamente organizzata, al punto che se momentaneamente manca uno qualsiasi di tutti gli altri Lwa, Lei può sostituirlo in ogni situazione, e risolvere ogni necessità con calma e senza mai farsi prendere dall'ansia. Oshun ama il colore giallo carico, il giallo ambrato del miele, il blu e il turchese. Si dice ami le perle e le piume: alcuni raccontano che per farsi ancora più bella, Oshun metta una piuma turchese dietro all'orecchio. Ama le rose gialle e i girasoli, le farfalle gialle, il numero cinque e la cannella.
Conosciuto come: Oshun, Ochun, Oxum
Corrispondenze ipotetiche: Hathor
Dominio: fiumi
Protegge: amore, famiglia, benessere
Numero: 5
Animale: farfalla gialla, ape, lontra, moffetta
Pianta: Girasole, limone, zucca
Giorno dell'anno: fine giugno e inizio agosto ricorre l'Ibo-Osun, festa in onore di Oshun che si celebra
ancora oggi in Nigeria. Alcuni la festeggiano l'8 di settembre.
Colore: giallo, oro, ambra, ma anche il turchese
Collana rituale: gruppi di perle giallo carico, alternate a gruppi di perle giallo ambrato trasparente, come il miele
Offerte rituali: acqua fresca e miele, crema di semi di zucca, cannella
Considerazioni sul Veve: non si riesce più a trovare, perché nelle derivazioni del voodoo moderno è diventato abituale pensare che il suo Veve sia il medesimo di Erzulie Considerazioni sul Ponto Riscado: Difficile individuare il più pertinente, perché spesso i Pontos di Oshun sono mescolati alla Yemaya. Questo è quello che forse più si avvicina, anche se purtroppo è troppo poco descrittivo:
AYE SALUGA
Aye Saluga è maschio o femmina? Qualcuno sostiene che sia maschio, tutti gli altri affermano sia femmina, in tutti i casi non solo chi la considera un maschio, ma più o meno anche molti di quelli che la ritengono femmina, dicono che Aye Saluga sta insieme a Oshun, e che loro due sono innamorate. Aye Saluga lavora insieme a Oshun, soprattutto nelle dinamiche che riguardano il benessere materiale: protegge gli aspetti della vita che riguardano il denaro, la buona fortuna, l'agiatezza e la stabilità economica. Gradirà generalmente le stesse offerte di Oshun, anche perché l'ideale sarebbe coinvolgerle entrambe nella richiesta di aiuto e nel ringraziamento per l'aiuto ricevuto. Nella foto a destra, elementi del Ponto di Shaluga.
ERZULIE
Erzulie Freda Dahomey risplende di una rara bellezza conturbante. Di Lei ci si innamora, perché è deliziosa, ammiccante, magnetica, ipnotica, volubile, imbronciata, maliziosa, e carina da impazzire. A volte è anche un po' gelosa! La sua pelle perfetta è color del caramello, mulattina caffelatte dai tratti delicati, nonostante la sua Radice antichissima affondi fino a Rada e Danhonmen, nel cuore della più pura tradizione negra. Nel tempo, l'immagine di Erzulie si è confusa e mescolata con l'immagine di Oshun, eppure queste due Dee magnifiche, bellissime e incredibilmente sensuali sono assai diverse una dall'altra. Entrambe governano sull'immenso regno dell'Amore, ma ognuna delle due ne protegge una parte differente, come se una con l'altra fossero alleate e complementari: Oshun regna sull'amore materno e sulla completezza dell'amore sponsale, mentre Erzulie regna sull'innamoramento, sull'amore erotico, sull'onda travolgente del desiderio, su tutte le vibrazioni che iniziano dal turbamento verginale, e trovano compimento nell'amore passionale.
Di Lei si dice che abbia avuto molti mariti, che sia stata sposa di Damballa, di Agwe e di Ogun, e che per questo motivo indossi tre vere nuziali; questo però sembrerebbe essere poco attendibile, perché come abbiamo visto sopra, Damballa Agwe e Ogun sono emanazioni ancestrali della Mawu, Essenze Primordiali già bilanciate dall'uguale-e-contrario dei propri Riflessi.. mentre invece Erzulie, pur essendo talmente antica da poter ragionevolmente pensare che sia stata creata dal pensiero stesso degli Dei, si presenta come Divinità a Se stante.
Erzulie ha una grande Famiglia Spirituale di Lwa Ezili, in cui sono annoverate molte Sue Manifestazioni, e molto probabilmente anche molte Divinità della Sua Legione. Ha un grande potere, un carattere effervescente e imprevedibile, ma è anche capace di una grande dolcezza, ed è estremamente sensibile. Dotata di un enorme senso estetico, ama moltissimo ornamenti e profumi: adora prendere bagni profumati e passare del tempo a farsi bella, ed è incredibilmente golosa di cibi dolci, dessert elaborati e di banane fritte nello zucchero. Le piacciono il martedì e il mercoledì, il rosa, il viola, il lilla, l'azzurro, ma anche il rosso: gradirà trovare i suoi colori favoriti sull'Altare, o anche addosso a chi celebra per Lei. Ama aiutare i suoi Devoti ad ottenere successo, piacere e grandi soddisfazioni, e spesso esaudisce i desideri, sopratutto se riguardano il benessere e il piacere.
Di norma allegra e irriverente, talvolta resta sopraffatta dall'orrore del mondo materiale, e allora si dice che a quel punto lei smette di ridere e danzare, e piange, e poi va via, perché a volte proprio non sopporta che qui ci sia così poco Cuore, e così poca Bellezza. Ama la fantasia, incoraggia l'immaginazione, e le piace che si immagini anche oltre il limite dell'irrealizzabile, come se considerasse il fantasticare come una forma d'arte che può creare la Bellezza. Nonostante la sua sensibilità tanto spiccata e il suo aspetto leggiadro e grazioso, Erzulie ha in sé una forza spaventosamente grande, ed è anche una Guerriera valorosa: quando viene il momento di combattere, la deliziosa Erzulie Freda si trasforma nella formidabile Erzulie Dantor. Erzulie Dantor ha un fortissimo senso di Giustizia e si batte perché la Giustizia sia rispettata, e quando si infuria può distruggere ogni cosa, perché la Sua energia è inarrestabile.
Conosciuta come: Erzulie Freda, Erzulie Dantor, Ezili
Possibili corrispondenze ipotetiche: Bast\Sekhmet, Beleth
Spunto di riflessione: la parola Ezili significa 'Serpentello d'Acqua'.
Ciò non è strano, perché Rada e Danhonmen affondano le Radici
nell'Acqua e nei Serpenti.. eppure va tenuto presente che si dice
che Erzulie Dantor sia legata (forse sposata, forse innamorata, o forse alleata?)
ai Lwa Simbi, in particolare al Grande Mago, Simbi Makaya.
Protegge: amore, passione, benessere
Giorno della settimana: martedì, mercoledì
Colore: rosa, viola, lilla, blu, ma anche il rosso
Collana rituale: secondo alcuni, perle rosa traslucide e zuccherose. Secondo altri,
alternate rosse e rosa; infine secondo altri ancora, rosso arancio alternate a blu-turchesi.
Offerte rituali: zucchero, dolcetti, dessert e banane cotte nello zucchero, e anche vino,
preferibilmente di ottima qualità e di colore rosato.
Considerazioni sul Veve: Erroneamente il sincretismo ha decretato che la forma dentro il cuore sia
riconducibile alla M della madonna, ma invece non è vero: a quanto pare quella sagoma rappresenta un
paio di corna, in segno di regalità.
Il Veve di Erzulie Dantor invece mostra il Suo lato guerriero.
Saldamente presente nelle tradizioni Rada e Danhonmen, è stata accolta a pieno titolo anche nel rito Petwo:
qui a destra il Veve di Erzulie Je Rouge
Un canto per Erzulie:
Erzili O! Ke ou nwe,
Dantor O! Ke ou nwe,
Ke o nwe,
Men se pa put petit kay la!
Erzulie O! Il tuo cuore è nero
Dantor O! Il tuo curore è nero
Il tuo cuore è nero
ma non lo è per i Fanciulli di questa Casa
Approfondimento: Fiaba ispirata ad Erzulie
OCHOSSI
Grande cacciatore e allo stesso tempo formidabile stregone, Ochossi ha una mira infallibile. Per salutarlo si mima il gesto di scagliare una freccia, e per Lui si danza con arco e frecce in mano. Ochossi ha un forte senso di Giustizia e si occupa che venga rispettata, protegge tutti gli innocenti accusati ingiustamente, e anche tutti i maghi, gli indovini, i guerrieri, e tutti i cacciatori e i pescatori; inoltre ha un occhio di riguardo per tutti quelli che devono subire interventi chirurgici, e accorda volentieri la sua protezione a chi gli chiede che l'intervento riesca bene. Ama il viola e soprattutto il lilla, e spesso indossa abiti di quel colore, tranne borsa e berretto che preferisce indossare di pelo tigrato o maculato; tuttavia la sua collana rituale dovrà essere rossa e blu, rigorosamente rosso corallo e blu di prussia. Ama i gatti, le capre e le colombe.
Conosciuto come: Ochossi, Ochosi, Oxossi
Dominio: Foreste, carceri, giustizia, rive se c'è qualcuno che pesca
Protegge: innocenti, maghi, indovini, cacciatori, pescatori
Giorno della settimana: martedì, mercoledì e il 4 di ogni mese
Giorno dell'anno: 3 novembre
Colore: lilla
Arma: Arco e frecce
collana rituale: perle alternate rosso corallo e blu prussia
OZUN – OSUN
Ozun è figlio di Obatalà, e secondo alcuni potrebbe essere l'aspetto giovane di Ossain.
Messaggero Divino, Ozun è gli occhi di Olodumare ed è la voce di Obatala, e conferisce stabilità alle fondamenta del Mondo Materiale, mentre si occupa di mantenere fluida e aperta la comunicazione tra il nostro Piano e quello degli Dei. Tutti i posti alti sono suoi, le cime degli alberi, i tetti dei palazzi e le montagne, e da là Egli osserva gli Orizzonti e sa sempre ciò che accade e ciò che sta per accadere: avvisa dei pericoli e registra ogni avvenimento nell'immenso archivio degli eventi, porta sulla terra i messaggi di Obatalà, e a Obatalà fa rapporto su tutto ciò che avviene sulla Terra. Gli piacciono i numeri con il quattro e l'otto, il lunedì, il martedì e il giovedì. Preferisce le cose argentate, le patate dolci con il miele, il pesce secco, e i suoi animali favoriti sono i Piccioni - anche se in Africa viene rappresentato come un grande uccello di cui non si sa il nome, e in Haiti come un gallo. Oggi è stato un po' dimenticato, relegato tra le Divinità minori, nonostante la sua Essenza sia potente, e antichissima, Ancestrale. Può aiutare moltissimo a focalizzarsi, ritrovare Memoria, riordinare e schiarire la mente e aumentare la Consapevolezza. Di Ozun non si sa molto più di questo, eppure si dice che entrare in contatto con il Suo Ashè risveglierà il Guerriero Interiore dentro al suo Devoto, perché Ozun è onorevole guerriero, ed Egli insegna agli Uomini a restare dritti e in piedi, con fierezza.
Conosciuto come: Osun, Ozun
Corrispondenze ipotetiche: Andromalius
Numero: 4, 8 e multipli di 8
Giorno della settimana: Lunedì, martedì, giovedì e il 4 di ogni mese
Colore: argento
Animale: Gallo, Piccione
Offerte rituali: Patate dolci con miele, igname, pesce secco, olio di palma
Luogo: cime e luoghi alti, tetti, montagne e alberi
OSSAIN-ASOJANO
Osain significa Conoscenza, Medicina, inizio della Vita, Eternità: Osain vive in tutto ciò che ha vita. Ossain è un Dio della vegetazione, e sta ovunque ci sia una foresta, una pianta, o anche solo un filo d'erba. Egli è Sciamano, guaritore, stregone ed erborista, ed è un Mago potentissimo perché conosce tutti i Segreti. Alcuni lo chiamano Osain, oppure Age, altri ancora lo chiamano Asojano, ed è il Grande Medico che creò tutte le erbe della Terra per migliorare le condizioni di vita di tutti gli Esseri Viventi, perché conosce la Medicina che sta dentro le foglie, e sa applicare la Magia di Guarigione. Asojano è l'altra faccia di Sakpata, e il suo lato distruttore che si chiama Shopwana (detto anche Shopona, che è Babalù Ayè, Omolù e Sakpata stesso), che così come Asojano sa guarire, è capace di distruggere e ammalare, perché possiede tutte le acque stagnanti della Terra. Va tenuta inoltre presente la sua possibile eventuale corrispondenza con Grand Bwa, che è fortemente legato alle foreste, e tradizionalmente presiede al conferimento dei poteri di ogni stregone umano e ad ogni investitura.
Conosciuto come: Ossain, Osain, Asojano
Corrisponde a: il lato guaritore e luminoso di Sakpata
Dominio: foglie, piante, foreste, medicina, magia
Protegge: genere umano, vista e udito in particolare
Offerte rituali: sigari, specialmente di notte.
Luogo: ovunque ci sia anche solo un filo d'erba
BABALU AYE – OMOLU
Babalù Ayè significa Padre e Signore del Pianeta Terra. Amato e temuto, Egli ha il potere di nutrire e di guarire da ogni male, tanto quanto di ammalare e di distruggere. Gli Yoruba lo chiamano Shopwana, gli Ewe Anyigbato, i Lukumi Asojano, i Fon lo chiamano Sakpata, oppure Avimadye quando si riferiscono a Lui come Colui che guida la Legione degli Antichi: Babalu Ayè è la Terra stessa, è il terreno fertile, il raccolto abbondante e tutte le erbe che danno guarigione, e allo stesso tempo è la terra per seppellire i morti, ed è la palude e ogni veleno che dai cicli naturali si sprigiona. In alcune culture si ha paura di pronunciare il suo nome, e spesso la sua Essenza viene frazionata in una parte buona (Ossain) e in una malvagia (Shopwana) ma in realtà Babalù Ayè, vale a dire Sakpata, preferisce di gran lunga curare piuttosto che ammalare, la sua Conoscenza è immensa, e il suo senso di Giustizia è sconfinato.
GRAND BWA
Grand Bwa significa Grande Foresta ed è un Lwa Elementale associato alle piante, agli alberi e alle erbe. Nel voodoo haitiano forma la 'triade dei maghi' assieme a Met Kalfou e Baron Samedi, dove Grand Bwa rappresenta l'inizio di un cammino, Met Kalfou le scelte che si presenteranno, e infine Baron Samedì, la fine del viaggio sulla Terra. Grand Bwa è talmente connesso alla natura da risultare un po' selvatico, solitario e imprevedibile; tuttavia, Egli ha un grande cuore benevolo, sa essere molto amorevole, e tende ad essere amichevole. Conosce molte cose, tra cui i segreti delle piante e molte magie di guarigione, e protegge gli Antenati che sono passati nell'Altrove. Molte volte nasconde i segreti agli occhi dei non-iniziati, e per questo in molte tradizioni viene invocato durante le cerimonie di iniziazione e di investitura. Secondo gli haitiani, più di tutto gli piacevano gli alberi di Mapou, ma purtroppo queste piante sono andate estinte, molto probabilmente a causa degli oppositori del Voodoo, che si sono preoccupati di estirparle. Come offerta gradirà comunque erbe e foglie, e non disdegnerà miele e rum speziato. Non posso affermare che sia effettivamente come sembra, ma non posso non notare i punti in comune con Ossain, e ancora di più, le evidenti somiglianze con i tratti distintivi di Papa Loko.
Dominio: foreste, vegetazione
Protegge: le piante, gli iniziati
Offerte rituali: erbe, foglie, miele, rum speziato
Luogo: ovunque ci sia vegetazione ma soprattutto nel folto
Un canto per Grand Bwa:
O Gran Bwa, O Gran Bwa
O Gran Bwa se ou ki wa
O Gran Bwa, O Gran Bwa
Nan forè se ou ki wa.
O Gran Bwa, O Gran Bwa
O Gran Bwa Tu sei il Re
O Gran Bwa, O Gran Bwa
Nella foresta Tu sei il Re.
AZACCA
E' il Lwa dell'agricoltura e del lavoro nei campi. Per qualche ragione è considerato fratello di Papa Ghede, forse perché Papa Ghede appare spessissimo spontaneamente alle cerimonie in onore di Azacca. Gentile, diretto, cortese e gran lavoratore, è amato e rispettato grandemente nonostante il suo atteggiamento semplice e giocherellone non incuta alcun timore, e i suoi devoti si sentano spesso così in confidenza con Lui da chiamarlo cugino. Vive nelle campagne e gira scalzo, con un cappello di paglia in testa e la pipa in bocca, e a volte invece di parlare fa un verso che ricorda quello della capra; però si dice che ci siano un paio di situazioni che lo fanno parlare molto e volentieri: a volte quando c'è da tirar su qualche pettegolezzo divertente, e soprattutto quando c'è occasione di rimorchiare le ragazze.
Decisamente, nell'apprezzare le donne Azacca somiglia proprio tanto a Papa Ghede! E proprio come Papa Ghede è goloso e conviviale, però è molto più timido e selvatico rispetto al suo sofisticato e goliardico fratello, per questo a volte prende il cibo in tutta fretta e corre via velocemente, per andare a gustarselo da qualche parte in pace. Gli piace soprattutto il mais bollito, la bruschetta di pane e olio e lo zucchero grezzo. Ama bere rum bianco, e l'albero che gli piace più di tutti è l'Avocado. Sempre attento alla vita di campagna, non guarda solo crescere le piante, ma nota e valuta tutti i dettagli, compreso come si comportano le persone tra di loro: un filo sospettoso non dà niente per scontato e gli importa molto di come ognuno tratta gli altri, che si usino buone maniere soprattutto, e non dimentica mai niente.
Dominio: Campi, campagne
Protegge: la gente comune, il raccolto
Oggetto: cappello di paglia e pipa
Offerte rituali: mais bollito, bruschetta di pane e olio, zucchero grezzo, rum bianco
Luogo: zone rurali
Albero preferito: Avocado
Un canto per Azacca:
Travay-o, Zaka, travay-o
Travay sou tè-o
ak anba tè-o
Lavora oh, Zaka, lavora, oh!
Lavora sulla superficie della Terra
E sotto la Terra!
BOSSOU
Si dice che Bossou una volta sia stato umano, e che su questa terra sia stato Re: per l'esattezza, Re Tegbesou, che fu uno dei Re del popolo Dahomey. Molto potente e dal carattere aggressivo, ha tre corna sulla testa, e ogni corno rappresenta un aspetto della sua Essenza: la Forza, la sua Natura Selvaggia e la Violenza. Si dice che talvolta appaia in catene, e che manifestandosi le spezzi; spesso si comporta come un toro, e può rompere ogni cosa prendendola a cornate. Ha una moglie, Madam Bossou, che a volte si mostra in forma di mucca, e da lei ha avuto un figlio che si chiama Kabawatye. Come offerte gradisce soprattutto il rum, ma a volte gli fa piacere poter mangiare l'erba, proprio come farebbe un toro. Apprezza anche vegetali bolliti e carne fritta, specialmente se speziati e accompagnati da una salsa rossa. Ama vestire in giallo e rosso e vedere panneggi e candele rosse sull'Altare. Nonostante il suo carattere all'apparenza poco raccomandabile, e la sua presenza fortemente attestata nei violenti riti Petwo, Bossou figura di diritto nella tradizione Rada: e infatti è incline ad accordare grande protezione ai suoi devoti. Bossou favorisce la fecondità dei campi e promuove la virilità maschile, infonde fierezza, coraggio e moltissima energia.
Conosciuto anche come: Bosou, Bossou Tres Cornes, Bosso Dlo, Kadja Bossou, Djobolo Bossou
Colore: rosso, ma anche bianco, nero e giallo
Oggetto: palco di corna, teschio di toro
Offerte rituali: rum, erba da pascolo, carne fritta, vegetali bolliti, cibo speziato, salse rosse, panneggi rossi, candele rosse
Un canto per Bossou:
Bossou dlo Bossou
Eya wawaniye
Bossou dlo Bossou
Eya wawaniye
Eya we, Eya we
Bossou dlo Bossou
Eya wawaniye
Bossou Bossou dell'Acqua
E tu non sarai mai più triste
Bossou Bossou dell'Acqua
E tu non sarai mai più triste
Bossou Bossou dell'Acqua
E tu non sarai mai più triste
SIMBI – KISIMBI
Kisimbi è una famiglia Spirituale di antichissimi Lwa-Serpente, conosciuti e onorati soprattutto nell'area Kikongo. I Kisimbi stanno quasi tutto il tempo nell'oceano liquido che separa questo mondo dall'Altrove, e possono attraversarlo a loro piacimento in ogni direzione. La loro natura acquatica li porta a preferire specchi d'acqua e sorgenti, quando si trovano di qua.
Conosciuti e apprezzati ancora oggi nel Voodoo Haitiano, vengono onorati sia nei riti Rada e Kongo a cui appartengono per tradizione millenaria, sia nei riti Petwo, e sono tenuti in grandissima considerazione anche nel Mami Wata Africano. Si dice che i Simbi siano nati due volte, perché un tempo molto lontano Essi furono Anime di umani: nacquero, morirono e tornarono finché ci fu bisogno, e poi al termine di tutti i cicli necessari, infine, raggiunsero l'Evoluzione in Esseri Divini. Eppure sono talmente antichi da essere considerati ancestrali. Appartengono alla stessa Famiglia di Damballa e Ayda Wedo, e ne mantengono le caratteristiche anche ora che hanno fondato la loro Famiglia di Lwa-Simbi, mostrandosi come Serpenti acquatici e muovendosi nei regni metafisici della percezione, della chiaroveggenza, della magia e dell'Astrale. L'unica differenza è che Damballa si mostra quasi sempre come un boa, e raramente come biscia d'acqua, mentre i Simbi viceversa si mostrano quasi sempre come bisce d'acqua, sottili e molto lunghe, e piuttosto raramente come boidi.
I Lwa Simbi sono moltissimi e non si conoscono tutti i loro Nomi. Tra i più noti ne sono stati contati più di ventisette, ed è probabile che molti di loro siano forme o emanazioni del Primo Simbi che fondò questa Famiglia. Timidi, riservati e solitari, i Kisimbi sono detti 'i difficili da conoscere', perché non sempre amano essere visti. Tra tutte le emanazioni, le manifestazioni e i Lwa della Famiglia, solo Simbi Makaya è socievole, ciarliero e bellicoso; in tutti gli altri casi staranno quasi di sicuro defilati, senz'altro attenti, ma nascosti tra le ombre, nella frescura delle rive dove non possono essere trovati. Un'antica e strana leggenda narra che Simbi può decidere di prendere i fanciulli se si avvicinano troppo alle sue acque, e tenerli con sé per un periodo (alcuni dicono per centoventuno giorni, altri invece dicono che sia per qualche anno).
In tutti i casi tutti concordano nel dire che durante quel periodo, Simbi riversa nella loro mente infinita Conoscenza, e dona loro la seconda vista, e poi quando ha finito li lascia ritornare liberi alla vita di ogni giorno: e quei fanciulli quando cresceranno, saranno gli Houngan e le Mambo di domani. Curioso fatto, pare che Simbi preferisca prendere con se fanciulli dalla pelle chiara o dai capelli biondi. Simbi porta grandi benedizioni ed è incline a dare la seconda vista ai suoi devoti. Mago potentissimo, è Colui che risolve i problemi ribaltando le situazioni con un colpo di mano magistrale. Molto protettivo e generoso verso chi è nelle sue grazie, difende i suoi devoti dalla magia malvagia, e sa come guarire dalle malattie causate dagli incantamenti, perché Lui vede oltre agli incantesimi e la sua Conoscenza è enorme, soprattutto conosce l'origine soprannaturale di tutte le cose. Per contro, può essere tremendamente vendicativo e ostile verso chi danneggia le persone che gli stanno a cuore. Papa Legba tiene Simbi in gran considerazione, soprattutto ama Simbi Makaya, che è il Maestro di Magia e il Grande Incantatore.
Simbi Makaya è ciarliero, vivace, imprevedibile, veloce. Protettivo o vendicativo a seconda se gli piace o meno la persona che ha davanti, promuove il cambiamento e lo innesca, ribaltando gli eventi in modo repentino. Controlla tutto ciò che viaggia dentro l'etere e attraverso l'energia, tutto ciò che è simultaneo, istantaneo, come il pensiero, gli impulsi nervosi, l'elettricità, i flussi di dati, internet: qualsiasi cosa l'uomo possa scoprire o inventare, che viaggi attraverso una qualsiasi forma di energia, è di Simbi Makaya ed Egli la controlla, e può dominarla modificandola a proprio piacere, esattamente come la sua Magia potente può piegare la realtà visibile. E forse è proprio questo punto che lo colloca tanto vicino a Papa Legba. Si dice che Simbi Makaya sia legato a Erzulie Dantor, e la cosa è interessante, perché il nome di Erzulie deriva dalla parola Ezili, che in effetti significa 'serpentello d'acqua'. Ama il verde e le combinazioni rosso-nero e rosso-bianco, e gradisce che gli venga offerto del whisky di buona qualità. Nel suo Veve è evidente l'alleanza con Papa Legba.
Lwa Simbi Makaya! Dogwe!
Map lage pwen a
Nan men ti moun yo.
Si gen lavi map peye houngan,
Si pa gen lavi mwen
Konnen m pa dwe.
Lwa Simbi Makaya! Dogwe!
Map lage pwen a
Nan men ti moun yo.
Lwa Simbi Makaya! Ave!
Darò fiducia
ai Fanciulli.
Se sarò Houngan,
Se questa sarà la mia vita
io non lo so
Lwa Simbi Makaya! Ave!
Darò fiducia
ai Fanciulli.
Simbi Andezo è riservato, silenzioso e schivo. L'acqua amplifica il suo potere magico e per questo sta sempre vicino all'acqua fresca. Gradirà che si celebri per Lui nei pressi di corsi e specchi d'acqua, oppure che ci sia sempre dell'acqua per Lui sopra l'Altare. Più di tutto ama le cascate e le sorgenti, ma anche le acque salate: le offerte d'acqua dovranno essere due acque diverse, prese da due diverse fonti. Per chi desiderasse onorare Simbi offrendo le Due Acque: soprattutto chi abita in città, non è facile trovare acqua di sorgente, figuriamoci da due sorgenti diverse.. ritengo che si possa prendere le due acque da due bottiglie di minerale di provenienze diverse, che di fatto provengono da due sorgenti differenti. In base alla mia esperienza personale questo sistema risulta gradito. Si può anche mettere qualche grano di sale in una delle due acque. Le acque andranno mantenute sempre pulite e limpide, e al momento di rinnovarle, o per concludere il rituale consegnando l'offerta, andranno versate nella terra. Simbi Andezo è fortemente connesso ad Ogun: per questo motivo, una delle acque che preferisce, ancora più dell'acqua di sorgente, è l'acqua che proviene dai temporali! Non è sempre possibile raccoglierne, ma quando la stagione lo consente è cosa gradita riuscire a recuperarne un po', e offrirla come dono speciale. Ama il rosso e il turchese più di tutti gli altri colori.
Simbi Andezo! Sa ki fa yo pa vle we mwen
yo poko konnen mwen
Yo bay mwen pwen a
Se pou m mache la nwuit O!
Simbi Andezo! Â Sa ke fe yo pa vle we mwen
yo poko konnen mwen
Simbi Andezo! Il motivo per cui non mi vedono
è che non mi conoscono
Mi è stato dato un'incantesimo ed è per questo
che posso camminare di notte O!
Simbi Andezo! Il motivo per cui non mi vedono
è che non mi conoscono
Anche Simbi Dlo è fortemente legato a Ogun, e il suo nome significa Simbi dell'Acqua.
Potrebbe trattarsi di un altro modo per riferirsi a Simbi Andezo, perché anche se qui non
si nominano le due fonti e le offerte d'acqua vengono conferite in un unica soluzione,
assieme all'acqua si offrono nastri di due colori, verdi e blu insieme, come a simboleggiare
proprio le due acque, dolce e salata. I nastri adorneranno l'altare, e potranno anche venire
offerti seppellendoli nella terra.
Simbi nan dlo, Simbi nan dlo, Simbi nan kay moin,
Simbi nan dlo, Simbi nan dlo, Simbi nan kay moin,
Papa Ogoun sot nan Simbi nan dlo
Simbi nan dlo, kay li
Simbi dell'Acqua è nella sua casa
Simbi dell'Acqua è nella sua casa
Papa Ogun lo è venuto a trovare
Simbi dell'Acqua è qui a casa
Simbi è un Lwa straordinario, tutti i Lwa-Simbi lo sono. Nel suo aspetto Anpaka, Simbi sa tutti i segreti delle Piante, delle Foglie e delle Erbe, è Maestro di Erboristeria e conosce la Magia che sta dentro le Piante, sa come curare e levare i malefici, e sa come creare ogni veleno che si possa ricavare dalle Erbe.
In Simbi Ganga, invece, è molto forte l'aspetto del soldato, guerriero e fiero combattente, e in questa veste è molto protettivo e coraggioso: per Simbi Ganga si canta 'Simbi O Simbi Ganga E, m'a rele Simbi Ganga E, Yo mete pote kouto, Yo mete pote poinya m'pap pe yo', che significa 'Simbi Ganga io ti sto chiamando, e se porteranno i coltelli, e se porteranno le spade, io non avrò paura'.
L'energia di Simbi è meravigliosa, immensa e silenziosa, ma tangibile come il respiro fresco del Serpente. A volte può portare questo Piano a intersecarsi con l'Astrale, e viceversa, piegando la realtà visibile a suo gradimento. La sua benevolenza può essere immensamente grande, così come è immensamente grande la sciagura che si abbatte su chi ha attirato la sua ira. Non gli piace essere disturbato per cose senza senso e detesta essere sfruttato, tuttavia difficilmente si adira per motivi che non siano gravi, e tende più che altro ad ignorare le richieste poco pertinenti o le persone che non reputa degne di essere considerate. Personalmente ritengo che Makaya, Andezo-Dlo, Anpaka e Ganga siano Manifestazioni del Simbi capostipite, e che viste nell'insieme lascino intravedere una completezza che racchiude, almeno in parte, la Sua meravigliosa Essenza. Qualsiasi Sua Manifestazione o qualsiasi Lwa della Sua Famiglia si desideri onorare, oltre all'acqua e ai nastri, l'offerta che gradisce più di tutte è la muta dei Serpenti.
Corrispondenze ipotetiche: Volac
Dominio: Acqua, Etere, Energia
Protegge: Chi gli sta a cuore
Colore: verde, rosso-bianco, rosso-nero per Simbi Makaya; rosso-turchese per Simbi Andezo;
blu-verde per Simbi Dlo
Offerte rituali: acqua, mute di serpenti, nastri verdi e blu, whisky
Luogo: ovunque, soprattutto vicino all'acqua, a volte ai crocevia
CONCLUSIONI
Giunti a questo punto, qui concludo e NO, non farò un'analisi sui sincretismi né mi baserò sui collegamenti che tali sincretismi potrebbero suggerire, e neppure mi soffermerò a descrivere alcun tipo di ritualità legata ai moderni riti Petwo: ho volutamente mantenuto le menzioni agli elementi legati al sincretismo e al voodoo Petwo sotto traccia, perché non è quello il Vudu che mostra i veri Dei.
Tuttavia mi rendo conto che per quante informazioni io possa aver raccolto, filtrato, riordinato e trascritto, questo fiume di parole non non sarà mai abbastanza per descrivere interamente la meravigliosa complessità ancestrale del Vudu, e soprattutto non sarà mai abbastanza per descrivere la perfezione dei Lwa. E a conti fatti, per fortuna, non deve necessariamente esserlo: questo lavoro è la condivisione di una parte del mio percorso di ricerca e ragionamento, semplicemente questo. E non è affatto un punto di arrivo, ma è piuttosto un punto di partenza, da cui spiccare il volo per poter ricercare, sperimentare, esperire e Restaurare ancora. Il disegno complesso che i Lwa intrecciano mostra un Dio dell'Origine che dal principio è Madre, una Madre il cui Utero si estende e unisce Terra e Cielo.
Mostra un Dio dell'Origine in costante divenire, che si espande, si accresce, si moltiplica differenziandosi in modo esponenziale, come un raggio di luce che si scompone e ricompone danzando tra le sfaccettature di un diamante, come un Mandala che si modifica, generando geometrie frattali senza mai cessare di specchiarsi, perfetto in ogni istante del suo espandersi. E accanto a questo immenso Dio dell'Origine si possono distinguere gli Dei, quelle Entità Ancestrali come Oshun e come Erzulie che forse la stessa Origine ha creato, e le Entità generate dall'Evoluzione in Esseri Divini, come Simbi e Agassou che un tempo ebbero un corpo di carne ossa e sangue: Essi sono i nostri stessi Dei che conosciamo, e tutti gli altri Dei di cui non sappiamo il Nome, gli immensi Eserciti di Satana che sono le Legioni. Se abbiamo il coraggio di guardarli, i Lwa ci mostrano un Sentiero che prosegue oltre l'Ultimo Cancello, oltre l'Ultima Morte, verso un Destino di Evoluzione per coloro che da sempre sono i loro Figli: perché la stirpe Divina è scritta dentro l'Anima, e non esiste nulla in questo mondo che la possa cancellare.
Ringraziamenti:
Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnata per strada fino a qui, specialmente il mio Compagno e Fratello Khaibit, per ogni istante di brainstorming e di condivisione fatto insieme finora; i miei cari Fratelli Alberto e Brigitte che hanno condiviso con me la loro preziosissima Conoscenza; e le mie amate Sorelle Jennifer e Paola che hanno aperto il cuore e la mente ai Lwa, fin dal primo momento che il Dio dalle Vesti Bianche ha manifestato il suo Oshumare su di noi.
Sia Onore a Oggun del Tuono, sia Onore a Damballa dell'Arcobaleno. Sia Onore ai Sacri Serpenti dell'Acqua, e tutto l'Amore che ho, tra il cuore e l'Anima.
Simbi Dlo Ay-E! Damballah Wedo Ay-E!
Simbi O Simbi Ganga E
m'a rele Simbi Ganga E
Yo mete pote kouto
Yo mete pote poinya m'pap pe yo
Simbi nan dlo, Simbi nan dlo
Simbi nan kay moin
Papa Ogoun sot nan Simbi nan dlo
Simbi nan dlo kay li
Kate Ecdysis
Anno MMXVII
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