IL SATANISMO E’ UNO
Tutto il resto è Distorsione
Nel Satanismo ci sono purtroppo forti spaccature. Gli scismi in seno ad un culto non sono certo una novità, ne troviamo in ogni religione, a partire da quella cristiana. Il Satanismo però è forse il Culto più strumentalizzato e abusato della storia. Il Culto di Satana ha dovuto subire le alterazioni di quanti hanno cercato in ogni modo di distruggerlo, individui di origine yahwehiana che si sono insinuati al suo interno al fine di corromperne gli insegnamenti, diffamando gli Antichi Dei e cercando di confondere chiunque si fosse avvicinato ad esso. In altre circostanze, invece, il Satanismo è stato vittima non dei suoi storici nemici, bensì proprio di coloro che si son professati impropriamente suoi seguaci. Innumerevoli sono infatti coloro che essendo del tutto influenzati dalla mentalità Giudeo-Cristiana hanno inquinato l’essenza genuina del Satanismo, spesso mutilandolo di tutte quelle parti che non erano in grado di accettare o anche solo di comprendere. Cercheremo dunque di fare un breve excursus di come nel tempo ognuno abbia vivisezionato il Gentil Culto per adattarlo alle proprie esigenze, creandone di volta in volta una forma incompleta e distorta.
La prima ovvia distorsione del Satanismo la troviamo nell’EBRAISMO, dove nel tentativo di creare una dittatura religiosa monoteistica, ogni altro Dio Gentile venne bollato come un Avversario e declassato al rango di diavolo sottoposto a Yahweh. Stessa dinamica si rifletterà poi nel CRISTIANESIMO, dove l’odio verso Satana verrà addirittura amplificato. Per il Cristiano indottrinato Satana veste infatti i panni del demonio cattivo e tentatore su cui scaricare ogni propria responsabilità, un vero e proprio capro espiatorio su cui rigettare i propri peccati. Ciò accadrà anche nell’ISLAMISMO, altra religione di Yahweh in cui Shaytan - Satana - diviene simbolo del nemico, di tutto ciò che è considerato malevole e impuro dalla legge islamica. Il Satanismo visto nell’ottica delle dottrine di Yahweh ha sempre rappresentato uno scrigno di Pandora in cui riversare i propri mali, una sorta di specchio a cui dare la colpa della propria sgradita immagine riflessa. La Chiesa in particolare ha sempre strumentalizzato la figura di Satana per poter controllare le menti della massa, facendo leva sulla paura. Per assicurarsi che le persone restassero lontane dai valori scomodi che Satana rappresenta, quali ad esempio la conoscenza e la libertà, la Chiesa ha cercato di trasformare il Dio dell’Anima in uno spauracchio da temere, un ricettacolo del male da cui chiunque ambisse alla salvezza doveva tenersi lontano. Il Nobile Culto venne così deformato nel “culto del male” e Satana stesso diventò un simulacro di tutti quei “peccati” e di quelle bassezze che l’individuo affetto dal morbo della morale cristiana non era in grado di accettare in se stesso.
Come però abbiamo accennato, il Satanismo non è stato stuprato soltanto dai Figli di Yahweh, ma anche da quanti hanno preteso di definirsi Satanisti. Un esempio drammatico e clamoroso è quello del cosiddetto SATANISMO RAZIONALISTA, perfetto prodotto di un’epoca moderna in cui l’ateismo e l’estremo spirito di trasgressione diventano la più ovvia risposta all’oppressione religiosa delle dottrine abramitiche. Il Razionalismo fonda infatti la sua ragion d’essere sull’antitesi alla religione cristiana, una religione che propone una morale castrante, rea di schiacciare la natura umana e di porre l’essere umano in posizione si sudditanza rispetto al divino, anziché considerarlo parte di esso. Succede così che il Razionalista, pur comprendendo il valore dell’auto-determinazione, dell’indipendenza e dell’amor proprio, finisce al contempo per rifiutare il concetto stesso di divinità, mutilando il Satanismo del suo lato più spirituale ed esasperando invece il materialismo e l’immoralità. In tal modo il Razionalismo si è reso colpevole di aver strappato letteralmente le ali al Satanismo, rendendolo unicamente un prodotto della terra, caricandolo per altro degli aspetti più gretti della sfera materiale. Altra colpa del Razionalismo è quella di aver preso dal Culto di Satana il concetto di “Uomo Dio”, fermandosi però al presupposto di essere già tale senza dover fare il minimo sforzo. Nel Culto nulla viene offerto a costo zero e anche il principio di auto-deificazione è applicabile soltanto per coloro che hanno saputo impegnarsi nel conseguimento di tale obbiettivo. Perché è vero, ogni Satanide è potenzialmente un Dio ma altrettanto vero è che non basta essere un seme per ritenersi già un albero. Un seme non nutrito resterà sempre e solo un seme secco e infecondo e l’Iniziazione Spirituale è ciò che può nutrire quel seme. In definitiva il Razionalismo, per quanto nella sua ironia possa rappresentare uno strumento iniziale di deprogrammazione dall’indottrinamento cristiano, non può certo considerarsi la migliore incarnazione del Culto di Satana. Il Razionalismo è incompleto e fa di Satana soltanto un simbolo provocatorio con cui molestare la società cristiana, cosa in parte divertente ma a cui non si può ridurre il vero senso del Satanismo. Un autentico Satanista non potrà mai essere Ateo, né eliminare la spiritualità dalla sua vita. Il Razionalismo diviene così l’ennesimo tentativo di inaridire lo spirito Gentile, rendendolo sempre più vuoto, disorientato e lontano dalla sua vera natura, fatta tanto di carne quanto di anima.
Responsabili della deturpazione del Culto sono poi i SATANISTI SALOMONICI, colpevoli di aver alimentato le mistificazioni Giudeo-Cristiane, suffragando così un’immagine distorta del Dio dell’Anima. Perché parliamoci chiaro, aldilà del fascino indiscutibile esercitato da rituali pomposi e mantelli neri, il Satanismo di stampo salomonico che parla tanto di “tradizione satanica”, su cosa fonda la propria “tradizione” se non appunto sulla tradizione di magi Ebrei e Cristiani? I grimori “satanici” da cui attinge chi pretende di basarsi sulla “tradizione” son soltanto spazzatura per un Erede di Satana, roba che in alcun modo dovrebbe avere a che fare con le Nostre vere Tradizioni. Perché come ho sottolineato in precedenti articoli sul tema, non siamo certo avversi all’utilizzo di strumenti goetici, ma un vero Satanista dovrebbe sempre e comunque propendere per un approccio al divino di tipo teurgico, volto dunque all’arricchimento spirituale e alla devozione, non certo un approccio salomonico del tutto irrispettoso e opportunista. Il Culto di Satana crede nel valore della tradizione, crede nelle radici, ma non confonde quelle innestate dai Giudeo-Cristiani con le proprie! E soprattutto il Satanista crede nella ritualistica, ma non certo nello sfruttamento degli Dei per fini utilitaristici. Inutile prestare tanta attenzione all’aroma di un incenso e al colore delle candele se poi non si ha la decenza di trattare con rispetto l’Ente evocato.
Stessa cosa avviene in parte nel SATANISMO TRADIZIONALISTA, fortemente impregnato di mano Sinistra e meritevole di aver creato percorsi iniziatici atti a superare i propri limiti, ma al contempo spesso del tutto incapace di cogliere il lato più luminoso e nobile del Culto, confinandolo così unicamente alla sfera ctonia ed estremizzandone l’aspetto oscuro, fino a sconfinare spesso nella volgarità dell’Acidismo. Perché se è vero che nel Satanismo esiste un aspetto fortemente oscuro è anche vero che la Tenebra non andrebbe banalizzata e resa una farsa grottesca per esaltati. Son dell’idea che chi enfatizza troppo la propria oscurità sia qualcuno nei fatti ancora poco in confidenza con la propria ombra. In troppi confondono l’oscurità con lo squallore; la Tenebra è oscura ma non sporca. Purtroppo certe esasperazioni caricaturali del lato oscuro, tipiche di alcuni aderenti ad ordini sinistri, spesso finiscono per scalfire la grandezza del Sacro Satanico. Chiunque enfatizzi l’aspetto oscuro del Culto a discapito di quello luminoso è colpevole tanto quanto colui che rifiuta le Tenebre. Luce e Oscurità sono parti integranti del Culto e non si dovrebbe parteggiare per l’una o per l’altra come in un derby calcistico, poiché esse sono entrambe pure e libere da tutte quelle accezioni morali frutto dei nostri vizi ideologici.
E che dire allora dei LUCIFERIANI? Indubbiamente una filosofia genuina e condivisibile, ma pur sempre rea di aver limitato la natura del Dio a quello dell’angelo caduto della Bibbia, sottoposto così sempre e comunque al Demiurgo Yahweh. Nasce così un pensiero in parte illuminante e votato alla crescita e all’auto-deificazione, ma che comunque si rivela incompleto, poiché riduce il ruolo del Dio dell’Anima soltanto a quello di antagonista biblico. E Il Culto, pur essendo esistito anche dopo la Bibbia, è esistito anche prima, sebbene in molti non siano ancora in grado di accettarlo e comprenderlo.
Fra i primi ad aver fatto scempio del Satanismo sono poi sicuramente i cosiddetti ACIDI, persone profondamente ignoranti da un punto di vista esoterico che hanno scelto di trincerarsi dietro l’effige di Satana per poter giustificare la propria violenza. L’Acido è solitamente un individuo interiormente cristiano, arrabbiato col suo stesso Dio e con la sua comunità, e in nome di tale malcontento decide di adorare Satana, poiché educato a credere che sia il male. L’Acidismo è una tara del Satanismo, un prodotto totalmente cristiano che non andrebbe minimamente preso in considerazione. Tuttavia, per quanto strano, anche nell’Acidismo esiste un aspetto che potrebbe essere compreso nel Culto, ossia quella rabbia verso un sistema in cui un ordine fittizio viene avvertito dall’individuo come distorto. E se l’Acido sapesse gestire in modo più sano quella rabbia, orientando la sua fiamma in favore di una lotta intelligente contro la menzogna e l’ingiustizia del regime yahwehiano, sicuramente potrebbe essere come un Satanista un Guerriero Spirituale. Purtroppo però non per tutti è semplice andare oltre la facile emozione del momento, non tutti riescono a scavare nella propria rabbia, nel proprio tormento, e spesso i più finiscono per affogarvi dentro e distruggere se stessi e tutto ciò che hanno attorno. Ci sono tanti giovani che inizialmente si comportano da Acidi per poi aver il tempo di maturare una certa consapevolezza e battere in modo sano la Via del Culto, ma spesso la maggior parte di essi finisce per bruciarsi definitivamente o per pentirsi e tornare fra le fila cristiane. Questi ultimi sono gli stessi individui patetici che poi, una volta tornati all’ovile, finiranno per rilasciare testimonianze su quanto il Satanismo abbia rovinato la loro vita, inconsapevoli del fatto che sono stati soltanto loro, con la loro stupidità, a rovinare ancora una volta il Satanismo.
Ognuna delle scuole di pensiero nate ispirandosi a Satana può avere in sé qualcosa di utile alla crescita del Satanista, ognuna di esse ci racconta un aspetto più o meno reale del nostro Culto, in un certo qual modo persino quelle più distruttive. Credo però che sia arrivato il momento di smetterla definitivamente di contemplare il Satanismo basandoci soltanto su di una visione parziale dettata dai nostri stessi limiti e di cominciare a considerare il Culto nella sua interezza. Dobbiamo assolutamente comprendere che, buona fede o meno, CREARE MILLE CORRENTI SERVE SOLO A DISORIENTARE E GENERARE CONFUSIONE. Serve soltanto a frammentare il Culto, a diluirlo in mille mezze verità storpiate o comunque incomplete. Dobbiamo smettere di creare sempre nuove forme ed iniziare a ritrovare quell’essenza originale che unisce la coscienza di ogni vero Satanista. E con questo non intendo contestare la nascita in sé di nuove scuole di pensiero, la pluralità di pensiero può infatti essere uno stimolo e un utile mezzo di confronto. Ciò che semmai contesto è il fatto che tali realtà nascano spesso per l’esigenza di differenziarsi da ciò che avvertono come “concorrenza”, arrivando a fare del proprio pensiero e del proprio gruppo un fine di cui il Culto sarà nei fatti solo uno strumento di auto-realizzazione. Il meccanismo più sano è però invero l’esatto contrario, ossia capire che siamo noi tutti, con i nostri progetti e gruppi, ad essere un mezzo per un fine più alto: IL Culto. E fine ancora più alto è Satana, gli Dei, il Sacro, tutte cose che in nome dell’ego spesso perdiamo di vista.
Satana è sempre stato la compensazione ad ogni mancanza personale, la risposta più o meno estrema ad ogni squilibrio che la società yahvehiana ha apportato. Ma Satana, aldilà di tutte le forme archetipiche che può vestire - o che gli s’impone di indossare! - è nei fatti un’entità REALE dotata di anima, mente e spirito, esattamente come tutti noi. Non lo si può relegare ad un simbolo, ad una bandiera da alzare per avvalorare le proprie idee, non lo si può modellare a piacimento per adattarlo alle proprie inclinazioni. I nostri Dei sono REALI, hanno una personalità, hanno una storia e soprattutto hanno dei Figli. E chiunque voglia davvero dirsi Satanista allora che ne sia davvero Figlio e che sappia averne un contatto diretto, autentico e senza filtri. Solo così non potrà sbagliare e se sbaglierà almeno saranno errori in buona fede, frutto della poca esperienza e della sua umanità, ma non certo della corruzione.
Ognuno ha preso un pezzo del Dio dell’Anima, lo ha smembrato, ne ha dilaniato le carni per ritagliarsi un abito su misura a secondo delle proprie esigenze. Un Satanismo mutilato, straziato per renderlo a proprio uso e consumo, sfornando correnti su correnti, tutte più o meno interessanti ma indubbiamente incomplete. Ognuno ha sentito l’esigenza di creare un Satanismo personale, estirpando dal Culto ciò che per convenienza non accettava. Ma la verità a cui nessun vero Satanista può scampare è che il Culto di Satana è un Culto COMPLETO, un Culto indifferente ai limiti, alla morale e alle paure che affliggono l’individuo. Un Culto che insegna a contemplare sia la Luce che l’Ombra, Eros e Thanatos, compenetrando in maniera armonica Razionalità e Spirito, Carne e Anima, Terreno e Ultraterreno. Credo che dopo secoli e secoli di spaccature e scissioni, sarebbe quanto meno auspicabile che la gente cominciasse a comprendere che IL SATANISMO È UNO e che in quanto tale non può essere smembrato solo per assecondare i capricci di coloro che non ne riescono a comprendere la vera Natura.
Ciò che pertanto USI si prefigge è proprio raccogliere tutti i brandelli del nostro Culto mutilato e poterne finalmente riassemblare il Corpus, riunendolo in un’opera isidea degna di ogni autentico Iniziato al culto misterico più antico della storia. Ovviamente le mie parole non possono in alcun modo cambiare le singole inclinazioni personali, ognuno di noi ha una sua natura che arriva soltanto laddove può arrivare e che accetta solo ciò che riesce ad accettare. Tuttavia auguro comunque ad ogni vero Erede di Satana di poter ambire ad una visione totale della Via, sapendo prendere il meglio da ogni corrente e discernendo il genuino dalla contaminazione. E mi auguro anche che un domani ognuno di noi possa arrivare a definirsi non più solo Razionalista, Tradizionalista o Teista, bensì semplicemente un SATANISTA.
Jennifer Crepuscolo
Anno MMXVII
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