MITOLOGIA SIBERIANA
La mitologia siberiana conta molte divinità, molte delle quali, in base ai popoli e alla loro cultura, sono Dei demiurghi, ognuno dei quali è riconosciuto come creatore degli uomini. Nota comune in tutte le cosmogonie è la nascita dell'uomo che avviene tramite la plasmazione della terra (in modi diversi fra loro) e la presenza di un "uomo" maligno, il diavolo, chiamato Erlik o Shulmann, mentre in altri casi viene citato il nome di Satana in quanto si trattano di culture nate dopo la diffusione del cristianesimo riadattandole in base alle proprie tradizioni. Secondo la mitologia siberiana il Fato di ogni uomo, sia che sia governante o cittadino, è governato da un Dsajaga, uno spirito, strettamente legato al Dio Tengri, preposto anch'esso alla guida del destino di ogni individuo. Questi spiriti avevano la capacita di controllare la vita dell'uomo. Il primo uomo e donna sono chiamati Khadau e Mamaldi oppure Torongoi e Edji. Khadau e Mamaldi risalgono ai miti di Amur, ma non vi è un'unica storia che ne descriva le vicende: secondo alcuni furono i creatori della terra mentre altri li considerano i primi genitori di sciamani, o ancora erano essi stessi i primi sciamani. Mamaldi creò il continente asiatico, l'isola di Sakhalin e fu poi uccisa dal marito Khadau, ma prima di morire la donna consegno a Khadau le anime dei futuri sciamani da lei create precedentemente.
La storia di Torongoi e Edji invece è più definita. Si narra che furono creati con il corpo completamente coperto di peli e cha a loro era permesso nutrirsi dei frutti che crescevano verso oriente, mentre era vietato toccare quelli invece che erano rivolti verso il tramonto. Per aiutarli Dio mando loro un serpente e un cane affinché mordessero il diavolo in caso lui arrivasse. Ma il diavolo si nascose dentro il corpo del serpente mentre l'animale dormiva e possedendolo fece in modo che convincesse Edji a mangiare il frutto proibito. A sua volta la donna convinse Torongoi a mangiarne. Quando dio tornò, essi si spaventarono tanto per quello che avevano fatto da perdere tutto il pelo e si nascosero alla sua vista. Dio chiese a loro cosa stesse succedendo e Torongoi rispose che Edji gli aveva fatto mangiare il frutto proibito, mentre la donna incolpò il serpente di averla tentata e il serpente indicò il diavolo che era nascosto dentro di lui. Il cane invece disse di non aver notato assolutamente nulla. Il Dio non si arrabbiò dell'accaduto in quanto la colpa era tutta del diavolo e gli uomini erano già stati puniti per il loro comportamento con la perdita del pelo, simbolo della loro natura divenuta vulnerabile, quindi soggetto alle malattie.
La cosmogonia siberiana indica come demiurghi due divinità che insieme lavorarono alla creazione del mondo: Chagan-Shukuty e Otshirvani. Un giorno le due divinità discesero dal cielo e videro una rana (o tartaruga) che si immergeva nell'acqua; Chagan-Shukuty prese l'animale e lo pose sopra l'acqua con la pancia rivolta verso l'alto e Otshirvani si sedette sull'animale. Quest'ultimo chiese all'altro Dio di scendere nelle profondità marine e portare in superficie ciò che avrebbe trovato sul fondo. A Chagan-Shukuty ci vollero due tentativi prima di riuscire a portare fuori una manciata di terra che poi sparse sulla pancia dell'animale, prima di sedersi anch'esso sulla rana (o tartaruga). Sotto il peso degli Dei, l'animale affondò e rimase in superficie solo la terra. I due Dei si addormentarono e il diavolo (dal nome Erlik o Shulmann) voleva approfittarne per affogarli, ma quando tentò di afferrare il bordo della terra essa comincio a crescere. Allora prese i due Dei e cominciò a correre, ma la terra era sempre più avanti a lui, impedendogli di giungere mai alla riva. Rendedosi conto che non avrebbe mai potuto portare a termine il suo intento, lasciò cadere le due divinità e fuggì. Otshirvani è anche il Dio demiurgo che viene identificato come colui che sconfisse il grande serpente del male Losy. Nei miti mongoli viene narrato che il serpente Losy viveva nell'acqua e passava il tempo sputando veleno sulla terra uccidendo uomini e animali. Dio decise allora di fermarlo e chiese a Otshirvani di intervenire. Fra i due ci fu una grande lotta ma sembrava che nessuno riuscisse a sconfiggere l'altro, finché Otshirvani si recò sulla cima della montagna di Sumer dove fu trasformato in un grande uccello: con gli artigli, il dio uccello afferrò la testa di Losy e lo avvolse intorno alla montagna di Sumer per 3 volte, ma il serpente era cosi lungo che la sua coda rimase immersa nell'acqua mentre la sua testa fu schiacciata contro una roccia della montagna.
Un altro nome del Dio demiurgo è Ulgen, il quale combatté contro il diavolo Erlik. Secondo gli Altaici, Ulgen scese dal paradiso posandosi sulle acque con il desiderio di creare la terra, ma non sapeva come fare. All'improvviso apparve Erlik che gli rivelò come poter realizzare il suo desiderio: egli si immerse nelle profondità marine e tornò in superficie con un po' di terra che divise con Ulgen. Il Dio demiurgo con la sua parte creò la terra, mentre Erlik creò le paludi e gli stagni. Invece, secondo un altro mito, Ulgen vide una macchia di fango galleggiare sull'acqua che aveva le fattezze di un uomo. Egli gli infondò il soffio vitale e lo chiamò Erlik. Tra Erlik e Ulgen si creò una grande amicizia, l'uno per l'altro si comportavano come fratelli. Ma poi Erlik si mutò nel suo nemico, finché divenne il diavolo. Un'ultima versione del mito, narra che Ulgen creò la terra sulle acque e mise tre grandi pesci a sostenerla. Un pesce era posto al centro e gli altri a ognuna delle estremità e tutti erano legati ai pilastri del paradiso. Bastava che uno dei pesci inchinasse un po' la testa per far allagare la terra. Per evitare che ciò avvenisse, Mandishire controllava le corde, in modo da poter alzare e abbassare la terra al bisogno. Quando i pesci si muovono, però, provocano i terremoti. Ulgen è anche colui che manderà l'eroe Maidere a combattere contro Erlik alla fine del mondo. Il compito di Maidere sarà quello di diffondere la parola di Dio e convertire gli uomini, ma Erlik (il diavolo) invidioso di lui lo ucciderà e allora il suo sangue inonderà la Terra e si leveranno fiamme cosi alte da lambire il cielo. Ulen allora risorgerà i morti e ucciderà Erlik e tutti i suoi seguaci. Una Genesi dell'uomo che si discosta dalle altre proviene dai Tungusi, i quali adoravano Buga. Il Dio Buga (o Buka) prese materiali da tutti i punti cardinali della terra per generare l'uomo: dall'Est il ferro, dal Sud il fuoco, dall'Ovest l'acqua e dal Nord la terra. Con la terra plasmò la carne e le ossa, con il ferro forgiò il cuore, con l'acqua fece il sangue e con il fuoco il calore.
Anche nella mitologia siberiana, come in altre culture, è presente il mito del diluvio, nel quale il protagonista è Nama che fu costretto da Ulgen a costruire un arca. L'uomo però era quasi cieco e allora si fece aiutare dai suoi 3 figli Sozun-uul, Sar-uul e Balyka. Quando l'arca fu pronta vi salirono Nama, la moglie con i figli, altre persone e svariati animali. Il loro viaggio durò molti anni, tanto che Nama ormai era vecchio e in procinto di morte: la moglie allora gli chiese di uccidere tutte le persone e tutti gli animali che aveva salvato per divenire così il Signore dei morti nella vita ultraterrena. Il figlio Sozun-uul però lo convinse che era un atto sbagliato quello suggerito dalla moglie e allora uccise la moglie tagliandola in due. Quando Nama morì portò in cielo con se il figlio Sozun-uul tramutandolo in una costellazione di 5 stelle. Nella mitologia successiva, Nama verrà riconosciuto come il Signore dei morti con il nome Jaik-Khan (il principe del diluvio). È invocato come l'intermediario tra Dio e gli uomini. Quando Nama invia la forza vitale a ogni neonato che nasce nel mondo, viene chiamato Jujutshi. I miti narrano molti tentativi da parte del diavolo di distruggere il creato degli Dei , tra questi è noto quello narrato dai Torgot, dove il diavolo è chiamato Shulmann. Shulmann creò tre soli per bruciare la terra appena creata da un altro Dio creatore: Burkhan-Bakhi. Burkan, per impedire al distruzione, si mutò nell'eroe Erkhe-Mergen e abbatté i due soli in più che caddero in mare. Secondo una variante, il Dio creatore coprì di acqua la terra disabitata e distrusse i soli. Erlik è chiamato anche Erlik-Khan (grande uomo), che indica il suo ruolo di signore dei defunti, il quale manda gli spiriti e i suoi vari seguaci per impadronirsi delle anime dei peccatori.
Ma oltre Erlik/Shulmann e il serpente Losi, vi era un'altra creatura nemica degli Dei: il mostro con le sembianze di drago Alkha. Alkha inghiottì il sole e la luna facendo sprofondare nella più assoluta oscurità il pianeta. Gli Dei adirati lo tagliarono in due: la parte posteriore cadde sulla terra , mentre quella anteriore andò in cielo. Alkha tenta ancora di divorare il sole e la luna, ma essendo il suo corpo spezzato, essi fuoriescono costantemente dalla parte posteriore.
Secondo un altro mito dei Buriati, Alkha vagava per la terra mangiando i peli che ricoprirono gli uomini. Ma dato che essi servivano all'uomo per proteggersi, gli Dei punirono il mosto tagliandolo. Altra storia sui suoi atti invece, afferma che Alkha bevve da una coppa preparata dal sole e dalla luna l'Acqua della Vita. Ma con questo atto, il mostro insudicio la coppa e gli Dei lo punirono, sempre tagliandolo in due. La sua parte anteriore però era divenuta immortale e ancora adesso insegue la luna lasciando le sue tracce su di essa, ossia le macchie lunari. Tra le divinità femminili c'è da ricordare Ajyset, la procreatrice, adorata dagli Yakut; è colei che presiede alle nascite e porta l'anima dal cielo dentro i neonati. È paragonabile alla dea Yakut-Kubai-Khotun adorata dai Buriati, secondo i quali la Dea dimorava sul o dentro le radici dell'Albero della Vita, considerata la Grande Madre di tutti gli uomini e gli animali.
Paola Difilla
Anno MMXIII
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