50 SFUMATURE DI CRISTO

 

 

Un mattino, Teodosio detto il Grande si affacciò alla finestra del suo quartier generale, e pensieroso restò ad osservare il sole luccicare sopra i tetti della bella Tessalonica. L'Oriente era diviso da conflitti religiosi, e questo non andava affatto bene: ci voleva qualcosa che tenesse buone le persone, un corridoio che li incanalasse tutti a muoversi verso la stessa direzione, una sorta di collante universale che inglobasse il popolo, impedendo agli individui di manifestare idee troppo sovversive. Ed ecco all'improvviso, l'idea perfetta gli attraversò la mente: come aveva fatto a non pensarci prima? il Cristianesimo era la soluzione al suo problema! I cristiani erano gente mansueta, incline al sacrificio e votata all'obbedienza. Erano stati anche un po' perseguitati, prima che Costantino li legittimasse, e quindi avevano acquisito sufficiente fama e aura di sacralità e martirio: questo avrebbe facilitato non di poco la diffusione della loro dottrina.  Sì, i cristiani erano il genere di popolo che sarebbe stato facile da governare: non restava altro da fare che rendere cristiana tutta quanta la popolazione, e poi sarebbe stato un gioco da ragazzi! Soddisfatto, si mise al lavoro senza perdere altro tempo, e detto fatto, pochi mesi dopo promulgò l'Editto con il quale il cristianesimo divenne religione ufficiale (e obbligatoria) dell'intero Impero: correva l'anno 380. Trecento e ottanta, cosa? Trecento e ottanta dopo cristo, ovviamente.

Perché la cosa funzionasse, era necessario che la gente non avesse parametri di paragone, e neppure libertà di scelta: così i culti pagani furono subito messi fuori legge, e nel giro di pochi decenni furono aggiunti altri decreti, allo scopo di estirpare ogni residuo dei culti precedenti. Fu così che le cerimonie tradizionali furono messe al bando e l'ingresso ai Templi fu vietato, dapprima solo a Roma, e subito dopo anche in Egitto. Così proprio in Egitto i cristiani -ringalluzziti dall'appoggio della legge e fatti forti dal numero crescente- aderirono in massa tumultuosa ed obbediente alla campagna del vescovo Teofilo, e diligenti si accinsero a distruggere il tempio di Serapide. I cristiani si rivelarono una risorsa eccezionale. Così entusiasti, così manipolabili! Non erano semplicemente una massa malleabile, già piegata sotto al giogo del timore del peccato e della dannazione eterna, ma di fatto erano anche un formidabile esercito di schiavi, migliaia di braccia infaticabili guidate da un solo cervello: il cervello di chi comandava loro cosa fare, purché si ricordasse di comandare ogni cosa in nome del loro dio e signoreUno dopo l'altro, i templi vennero distrutti. Fu deciso che chi ancora insisteva a onorare divinità non consentite, dovesse pagare con la vita. Qualcuno si chiederà cosa sia successo da Teodosio in poi, fino ad arrivare al Medioevo che tutti conosciamo: in effetti, nulla. Non c'è nulla in mezzo, solo una progressione temporale assai ridotta, che si dipana nella stessa direzione verso cui è stata avviata. A questo punto della storia il medioevo è già alle porte, e l'umanità non può fare altro che assecondare la deriva inesorabile, lasciandosi inghiottire poco a poco nel ventre dell'incubo più buio che mai sia stato concepito: un incubo che durerà per mille anni almeno.

Cosa sia passato veramente per la testa a Teodosio, non si sa. Può essere che fosse semplicemente ateo, e in quanto tale che non gli importasse un fico degli Dei in cui non credeva affatto. E può anche darsi che invece in qualche modo abbia avuto un contatto e successivamente stretto un certo accordo con il vecchio Yah: a noi non è dato di saperlo. Ad ogni modo non si può negare che al Grigio tutto questo abbia fatto gioco: tutto a un tratto, ecco popoli schiavi pronti a distruggere, insorgere, muovere guerra ai suoi comandi. Gente soggiogata dal suo sacro timore, gente massacrata per avergli negato fedeltà, e sacrifici: e stavolta non solo bestiame, ma persone. Esseri umani sotto scacco, e armati per la guerra, insieme vittime e carnefici riuniti nel suo nome.

Così, cavalcando l'onda dei culti di Mitra, e filtrato dalla nuova mitologia del cristo, Yahweh ritornò in auge come padre del salvatore e salvatore stesso, e fu esaltato, temuto, rispettato e reso legge dalle genti e dai potenti. Come una manciata di terra che si stacca dalla cima e rotolando scende a valle, e intanto si trascina dietro altra terra e sassi e foglie, si accresce inglobando ogni cosa che travolge fino a diventare enorme: enorme si abbatté su ogni cosa il dominio di questa nuova chiesa, costruita su misura per soggiogare i popoli. La gente è sempre gente, non importa dove e quando vive: la massa è ignorante, chi ragiona è minoranza, il resto è gregge. E il cristianesimo non è stato creato per chi pensa, ma per la maggioranza: affinché la popolarità del cristo si espandesse con rapidità, si rese necessario un lavoro su più fronti. Così, mentre l'opera di distruzione del Culto procedeva, fu messo in atto il primo gigantesco lancio pubblicitario della Storia.

La figura del cristo fu oggetto di un lavoro minuzioso di costruzione e progressivo aggiornamento degno dei migliori agenti hollywoodiani: si tenne conto di ogni cosa, a cominciare dal vizio che la gente ha sempre avuto, di voler dare ad ogni cosa volti e nomi, e soprattutto date nelle quali ricordare quali cose fare: così vennero passate in rassegna le storie popolari, scegliendo i miti e le leggende che fra tutti avevano fatto presa maggiormente. Tutto fu impastato in un grande calderone per far sì di confondere la massa: vista la quantità di divinità nate da genitrici vergini il 25 di dicembre (e anche successivamente morte per ragioni varie ma poi immancabilmente risorte dopo i fatidici tre giorni) si colse l'occasione per scegliere il compleanno alla nuova superstar, che tra le altre cose, cascava anche a fagiolo per dirottare i festeggiamenti del Solstizio Invernale su questa nuova, sacra e doverosa ricorrenza. La gente era avvezza a festeggiare? Che festeggiasse, allora! Una dopo l'altra, tutte le Festività Pagane furono svuotate del loro significato originario, e rinominate in modo che fossero tutte quante rivolte ad omaggiare il nuovo dio: così come Sol Invictus fu rinominato natale,  Imbolc divenne candelora, Ostara fu sottratta a Ishtar, e diventò la pasqua, e Samhain divenne il giorno dei 'santi del signore'.

Una generazione dopo l'altra, la gente iniziò dunque a nascere cristiana, e santa romana chiesa cattolica e apostolica diventò più forte, passando da semplice catalizzatore, a organismo dirigente e indipendente (di certo la più sfolgorante, tra tutte le evangeliche parabole) e qui si rese necessario assicurarsi che tutto questo non potesse venir meno. Da che mondo è mondo, le mode rischiano di tramontare: per evitare che il fenomeno mediatico del cristo perdesse intensità, fu necessario predisporre il personaggio ad adattarsi ai cambiamenti della massa, proprio come un virus è in grado di mutare ad ogni aggiornamento delle difese dell'organismo che lo ospita. Così la chiesa è sopravvissuta ai secoli, attraversando indenne l'alba fredda dell'Illuminismo, che se non altro ha spento i roghi, ma che non ha potuto riportare in auge il Culto ormai dimenticato. Oggi c'è gente un po' per tutti i gusti, e di conseguenza, anche di cristiani non ce n'è più solo un modello, ma infinite variazioni, di ogni colore e di ogni intensità: eppure sono tutti quanti figli della santa romana chiesa, e se chiedi notizie delle loro origini, ti risponderanno tutti in coro che l'Italia nasce cristiana, e cristiana deve rimanere (poi accenneranno, in un impeto di orgoglio nazionale, un moto di accorata commozione). Ci sono il bigotto e il tiepidino, il peccatore e l'invasato, la sentinella in piedi e il separato, e persino il maghetto con la madonna appesa al muro, che lo protegge (?) mentre pratica la sua potente magia di abramelino.

Rivestito di un abito mutevole e cangiante, ancora una volta il salvatore se ne sta a far da paravento ai magheggi vaticani, affisso come un manifesto accattivante (al posto della croce avrebbero dovuto attaccarsi al collo un cartellone della pubblicità, sarebbe stato più coerente) per richiamare pubblico ai portoni delle chiese. E se tappezzare tutto il mondo civilizzato di croci e bambinelli non bastava per accontentare proprio tutti, ecco qua la novità sensazionale: il cristo psichedelico, in via del tutto eccezionale sceso dalla croce ad hoc per un servizio fotografico da scoop, con fasci stroboscopici di sangue ed acqua direttamente dal costato! Insomma, dai secoli dei secoli e oggi più che mai, nella società del vuoto e del buonismo superficiale ed imperante, signori e signore ecco a voi: cinquanta sfumature di CristoEd è così che abbiamo oggi il piacere di incontrare questo magnifico esemplare, questo prodotto dell'evoluzione socio-culturale: il Cristiano Moderno.

Il Cristiano Moderno, fondamentalmente, è un cagasotto. Tolta la piccola percentuale di appartenenti alle frange fondamentaliste, di norma detesta la dottrina, bigia la messa, bestemmia a gola aperta e fornica con indefesso impegno e interesse manifesto. Però ha una paura fottuta della dannazione eterna: anche se sembra che non ci voglia pensare ce l'ha, e gli si ripresenterà di quando in quando durante tutta la sua vita, come una febbre malarica che se ne sta latente, salvo poi squassare il corpo con cicliche recrudescenze. Da qui l'infinito argomentare che nei secoli prosegue senza sosta, se l'inferno sia davvero pieno da scoppiare, oppure vuoto, in virtù della innegabile misericordia del signore. E quindi, in questo inferno, chi ci va?

Il Cristiano Moderno a questo punto scuoterà la testa, rivolgendo a se stesso un sorriso auto indulgente e si convincerà che i tempi son cambiati, e che il signore senza dubbio terrà conto della sua onestà di cuore; tenderà quindi a giustificare quelle quattro o cinque cose di cui non riesce a fare a meno, e si concentrerà poi su tutto il resto, su tutto quello che ai suoi occhi appare 'grave' o 'evitabile' (in genere perché è qualcosa che non lo interessa direttamente) scagliandocisi contro con salvifico furore. Questo esercizio in genere procura al Cristiano un temporaneo senso di serenità, e nel caso qualche volta non si rivelasse sufficiente, potrà aggrapparsi alla convinzione che anche chi vive tutto il tempo nel peccato può sempre convertirsi ai supplementari, e che a tutti i peccatori verranno infine stornate dalla colpa complessiva tutte le sofferenze già scontate nella vita: sarà quindi possibile acquistare una salvezza in saldo, pagandola con qualche-mila-anni di Sofferenza Extra in purgatorio. A quanto pare, e contrariamente ad ogni logica, la sofferenza gode di una certa popolarità.

Il dolore, la sofferenza, fanno parte della condizione umana: purtroppo la merda capita, e a volte non vi si può porre rimedio. Verrebbe da pensare che la cosa più sensata sia cercare di evitarla, o volgerla a proprio vantaggio se si riesce; e quando non si riesce a fare a meno di venirne ricoperti, che si tenti di uscirne il più in fretta possibile! Dovrebbe essere una regola istintiva valida per tutti gli Esseri Umani, e invece, a quanto pare il nostro amico Cristiano funziona in tutt'altro modo. Anche lui è Umano, ovviamente, quindi soffrire non gli piace. Anzi lo detesta: come ho già detto in precedenza, è un cagasotto, non ha le palle per combattere le sue battaglie. Allora piange e implora, chiede al suo signore che lo salvi dal sopraggiungere di un nuovo dolore. Resta fermo, inginocchiato, mentre la marea che sale lo circonda, e mentre annaspa e affonda chiede che un miracolo gli restituisca ciò che ha perso. In tutto questo il Cristiano lo sa, che il Grigio potrebbe anche aver deciso di lasciarlo naufragare alla deriva, perché del resto è così che è sempre stato, fin dai tempi della Genesi. Di seguito, vediamo un esempio di sofferenza inflitta a scopo punitivo:

 

 All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra,

perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!»

(Gen 3,17 - 19)

 

In sostanza, a casa del Grigio bisogna ballare la sua musica. Se l'Uomo alza la cresta va punito, e che nessuno si azzardi a contraddirlo. Del resto si sa che la sofferenza, talvolta, può colpire anche l'uomo retto e alieno da ogni male: è il caso di Giobbe, ingiustamente mazzolato da Yahweh come puro esercizio di potere (ovviamente facendo scaricabarile come al solito  e dando la colpa di tutto quanto a Satana, per evitare di far delle figure). E come ha reagito Giobbe?

 

[20]Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò
[21]e disse:

«Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».

[22]In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

 

E poi, invece di incazzarsi, si è lamentato. Per pagine, e pagine, e pagine. A quanto pare alla fine il Grigio ha deciso di restituirgli tutti i suoi bonus, e Giobbe ha pure ringraziato (anche e soprattutto per la sofferenza) perché da tutto questo si evince che il Grigio ovviamente è buono e giusto. Il vecchio testamento pullula di questi accadimenti: tra diluvi punitivi, stragi di massa e città distrutte c'è da chiedersi se gli Umani si sarebbero mai stancati di un dio-padrone che gioca alla roulette russa con le vite altrui: e qui entra in gioco il nuovo testamento, che prontamente eleva il concetto di sofferenza ad un qualcosa di più sacro ed appetibile rispetto al vecchio concetto di dolore inferto come puro esercizio di intimidazione.

Quindi perché tu, Cristianuccio timoroso e ignorantello che entri nella casa del signore e inciampi subito, appena ti affacci sulla soglia, poi resti prostrato senza forze? Come mai non volti il culo e non te ne vai, ma resti abbagliato da tutta la ricchezza che il tuo signore ti potrebbe dare, di cui ti darà un assaggio (forse) e che ancora più probabilmente poi ti toglierà? Perché tu continui ad implorarlo di non farti del male, ma poi inevitabilmente lo ringrazi per ogni cicatrice che i suoi colpi ti hanno procurato? Perché è giusto? Perché è buono? No. Perché sei masochistaI conti stanno a zero, il Cristiano è masochista, lo era ieri, lo è oggi e lo sarà sempre. In fondo a lui piace davvero, questa cosa di farsi punire e bastonare: lo fa sentire utile e importante, e gli fa capire che il suo sadico signore lo tiene in gran considerazione. Lo cantano anche i bambini su radio Maria: grazie gesù, bastonami, bastonami..

Al Cristiano non interessa Essere. Non gli interessa affrontare la Vita a testa alta, guardare il suo dio negli occhi, combattere al suo fianco con orgoglio: nella sua salvezza non c'è merito, nel suo spirito non vi è traccia di fierezza. E quando il Grigio lo trascina nella sua stanza dei giochi per infliggergli le sfighe, Cristianuccio cosa fa? Piagnucola e ringrazia, si piega a culo in su e infine, se non basta, prende tutte le iatture a piene mani e gliele offre! Gliele offre in dono, e arriva anche a dire "dammene di più"Questa cosa fa rabbrividire. Fa venire in mente i sacrifici dell'antico testamento, magari senza sangue ma il principio è sempre quello. Ad ogni modo, ogni Cristianuccio nato maschio se la passa ancora bene. Fin dal principio il cristianesimo è piuttosto fallocentrico: Yahweh, cristo, gli apostoli, Pietro, i papi, e tutta la gerarchia ecclesiastica fino al suo più infimo gradino, sono tutti quanti maschi, e di conseguenza al maschio spetta una posizione un po' privilegiata, ed un giudizio senza dubbio più indulgente.

E poi c'è lei, piazzata come un monito ceruleo in mezzo all'androceo: è la Santa Incubatrice, l'utero senza peccato, colei che sia di esempio a tutte le donne del creato. Senza alcun dubbio, inserire anche la madonna era stata una necessità imprescindibile, soprattutto per sostituire le figure femminili presenti nel pantheon pagano, e reindirizzare le preghiere del popolo verso una regina del cielo legale e consentita, ma che non oscurasse la divinità maschile. E infatti, la madonna non ha voce in capitolo. Lei intercede e consola, insomma è utile come la forchetta nel brodo, visto che il suo potere speciale consiste nel fare due cose che potrebbero benissimo essere fatti dal dio-uno-e-trino. Però incarna un modello di femminilità asessuata e sottomessa, che accetta il disegno divino e lo concretizza donando la sua intera vita al progetto del suo dio. Così deve essere la donna di Yahweh, così come doveva essere fino dal principio:

 

Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà».

(Gen. 3,16)

 

 E con il passare del tempo la tendenza non cambia, anzi direi che forse peggiora addirittura:

 

Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore;

Il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.

E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.

(Ef. 5,22-24)

 

La Brava Cristiana porta dunque un carico aggiuntivo: la sua fisicità riproduttiva, la sua sessualità negata e sudicia, il cui riscatto avviene solo tramite la fecondità. E che non se ne lamenti: con gratitudine sopporti il disagio della mestruazione in espiazione del peccato originale, resti pregna ogni volta che il signore decide di donarle un figlio, e non abbia l'impudenza di cercare di evitarlo! Se non desidera la prole, dunque, che tenga le cosce ben serrate. Il piacere non è cosa che si addica alle cristiane, a meno che non lo si ottenga dal marito, durante un coito consumato al fine di un concepimento (e anche allora che non goda troppo, che oltre un certo limite c'è divieto di lussuria). Insomma, se il Cristiano se la passa male, la Cristiana se la passa ancora peggio. Al centro del suo corpo alberga la condanna senza appello, l'orrida piaga che sanguina e che pute, e per quanto possa appellarsi alla libertà dei tempi moderni, alla fine ritorna sempre qua: a lei tocca espiare, nei secoli dei secoli, la colpa originale, e la sua unica scelta è rinunciare ai grilli per la testa e decidersi, una volta per tutte, a cercare di assomigliare alla madonna: ce ne sono così tante, di madonne, ce ne sarà pure almeno una che le sia di ispirazione!

E poi chi l'ha detto che le cristiane non hanno opportunità di scelta? Se non desiderano essere madri e spose, possono sempre scegliere la vita consacrata.. la mia mente va alle Sacerdotesse, e da lì divaga verso epiche visioni di Valchirie e fulgide Regine, Dee Guerriere e Vestali e.. ops, tendo sempre a farmi prendere la mano! Le Cristiane possono solo far le suore: sottoprodotti clericali senza una formazione obbligatoria, rinchiuse a salmodiare e ricamare fazzoletti nell'umidità dei chiostri. Chi non lo desidererebbe ardentemente? Signore e signori, la tentazione di tediarvi ancora proseguendo nei miei ragionamenti è forte, ma per il momento farò in modo di resistere. Mi sembra già di sentire i cristiani che borbottano indignati: bisogna fare una distinzione, tra cristianesimo e cattolicesimo! Ma il punto è che in questo caso non l'ho voluta fare affatto, e quindi credo proprio che li lascerò parlare.

Per chi se lo fosse domandato, ci tengo a precisare che NO, non sono stata al cinema a vedere quell'agglomerato ignobile di dialoghi scadenti e sesso dozzinale, e non ho neppure acquistato il libro! Il titolo di questo articolo è puramente ironico e volto a evidenziare l’interesse morboso che questa società ha verso il masochismo, un interesse mosso forse proprio dalle proprie intime convinzioni cristiane. Potendo scegliere mi occupo solo di quello che trovo interessante, pertanto dico no a tutti i Grigi di ieri, di oggi e di domani: e siccome volente o nolente in ogni caso mi passeggiano davanti, mi diletto a trasformare la noia che mi suscitano in un puro esercizio divertente.

 

 

 Kate Ecdysis

Anno MMXV

 

 

 

 

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