UNO SGUARDO ALLA VIA SINISTRA OCCIDENTALE
- Analisi dell’Ordine dei Nove Angoli -
Essere Satanisti non è qualcosa che si diventa. Satanisti ci si nasce, lo si è per indole innata, per sangue, per anima. L’Appartenenza alla Razza Satanica è pertanto un elemento imprescindibile, ma per rendere un Satanista davvero completo nella sua Essenza occorrerà anche l’Auto-Iniziazione. In questo duro Cammino di riscoperta il Satanista potrà accedere a pratiche differenti, alcune soggette alla più fulgida Natura ed altre invece decisamente più oscure.
Le principali vie iniziatiche si suddividono tradizionalmente in Via della Mano Sinistra e Via della Mano Destra, concetti spirituali che traggono origine dalla cultura indoaria, dove prendono rispettivamente il nome di vama marga e dakshina marga. Questa suddivisione fu poi ripresa anche dagli esoteristi del passato e riadattata in chiave occidentale, assumendo così nuove forme a seconda dell’interpretazione. Nella rilettura occidentale dei Sentieri si vedrà dunque una estremizzazione della dualità che ne enfatizzerà l’opposizione, gravandoli per altro di valenze ideologiche viziate dalla religione Giudeo-Cristiana. In Occidente, infatti, il concetto di Via della Mano Destra e Via della Mano Sinistra viene spesso moralizzato, ad ognuna delle due Vie viene attribuita un’accezione positiva o negativa, identificando così nella Mano Destra una via di luce e quindi “buona” e nella Mano Sinistra una via oscura e quindi “cattiva”. Aldilà di queste considerazioni morali, come sempre soggettive, se dovessimo semplificare potremmo dire che alla Via della Mano Sinistra è associato un percorso per l’appunto più “sinistro”, ctonio, lunare, oscuro, caotico, femminile, mentre alla Mano Destra un sentiero più manifesto, solare, luminoso, ordinato, maschile.
All’interno del panorama occultista è sempre esistito un pregiudizio nei confronti dei seguaci della Mano Sinistra, considerati individui immorali e dediti a pratiche malvagie. Allo stesso tempo però la Via Sinistra ha sempre risposto a tono alle volgari banalizzazioni della Mano Destra, finendo per accusarla di essere qualcosa di troppo “borghese e popolano”, qualcosa di “più essoterico che esoterico”. Percorsi come certe moderne vie stregonesche, quali la Wicca o il Neopaganesimo, potrebbero essere annoverati fra le realtà più Destre, ma potremmo considerare Sentiero Destro anche fenomeni ben più antichi come appunto le tre religioni abramitiche. All’interno stesso della patria d’origine delle due Vie, l’India, la Via Destra è identificata con la religione Induista e il suo misticismo solare, mentre la Via Sinistra con il Tantra, gli Aghora, le Sette Shivaiste e il culto oscuro della Dea Kali. Persino nello stesso Buddismo, pacifico per antonomasia, esistono frange più sinistre connesse alla Dea oscura Tara, l’equivalente della Kali indiana.
Nonostante la Via Sinistra possa rivelarsi anche un percorso a se stante, è altresì vero che spesso si esprima proprio nel Satanismo. Con questo non voglio dire che il Culto di Satana non abbia anche il suo lato luminoso e solare, anzi, essendo un Culto completo prevede l’integrazione degli opposti, ma sicuramente la Tenebra ha un ruolo preponderante e la Via Sinistra è parte di questa Tenebra. L’Oscurità Satanica non è però qualcosa che va plebeizzato scadendo in volgarità mondane quali l’Acidismo, nel Satanismo la Tenebra è semmai sacralizzata, ammirata, temuta nella sua veste più profonda, superba, onorabile, contemplata e vissuta sulla base di un’Aristocrazia Spirituale di cui siamo incarnazioni viventi. Ma in concreto, in cosa consiste davvero la Via della Mano Sinistra? La principale differenza con la Mano Destra è la direzione stessa dell’Iniziato. Se nella Mano Destra il Praticante ricerca la Sapientia ascendendo verso le geometrie luminose, nella Mano Sinistra il percorso è invertito, si Discende nel caos abissale dell’antiuniverso, dell’acausale, dell’Oltre. Se ad esempio nella Via della Mano Destra certe conoscenze si raggiungono attraverso una costante pratica, lenta, ordinata e sicura, nella Via Sinistra le pratiche possono rivelarsi invece rapide, estreme, spesso pericolose e sfibranti. Nella Via Sinistra non si cerca rifugio nella Luce e nell’Ordine ma ci si avventura nell’Abisso, nel Buio, senza paracadute e senza compromessi, distruggendosi definitivamente o sopravvivendo e diventando un Dio. La Via Sinistra, così come in generale l’Iniziazione Satanica, non è dunque un cammino per tutti, poiché è più dura, meno accettata e decisamente più rischiosa.
Se ad esempio nella Mano Destra esistono pratiche che prevedono la castità, nella Mano Sinistra al contrario potranno esservi ritualità a carattere sessuale, se nella Mano Destra ci si astiene dal bere e mangiare sostanze impure, nella Via Sinistra ci si abbandonerà all’uso di alimenti proibiti dalla religione e sostanze inebrianti. Questo però non deve far pensare che nella Via Sinistra, e più specificatamente nel Satanismo, esista mancanza di controllo, tutt’altro, in questa Via l’auto-disciplina è un elemento imperativo ed ogni pratica viene condotta sempre con scopi ben più alti della vacua auto-indulgenza. Nella Via Sinistra possono venir perpetrate pratiche molto oscure ma non si diventa mai schiavi di niente, poiché tutto è finalizzato soltanto al mettersi alla prova, al buttarsi nel fango per insegnare a se stessi come riemergere. Non è auto-distruttività fine a se stessa ma uno strumento per auto-determinarsi e acquisire una superiore consapevolezza. In Occidente i veri seguaci della Via della Mano Sinistra sono molto rari, sebbene all’interno del panorama satanico praticamente tutti ne vantino l’appartenenza. Chiesa di Satana, Tempio di Set, Dragon Rouge, moderni ordini luciferiani, tutti esempi di realtà sataniche che si dichiarano Praticanti del Sentiero Sinistro. Se però devo dire la mia, tutti questi gruppi non rappresentano una Via Sinistra autentica. Chiunque dovesse trovarsi a leggere opere prodotte dai leader di queste associazioni si renderà conto che vi è una forte propensione al pensiero Sinistro, ma la realtà è che tutto questo resta confinato soltanto nel mondo delle idee, senza mai alcun risvolto pratico.
Non è mia intenzione voler sminuire l’operato di queste realtà, (che a livello teorico possono, forse, offrire spunti interessanti), però trovo incoerente definirsi vera Mano Sinistra se poi ci si limita all’approccio tipico dei “salotti esoterici”. Il Sentiero Sinistro, differentemente dal Destro che è più contemplativo, è una Via PRATICA. Nel Sentiero di Mano Sinistra il pensiero esige sempre di tradursi in Azione, l’idea deve reificarsi in pratiche terrene, tangibili, realmente vissute dall’Iniziato, senza edulcorazioni e compromessi. Sono sincera, io stessa, nonostante sia una Satanista Praticante ed esperisca determinate pratiche Sinistre, non definisco l’Unione Satanisti Italiani come un progetto di pura Mano Sinistra. Sebbene infatti l’Unione sia ovviamente Satanismo, la nostra Iniziazione non prevede criminalità o pratiche particolarmente estreme. Il Culto di Satana per noi dell’USI non rappresenta soltanto una risposta antitetica al sistema Giudeo-Cristiano, pertanto avendo tutte le prerogative di un culto indipendente non ci esprimiamo soltanto nel ruolo di antagonisti di quello predominante. Questo ci porta così a contemplare oltre al Sentiero Sinistro anche altri aspetti più solari, nella giusta misura e senza enfatizzazioni. Molte altre realtà sataniche, invece, hanno la pretesa di definirsi ipocritamente rappresentanti della Via Sinistra, quando poi nei fatti stanno ben attenti a non metterla mai davvero in atto, restando al sicuro entro i confini della legalità e del socialmente accettabile.
Ora, sia chiaro, non voglio assolutamente recriminare ai gruppi satanici più moderati di rispettare la legge, dato che io stessa ho più volte condannato la criminalità e l’Acidismo fine a se stesso. Ciò che io semmai condanno è la totale mancanza di auto-onestà, arrogandosi il diritto di rappresentare qualcosa che alla fine non sanno rappresentare veramente. La Via Sinistra è per sua natura antinomica e si configura dunque come un modus operandi che talvolta non può esimersi dallo sfociare nell’illegalità. Se qualcuno decide perciò di praticare il Sentiero Sinistro in modo genuino non può aspettarsi di continuare a vivere nella propria zona confort, anzi, spesso dovrà mettere in conto che ciò sarà pericoloso, che potrà finire in galera, essere perseguitato, perdere i propri privilegi, o addirittura persino morire.
Prima di continuare è indispensabile fare un attimo un distinguo fra Culto di Satana e Sentiero Sinistro, dato che contrariamente al luogo comune non sono la stessa cosa. Il Satanismo infatti può comprendere anche la via Sinistra ma non è solo Via Sinistra, e questo può portare così ogni diversa realtà a dare più o meno spazio a un certo tipo di pratiche iniziatiche. In virtù di quanto appena affermato, non so dunque dire se tutte le realtà sataniche finora citate evitino di compromettersi con reali pratiche Sinistre per codardia, pigrizia, etica personale o magari come strategia eonica, ma aldilà delle ragioni che spingono a inibire il lato più oscuro del Satanismo, resta il fatto che questo aspetto esiste, benché poi possa esprimersi in forme differenti. In ogni caso possiamo affermare che in Occidente, nonostante tanti si vantino di essere “Oscuri e Sinistri”, non esistono realtà note di pura Mano Sinistra. Ovviamente nessuno può escludere che ci siano gruppi o singoli Iniziati che seguono pratiche Sinistre segretamente, ma in questo contesto posso solo parlare di ciò che finora è stato reso pubblico.
L’unica realtà nota in Occidente che sinceramente ritengo incarnare in modo fin troppo autentico la Via della Mano Sinistra è l’Ordine dei Nove Angoli [O9A], gruppo britannico fondato negli anni sessanta da una misteriosa signora che ha trasmesso oralmente una certa tradizione a un uomo conosciuto con il nome di Anton Long. Quest’uomo venne a sua volta iniziato e finì per diventare il principale ideologo dell’Ordine, portandolo all’attenzione del grande pubblico. E se parlo di grande pubblico è perché l’O9A, nonostante abbia sempre operato nell’ombra, negli ultimi decenni ha deciso di veicolare il proprio messaggio Sinistro anche agli Esterni, ben attento però a costruire un complesso labirinto mitologico in grado di falciare (letteralmente) gli indegni e Iniziare invece i meritevoli. Pur essendo l’O9A nato in Gran Bretagna, si è diffuso in tutto il mondo attraverso cellule indipendenti chiamate Nexion. Anche in Italia abbiamo un Nexion di vecchia data e prende il nome di Secuntra. Nonostante vada segnalata anche la presenza di un altro Nexion affiliato al Temple of THEM australiano, il Secuntra può essere considerato il punto di riferimento nostrano dell’Ordine dei Nove Angoli e fra l’altro uno dei gruppi operativi più attivi e prolifici nella tradizione sinistramente-numinosa, al punto da essere contattato anche da Iniziati stranieri per il conseguimento di ordalie e mansioni. Questo Nexion, composto da un “direttivo” di circa mezza dozzina di individui, ha prodotto diverse opere letterarie, traducendo buona parte dei testi originali dell’Ordine e realizzandone anche di inediti, come ad esempio Telos in cui viene raccontata parte della loro esperienza Sinistra.
Sinceramente non mi interessa raccontarvi vita, morte e miracoli dell’Ordine, anche perché a riguardo se ne son dette davvero tante e non è mai possibile sapere per certo cosa sia vero e cosa invece sia parte di un elaborato Mythos, volto proprio a confondere e ad alimentarne l’indubbio fascino. Ciò che farò sarà quindi raccontarvi l’O9A dagli occhi di una Satanista che nel suo percorso ha incontrato diverse realtà, lasciandovi poi la possibilità di approfondire individualmente quest’ostico terreno.
La prima cosa che posso dirvi parlando dell’Ordine dei Nove Angoli è che non piace davvero a nessuno. Solitamente quando mi trovo a parlare con altri Occultisti, nominare l’O9A significa trovarsi davanti persone che A) non ne sanno niente, B) lo detestano in modo quasi isterico, C) fanno finta di non sentire e dopo goffe risposte della serie: “sì, no, forse, non lo so”, tentano in ogni modo di parlare del tempo e del fatto che non esistano più le mezze stagioni. Ma la categoria più interessante sono coloro che, quasi come un mantra, ti rispondono qualcosa come: “Sì, a me piace molto l’O9A… però se fossero meno estremi…”, che in pratica, per farvela molto breve, sarebbe un po’ come dire: “Sì, mi piacciono molto gli uccelli… però se non volassero…”.
Ok, per quanti non conoscendo l’O9A non siano riusciti a cogliere l’ironia, è molto semplice: l’O9A fonda la sua stessa ragion d’essere sull’estremismo. Quest’Ordine, differentemente da molti altri che parlano di Via Sinistra senza poi metterla in atto, ha realmente fatto proprie certe pratiche, in modo crudo e nudo, senza attenuazioni. Ed è proprio per questo che trovo assurda l’ipocrisia di alcuni nel volersi dimostrare solidali per poi però rimproverarne gli estremismi. Al massimo sarebbe lecito ammettere di esserne affascinati ma di non voler far proprie certe pratiche, però non si può certo pretendere che sia l’Ordine stesso a snaturarsi addolcendo i propri tratti, perché a quel punto non sarebbe più l’O9A. Se c’è infatti una cosa che va riconosciuta a questa realtà è che non è mai cambiata, non ha mai fatto un passo indietro per rendersi più piacevole o più accettabile. Per gli associati di quest’Ordine, l’estremismo, il terrore e il caos sono mezzi indispensabili per mettere in atto una strategia Sinistra volta a sovvertire l’attuale sistema occidentale, corrotto e indebolito dalla mano dal regime Giudeo-Cristiano. L’Ordine descrive la propria ideologia in questo modo:
“Una tradizione mistica sinistramente-numinosa, che non è e non è mai stato strettamente satanista o strettamente della Via della Mano Sinistra, ma usa il ‘satanismo‘ e la ‘Via della Mano Sinistra’ come ‘forme causali”.
Il Fatto che l’O9A non si definisca strettamente Satanista è perché secondo la loro filosofia, il Satanismo altro non è che un mezzo “causale” [terreno] utile a sconvolgere lo status quo. Per lo stesso motivo l’Ordine perora fortemente anche il Nazionalsocialismo. In poche parole, tutto quello che all’interno della società è visto come sbagliato, immorale, spaventoso, per l’O9A diventa una spada con cui trafiggere il nemico. Qui entriamo così in un territorio che mi ha sempre visto in disaccordo con l’O9A, ossia concepire il Satanismo solo in chiave Cristiana, identificandolo quindi come “culto del male”. Per un Satanista legato a Satana il Culto non rappresenta il male e al massimo potrebbe essere considerato tale dalla società. Tuttavia occorre dire che nonostante l’Ordine si auto definisca “il male” e lo sbatta in faccia a chiunque senza troppi fronzoli, non significa che agiscano realmente in funzione di quest’ultimo. Se l’Acido ad esempio agisce nel male per il male, è possibile invece che l’O9A si vesta della funzione di avversario unicamente per poter servire un bene superiore.
Ed è in questa cornice che nell’ideologia “sinistramente-numinosa” si inserisce un percorso iniziatico chiamato la “Settuplice Via”, fatto di ordalie estenuanti, sia fisiche che psicologiche, fra mesi dispersi in lande desolate, meditazioni in luoghi inospitali, canti capaci di evocare forze distruttive, copule con entità demoniche, criminalità, sperimentazione di nuovi ruoli sociali [tecnica dell’Insight Role] e persino sacrifici umani definiti “abbattimenti”, il tutto vissuto in un clima di cameratismo e assoluta lealtà fra gli aderenti. Le ordalie dell’O9A sono pratiche abbastanza comuni del Sentiero di Mano Sinistra, così come la magia sessuale è consueta in generale in diverse realtà sataniche. La criminalità è invece utilizzata dall’O9A come strumento per sfidare la società e soprattutto se stessi, sconfiggendo così quei tabù che fin dall’infanzia ci hanno reso docili e spaventati. La mia idea, dunque, è che l’O9A ti chiede di commettere “il male” non perché gli interessi realmente celebrarlo, ma perché è solo commettendolo che esso smette di esistere nella tua mente. Persino l’abbattimento umano, che ovviamente è una pratica estrema e inquietante, nei fatti viene eseguito soltanto sulla base di un rigido codice etico, arrivando pertanto a selezionare opfer [vittime] che, dopo essere stati messi più volte segretamente alla prova, hanno dimostrato di essere individui spregevoli e privi di onore. Nello stesso modo addirittura anche il terrorismo diventa per l’O9A un “dono” da offrire al mondo, nella credenza che soltanto attraverso un puro Pathei Mathos l’Occidente potrà ascendere ad una nuova comprensione, eliminando dal mondo tutto ciò che è debole e decadente e sostituendolo con una nuova razza di uomini forti, figli degli Antichi ma pieni di un vigore satanico del tutto nuovo.
Tutto questo è giusto? È sbagliato? A ognuno la sua opinione. Ciò che ho voluto fare è semplicemente presentare il punto di vista dell’Ordine aldilà della morale e delle sentenze. Per quanto mi riguarda posso dire che all’inizio del mio Cammino Satanico avevo vent’anni e come quasi tutti ho osservato l’O9A con diffidenza, condannandolo a prescindere. Ogni qual volta però che mi trovavo a leggere qualcosa a riguardo non riuscivo mai a restarne indifferente, provando talvolta rabbia e dissenso e altre volte sentendomi invece quasi imbarazzata nel riconoscermi così tanto in certi pensieri. Spesso mi accorgevo che c’erano intuizioni di Long davvero fin troppo simili alle mie e quando un Satanista si riconosce nel pensiero di un altro Satanista, per quanto possa agire diversamente da lui, nasce spontanea la certezza che entrambi si attinga da una stessa Fonte. Aldilà infatti dell’estremismo e della criminalità conclamata, occorre ricordare che l’O9A è forse la realtà che ha prodotto nel corso degli anni la maggior quantità di materiale, per altro di notevole spessore culturale ed ermetico, e soprattutto con una lodevole tendenza alla rielaborazione personale. Crescendo ho imparato a entrare più in confidenza con il mio lato oscuro, ho iniziato a osservare la vera natura delle cose oltre la morale, oltre i pregiudizi, cercando di scrutare senza chiusura anche ciò che avvertivo diverso o semplicemente minaccioso. In tal modo ho compreso che l’O9A, se osservato oltre i soliti luoghi comuni, nei fatti rappresenta al meglio l’archetipo stesso del “Diavolo” nella sua veste di oppositore, sfidante, provocatore. L’O9A era quella vocina fastidiosa che mi diceva: “che ti piaccia o meno dentro di te c’è anche questo, dentro di te ci sono anche io”. E in fondo quella vocina è in parte dentro ognuno di noi, sebbene poi ben pochi abbiano il coraggio di ascoltarla. Ma se si smette di aver paura, se si smette di voler per forza piacere ed essere accettati, se si riesce a distruggere tutto ciò che crediamo di sapere, allora forse conoscere la nostra vera natura diventa possibile, nelle sue luci e nelle sue ombre. L’O9A, la Via Sinistra, il Satanismo, Satana stesso, ognuno a modo proprio rappresenta una Porta per accedere a tutto questo, per conoscersi davvero ed elevarsi oltre l’umano.
È difficile spiegare davvero come vedo l’Ordine senza essere fraintesa, pertanto mi avvallerò di un breve aneddoto di qualche anno fa. A quei tempi vivevo in un quartiere difficile di Catania, luogo di spacciatori e prostituzione. Una notte ci fu una pesante rissa, un ragazzo fu accoltellato davanti alla mia porta e dopo l’arrivo dei carabinieri, le urla dei vicini e tutto il trambusto confacente ad una situazione simile, tornò il silenzio. Aprii la porta e notai sul mio gradino una pozza di sangue. Provai istintivamente disagio e orrore, così chiusi la porta e andai a letto angosciata, consapevole che il giorno dopo avrei dovuto affrontare quello schifo e pulire il sangue. Poche ore dopo però, poco prima dell’alba, sentii fuori dalla mia porta qualcuno che stava pulendo. Probabilmente era un impiegato del comune o magari anche solo un vicino, so solo che in quel momento provai un’immensa gratitudine verso quell’individuo che si stava sporcando le mani al posto mio, che stava solo nell’oscurità in mezzo al sangue, affinché il giorno dopo tutti avrebbero potuto girare sotto il sole in un mondo più pulito. Ecco, sebbene l’O9A sembri più incline a spargere sangue piuttosto che a ripulirlo (!) questo esempio è abbastanza calzante. Chiunque a modo suo operi nell’ombra, in un certo senso rappresenta quell’uomo. Perché che ci piaccia o meno riconoscerlo questo mondo è sporco, è un’enorme pozza di sangue che fingiamo di non vedere, su cui chiudiamo le nostre porte per rifugiarci a letto, rimandando perennemente a domani. E le persone che si vestono di Tenebra per ripulirlo, con dolore, con fatica, immersi nella paura e senza nemmeno il premio di un consenso, forse è più facile vederle come mostri ma ai miei occhi hanno un valore. Non posso assolutamente sapere se l’O9A condivide questa mia visione, non posso sapere se realmente agiscono per gli ideali che ho appena descritto o se sono io con la mia interpretazione romantica a nobilitare i suoi scopi, resta il fatto che il modo in cui io osservo l’Oscurità è questo.
Pensiamo ad esempio agli abbattimenti umani, sono d’accordo? Se s’intendono come sacrifici di sangue, allora no, semplicemente perché non mi è mai piaciuto il concetto di offrire sangue agli Dei. Se si parla di abbattimento a scopo iniziatico, purtroppo anche qui sono decisamente troppo empatica per prendere l’omicidio così a cuor leggero, concependolo soltanto come una “prova” da spuntare sulla lista di un programma. Però esiste anche una parte di me che è più dura e fortemente votata alla giustizia, quindi non ho alcun problema ad ammettere che talvolta ho pensato che certe persone meriterebbero di morire. È vero, forse non spetta a noi decidere chi vive e chi muore, ma ammettiamolo, se un associato dell’O9A, o chi per lui, uccidesse un pedofilo, uno stupratore seriale, un sadico torturatore di animali, realmente dispiacerebbe a qualcuno? Sicuramente i benpensanti lo condannerebbero, perché autorizzare la giustizia privata significherebbe il caos, perché c’è l’eterna tendenza a dare una possibilità anche a chi ha chiaramente una natura marcia, però è innegabile che dentro il cuore di molti ci sarebbe invece un silenzioso barlume di plauso e gratitudine. In ogni caso non intendo giustificare l’omicidio, perché non posso sostenere un atto illecito, però credo che a volte si tenda ad essere un po’ troppo buonisti nel giudicare certe situazioni.
Se devo parlare di una nota dolente dell’Ordine è a mio avviso l’enorme numero di “associati” improvvisati che ne rovinano l’immagine, gente spesso incapace di cogliere davvero lo spirito della Tradizione, persone poco in confidenza con la propria ombra e pertanto attratte dalle idee forti, dalla trasgressione, dal concetto più banale di “male”. Per fortuna le ordalie dell’O9A sono abbastanza dure da segare sul nascere tutti coloro che non ne sono degni, ma resta comunque il fatto che sul web potreste incappare facilmente in idioti che come degli indottrinati non faranno altro che ripetere a memoria i testi dell’Ordine, esattamente come un fanatico cattolico farebbe con la Bibbia. Anche questa gente, però, si rivela nei fatti utile all’Ordine stesso, favorendo la diffusione del Mythos. Ovviamente ci sono anche associati dell’Ordine molto seri, persone estreme e in apparenza algide e riservate, ma al contempo tenaci, d’onore e concretamente impegnate in un percorso arduo e senza sconti.
E quindi in definitiva, mi piace l’O9A? Ma certo che no! L’O9A non nasce per piacere, non è un fan club, non è un salottino esoterico in cui ammantarsi di tenebra per sentirsi fighi. L’O9A non cercherà mai d’irretirti promettendo sesso facile, donne, denaro, privilegi e bella vita come fanno tante altri “templi satanici”, l’O9A ti propone semmai una via dura, straziante, pericolosa, persino mortale. E come accade non solo nell’O9A ma in generale nel Satanismo, per quanto lotterai per una giusta causa non sarai mai acclamato come un eroe ma sempre e solo come un mostro. Quindi no, non può piacere l’O9A, l’Ordine dei Nove Angoli è un veleno ma è un veleno che può curare. L’O9A è un male, ma nei fatti forse è un male necessario.
Detto questo, non credo che potrei essere una buona Iniziata dell’O9A, un po’ perché sono troppo testarda e orgogliosa per sottostare a un programma e un po’ perché semplicemente sono più incline a seguire un ideale piuttosto che un’ideologia. Ma soprattutto perché, per quanto riconosca nell’O9A molte sfumature del lato oscuro del Culto, non riuscirei mai a rinunciare anche a quello luminoso, a quello che in fondo è per me un elemento vitale del Satanismo, ossia l’amore cultuale, l’amore verso il Sacro, l’amore verso Satana, il legame viscerale con la Signora, il calore stesso alimentato dal Pathos, dall’Emozione, dalla Bellezza. In fondo son sempre stata affetta da una strana tensione spirituale che io chiamo da anni “Sindrome di Persefone”! Tuttavia non ho remore a riconoscere nell’O9A una delle realtà note più complesse, originali e interessanti dell’intero panorama esoterico occidentale. L’O9A è riuscita in quasi mezzo secolo a costruire un piccolo mondo a parte, un’impronta propria, e sebbene sia più che lecito non volerne condividere certe pratiche, negare il suo valore sarebbe solo ignoranza o più probabilmente disonestà.
Infine voglio parlare di un ultimo aspetto del’Ordine ai miei occhi davvero inquietante, seppur da un certo punto di vista quasi ironico, ed è il modo rapido e perfettamente efficace con cui riesce a nutrirsi dei suoi stessi aderenti. Ben pochi sono coloro che realmente sopravvivono davvero all’Ordine dei Nove Angoli, ben pochi sono quelli capaci di superare l’ordalia celata, quella oltre tutte le ordalie visibili. Long in un documento chiamato “Anarchia” scrisse:
“Qualsiasi cosa O9A può e dovrebbe essere sorpassata, raffinata, cambiata, quando gli altri scoprono, sperimentano e ottengono la conoscenza per conto proprio”.
E questo è esattamente ciò che ogni vero Satanista dovrebbe fare. L’indipendenza nel Satanismo è qualcosa di fondamentale, pertanto ritengo che anche l’O9A, così come qualsiasi altra realtà, (USI compresa), andrebbe usata come fonte d’ispirazione, una fonte da cui nutrirsi per arricchire il proprio Cammino ma da cui non farsi a propria volta mangiare. Gli associati dell’O9A capaci davvero di andare oltre l’O9A sono pochissimi, un po’ per senso di cameratismo e forse un po’ per indottrinamento. Con questo non voglio dire che legarsi ad una comunità di spiriti affini sia un male, anzi, però se un qualsiasi ordine o dottrina arriva a svuotarti di ciò che sei per riempirti di ciò che è, se perdi la tua identità per diventare un’estensione di qualcos’altro, se anziché assorbire il meglio sei tu stesso a farti assorbire, allora secondo me qualcosa non va.
Il Tredicesimo dei Principi dell’O9A recita:
“Colui che sta in cima alla più alta piramide di teschi può vedere più lontano”.
E questo è il consiglio che darei a qualsiasi associato dell’O9A: sii quell’uomo. Ma ricordati che quei teschi potrebbero non essere i cadaveri dei tuoi nemici, bensì i cadaveri dei tuoi stessi fratelli, di tutti coloro che anziché salire oltre l’Ordine per guardare più lontano e auto-crearsi, si sono fermati ad esso, nutrendolo, facendosi divorare. L’Ordine può darti molto, può fornirti mezzi per diventare più forte, ma la verità è che la vera forza è quella insita nella tua natura più profonda e se non saprai tirarla fuori quanto basta da mantenere la tua identità, allora l’Ordine infine si riprenderà tutto ciò che ti ha dato. Questa è dunque l’ultima sfida, l’ordalia celata: Elevati oltre l’Ordine stesso. Senza mai tradire né dimenticare la lealtà. Sii parte di qualcosa senza perdere te stesso.
Tutto quello che finora ho espresso potrebbe vedere gli associati dell’O9A d’accordo, o forse sto sbagliando tutto e la mia interpretazione degli intenti dell’Ordine è errata. Forse l’O9A è davvero un male fine a se stesso che gode di se stesso. Ogni cosa è possibile ed io non ho la pretesa di parlare a nome dell’Ordine, né di condizionare la vostra opinione. Posso solo affermare che la mia di opinione è dettata da ciò che ho maturato nel tempo vivendo un certo Cammino e dal modo stesso in cui guardo all’Oscurità, ossia in modo puro, duro e sicuro, e sempre votato ad un bene superiore. Ovviamente ognuno di voi dopo quanto detto sinora si farà una propria idea di questa realtà, e molto probabilmente non sarà troppo positiva, ma voglio concludere il tutto con una dichiarazione di un associato dell’O9A, tratta dal suo diario personale, mentre attendeva il contatto dell’Ordine per cominciare la sua prima ordalia:
“Non posso sopportare tutte queste ore non facendo niente se non torturando me stesso con i pensieri. Non va bene. Le mie emozioni, lo stress… tuttavia io non sono solo, è anche per i miei figli, per i miei fratelli e sorelle che io sono qui. Come posso diventare un uomo se mi arrendo? No. Questo sarà sicuramente difficile ma tutto andrà bene, perché non si tratta soltanto di me stesso. Voglio fare del bene intorno a me. Voglio far andare le cose nell’ordine corretto e aiutare il più possibile. E per aiutare il mondo ho bisogno di aiutare prima me stesso. Ma dimenticare la piccola ragazzina sorridente che corre liberamente all’interno della chiesa”.
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Questo articolo è la versione integrale di un pezzo che ho scritto per la rivista Asylum, dove mi occupo di una rubrica a tema satanico/esoterico. Quanto segue è invece un’aggiunta creata appositamente per il sito di USI, dato che in tal contesto non ho limiti di spazio e posso essere letta anche da persone più preparate sull’argomento. Fra le varie realtà esoteriche esistenti, l’O9A è una delle poche che ritengo degna d’interesse, sebbene la mia opinione in merito trovi pochi consensi sia fra quanti la condannano sia fra quanti invece la idolatrano. Noto, infatti, che chi condanna l’O9A lo fa spesso per motivi diversi dai miei, così come chi lo esalta ne evidenzia aspetti che tutto sommato per me non rappresentano il suo lato migliore. Volevo pertanto concludere questa breve analisi approfondendo ciò in cui da Satanista mi riconosco maggiormente e cosa invece trovo più discutibile. Ovviamente il mio metro di misura per condurre tali analisi si baserà sulla mia natura e sull’idea stessa di Satanismo che l’USI porta avanti.
Fra i meriti che riconosco all’O9A c’è senza dubbio la PRATICITA’. L’O9A esattamente come USI concepisce il Satanismo come un percorso pratico, qualcosa che va vissuto h24 e non solo sulla propria bacheca facebook o nel momentaneo sprazzo liturgico. Il Satanismo per noi non è semplicemente una religione ma uno stile di vita del tutto in linea con la nostra natura. Nel Satanismo Originale teorizzato dall’USI [come sempre ricordiamo che per originale non s’intende “il più vero” ma semplicemente che si concentra nella ricerca delle “origini”, rifacendosi al Culto Originale di cui il Satanismo è attuale fedele incarnazione], il Satanismo non è una dottrina da abbracciare, non è una Religione del Fare ma un Culto dell’Essere, in sintesi una Famiglia, una Razza Spirituale, o come lo definisco io, un Clade. Ad un certo punto della vita di un Satanide [colui che proviene da Satana] il concetto di Appartenenza innata si unisce all’Iniziazione, portandolo così a un Cammino che prevederà sperimentazione PRATICA e non solo elucubrazione intellettuale. Per USI la vita stessa è la Via Iniziatica dove il mondo immanente, anche nelle sue impurità, diviene il mezzo per raggiungere il trascendente, in un viaggio che più che dal basso verso l’alto si muove dall’esterno verso l’interno, e viceversa, fondendo così spirito e materia. Data la nostra ottica riconosciamo dunque nell’O9A una praticità degna di lode e condanniamo invece ogni altra realtà che limita il suo essere all’astrattismo e alla staticità fini a se stesse, paragonabili soltanto ad un perenne priapismo.
Ciò che invece non ci trova troppo in sintonia con l’O9A è sicuramente l’eccessiva strutturazione della via pratica, creando programmi prestabiliti da seguire per raggiungere nuovi gradi all’interno dell’Ordine. Nonostante sia più che sensato offrire degli spunti di riflessione e offrire delle linee guida su come si potrebbe percorrere, trovo eccessivo stilare un rigido programma fatto di prove e mansioni, con per altro il premio finale di un aumento di livello. Offrire idee su come sfidare se stessi è più che utile ma allo stesso tempo ritengo che nessuno possa definire ciò che siamo sulla base di prove stabilite da qualcun altro, giacché ogni individuo è differente. Mi spiego meglio: il Satanismo è un percorso volto all’auto-deificazione, al potenziamento dell’individuo e, in una fase successiva, al potenziamento del suo Clade. I Satanidi, [in quanto discendenti dello stesso progenitore ancestrale, Satana] per mezzo della loro memoria genetica, condividono una stessa Intuizione innata e una stessa Etica naturale, tuttavia ogni singolo membro del Clade è unico, con una propria personalità fatta di punti di forza e debolezze, con una propria esperienza terrena, con i propri condizionamenti e limiti. Ecco dunque che per noi non è concepibile un programma iniziatico assolutamente valido per tutti, poiché ogni Iniziato necessiterà di strumenti differenti per potersi evolvere. Ciò di cui posso aver bisogno io per crescere e potenziarmi non è detto che sia lo stesso di cui avrà bisogno un altro Satanista ed ecco dunque che si presenterà l’esigenza di un “programma” differente. Restiamo pertanto totalmente concordi con l’offrire spunti, idee, ispirazioni, ma meno inclini al fare di un unico programma un sistema assoluto e infallibile, per quanto sicuramente efficace.
Occorre però dire che l’O9A non ha mai obbligato nessuno a seguire il suo programma, sebbene spesso accada che ci siano novizi che entrino in contatto con i vari Nexion al fine di ricevere mansioni. Anche qui l’USI non riesce a trovarsi totalmente d’accordo, per gli stessi motivi sopracitati, dato che concepiamo il Satanismo come un Cammino indipendente e non riconosciamo figure intermediarie fra noi stessi e il divino. Nell’O9A invece sono concepite figure come Maestri e Sacerdoti, sebbene il titolo venga assegnato non da un clero superiore ma dal conseguimento stesso di certe ordalie. Occorre premettere che USI su tale frangente è sempre stata decisamente in netto contrasto con la stragrande maggioranza delle realtà sataniche/esoteriche, dove il sistema Maestro/Adeptato è quasi sempre presente. Seppur all’interno dell’USI possano esserci persone con un bagaglio esperienziale più vasto, capaci dunque di offrire maggiore supporto ai novizi, non abbiamo mai strutturato la nostra realtà sulla base di titoli, gradi e gerarchie prestabilite che andassero oltre a quella naturale. In ogni caso, per quanto mi è dato di sapere, l’O9A non è una realtà in cui le gerarchie diventano opprimenti, la figura del Maestro non è invadente come può accadere in altre realtà più lobbistiche, tuttavia per l’USI è il sistema (occidentale) Maestro/Adeptato che andrebbe drasticamente scardinato, al fine di ripristinare l’indipendenza degli Iniziati, cresciuti in una società ammaestrante in cui ogni cosa viene appresa assorbendo da altri, dove ogni insegnamento prevede un libretto d’istruzioni. Lo scopo del Satanismo è formare persone capaci di auto-crearsi e non solo freddi esecutori. Pertanto le ispirazioni sono indispensabili al fine di trasmetterci impulsi all’interno del Clade Satanico, ma sempre concedendo a ogni Iniziato lo smarrimento essenziale a forgiarsi da solo il proprio Cammino, senza offrirgli troppe sicurezze dottrinali a cui aggrapparsi e incoraggiandolo semmai a trovare certezze solo in se stesso e direttamente in Satana. Negli anni sono state moltissime le persone che si sono avvicinate a noi in cerca di “guide” e puntualmente son sempre state scoraggiate, talvolta anche duramente, non per mancanza di delicatezza ma perché riteniamo lo spronare all’indipendenza il migliore insegnamento satanico. Tutti cerchiamo ispirazione, esiste una reale connessione fra Satanidi e questo ci porta spesso a riconoscerci spontaneamente nelle conoscenze dell’altro. Ci sono indubbiamente Iniziati più intuitivi e più connessi al Sacro, capaci con maggiore facilità di attingere alla Fonte, dunque non condanno in alcun modo chi offre ad altri Ispirazione. Il problema però è che spesso la gente vuole soltanto qualcuno che dica loro cosa fare, passo per passo, e sebbene in parte sia comprensibile, non ritengo il prestarsi come stampelle un buon esempio satanico. E il più delle volte un autentico Esempio insegna più di mille parole. Ovviamente ho colto l’occasione per fare un discorso generale che nei fatti non può essere del tutto applicato all’O9A, perché se anche i vari Nexion possono scegliere di fornire mansioni e seguire il percorso di chi li avvicina, non sono soliti accettare chiunque o fare proselitismo accanito.
Detto questo, la Via Iniziatica O9A [Settuplice Via] è a mio avviso ben strutturata, anche se sinceramente fatico moltissimo, moltissimo, a comprendere le ragioni per cui Long abbia deciso all’improvviso di rivelare determinati segreti iniziatici attraverso mezzi mondani come il web. Son sempre stata dell’idea che il web sia un ottimo canale per veicolare un Messaggio ma che l’informazione non debba mai diventare dissacrazione del segreto iniziatico, rivelando così agli Esterni quelle pratiche sinistre e quei riti che a mio avviso avrebbero dovuto restare unicamente retaggio dell’Iniziato. In ogni caso ogni realtà ha una sua strategia e probabilmente il collettivo O9A avrà avuto i suoi motivi per fare tale scelta.
Il Satanismo della Settuplice comunque può rivelarsi nei fatti utile a quanti ad esempio non siano ancora abbastanza in confidenza con la propria ombra e a chi è ancora fortemente ammorbato da quella che ironicamente chiamiamo “la crosta di Cristo”. Il Satanismo in salsa “onaniana” è infatti un’esperienza potenzialmente utile a deprogrammare quel tipo di individuo ancora pieno di paure e tabù indotti dal sistema Giudeo-Cristiano. Come sostenevo nell’articolo tratto da Asylum, “La mia idea, dunque, è che l’O9A ti chiede di commettere “il male” non perché gli interessi realmente celebrarlo, ma perché è solo commettendolo che esso smette di esistere nella tua mente”. Ricordo ad esempio quando avevo 13 anni che, tormentata dall’idea di Libertà, cercavo sempre nuovi mezzi per comprenderne la vera essenza e fra i vari esperimenti spontanei a cui inconsapevolmente mi sottoposi, ci fu anche il desiderio di liberarmi dalla paura, andando dunque oltre i divieti più comuni. Fu così che ad esempio m’imposi di andare a rubare qualcosa in un negozio e lo feci proprio perché ero terrorizzata dalle conseguenze. Lo feci ed ebbi molta paura di essere scoperta, al punto tale che la seconda volta feci in modo di farmi scoprire, proprio perché desideravo vivere la situazione che tanto temevo. Accadde, feci una bruttissima figura e fui ripresa, ma per me restò un’esperienza utile. Purtroppo vorrei potermi vantare di qualche furto super oscuro e gagliardo ma nei fatti rubai semplicemente della cioccolata! Ma aldilà del cosa era l’atto in sé che ricercavo. Ho sempre creduto che gli autentici Eredi di Satana siano Iniziati dal Dio stesso e che fin dalla tenera età vivano quindi situazioni ed esperienze che rientrano in un Cammino ben preciso, seppur inizialmente ne siano inconsapevoli. Chi però per motivi diversi non ha avuto la “fortuna” di coltivare fin dall’infanzia un proprio “Pathei Mathos” naturale, può trovare in una Via come quella dell’O9A la giusta occasione per ottenere a sua volta Consapevolezza. Questo significa che la Settuplice Via è utile solo a chi non è un Iniziato di natura? Certo che no, per quanto alcune persone possano aver già fatto spontaneamente esperienza di certe ordalie proposte dall’O9A è altresì vero che esistono sempre nuovi modi per mettersi alla prova, pertanto anche chi ha già una sua formazione indipendente potrebbe trovare spunti utili nella Settuplice, ovviamente dando per scontato che sia un individuo incline alle metodologie in linea con la Via della Mano Sinistra.
Che dire dell’antinomismo? In questo non si può muovere nessuna critica all’O9A, essere antinomici significa andare contro il sistema sempre e comunque e questo può portare dunque anche alla criminalità. Può non piacere un ragionamento simile ma ritengo più onesto qualcuno come l’O9A che dice di essere antinomico e quindi si pone realmente in antitesi a tutto, prendendosene anche i rischi, piuttosto che chi si definisce allo stesso modo senza però avere il coraggio di esserlo davvero. Noi dell’USI ad esempio non ci definiamo estremamente antinomici, non perché siamo asserviti allo status quo ma perché lo siamo solo e soltanto quando riteniamo occorra esserlo e non per puro principio. Semplicemente seguiamo la nostra natura senza curarci del fatto che ciò sia in linea o meno con la società. Mi spiego meglio: se ad esempio l’O9A, essendo un Ordine antinomico, commette crimini per convinzione ideologica, noi magari arriveremmo a criminalizzare solo e soltanto se ci fosse la reale esigenza di farlo. Se ad esempio dovessimo difenderci allora potremmo decidere di usare la violenza ma sicuramente non useremmo la violenza solo per essere antinomici. Se una legge fosse ingiusta, liberticida, dannosa, allora potremmo scegliere di infrangerla per continuare a vivere secondo la nostra natura e ideali ma sicuramente non fa parte di noi violarla solo per rivestire un ruolo oppositivo. Non siamo sovversivi e trasgressivi per principio ma possiamo esserlo laddove sussista la reale esigenza di ribellione. In ogni caso, questa posizione estremista dell’O9A può incontrare il consenso o meno altrui, ma se non altro rivela una coerenza che in tante altre realtà invece manca, realtà che vogliono apparire per forza trasgressive senza poi avere il coraggio di esserlo davvero, rendendosi ai miei occhi più spregevoli di chi criminalizza.
Un’altra cosa che fa parte dell’ideologia O9A e che non collima con la nostra visione è il concepire il Satanismo unicamente come un “mezzo”. Per l’Ordine dei Nove Angoli il Satanismo è infatti soltanto una fase del percorso, una fase in cui l’adepto esperisce il sinistro, l’oscuro, per poi negli anni giungere al numinoso, luminoso, che potrebbe persino arrivare a contemplare l’adesione al Cristianesimo. A tal riguardo il Secuntra stesso scrive:
"... questa weltanschauung occulta è un nuovo logos – cioè, una nuova percezione, un nuovo modo di vivere e un nuovo ethos – quella che il termine “il sinistramente-numinoso” descrive ragionevolmente bene, poiché è un equilibrio tra il precedente “logos numinoso” che divenne manifesto, oltre due millenni fa, nelle forme causali come lo gnosticismo e il Cristianesimo, con ciò che è “sinistro” (che è manifesto e si è manifestato in varie forme causali, come il “satanismo tradizionale” e l’antinomismo occulto). (…) Inoltre, nella sua essenza questo percorso pratico o via dell’O9A, non è “satanico”, né una “via della mano sinistra” (…) ma è un viaggio e un modo di vivere che, se intrapresi, li porteranno dal “sinistro” verso il “numinoso” e da lì verso ciò che è al di là di quelle forme causali".
Analizzando tali affermazioni comprendiamo che l’O9A non si definisce come un percorso strettamente satanico, cosa evidenziata anche dal fondatore Anton Long, e che la via proposta porta dal sinistro per poi dirigersi verso il numinoso, dove per Sinistro si identifica il Satanismo [il sinistro si manifesta nella forma causale del Satanismo] e il numinoso viene identificato con Cristianesimo e Gnosticismo [il numinoso si è manifestato attraverso forme causali come il Cristianesimo e lo Gnosticismo]. Da ciò possiamo evincere il fatto che per chi segue l’O9A non esiste un reale attaccamento a Satana, agli Dei, o a determinati Ideali Satanici, quanto più che altro il desiderio di usare la forma più estrema di Satanismo al fine di sperimentare ciò che socialmente è inteso come “male”. Il loro ragionamento non è così illogico, sperimentare il sinistro per poi ascendere verso il numinoso potrebbe benissimo richiamare il processo alchemico che dalla Nigredo va verso l’Albedo e la Rubedo, la Discesa agli Inferi come preludio della Risurrezione. Sono concetti molto esoterici e profondi, concetti abbracciati anche dall’USI sebbene attraverso forme “causali” differenti. Ciò che però da Satanista mi trova in disaccordo è appunto concepire il Satanismo stesso unicamente come la fase al nero del Cammino, come sola oscurità, attribuendo invece al Cristianesimo connotati numinosi.
Per noi il Culto di Satana è a prescindere dal Cristianesimo, non rappresenta solo un’opposizione al sistema, è una Via indipendente che contiene già in sé il sinistro e il numinoso, tenebra e luce. In tale frangente la visione O9A di Satana e del suo Culto è totalmente in linea con la visione Cristiano-Giudea, dove appunto Satana è visto come il “male”. E l’O9A è consapevole di questo e lo strumentalizza proprio allo scopo di sconvolgere e sfidare, strategia certamente comprensibile ma che non può entusiasmare chi realmente ha un legame autentico con Satana, Dio ben lontano dai banali luoghi comuni cristiani. Senza contare che, anche volendo parlare di mera strategia eonica, resto dell’idea che forse per un cristiano sia più sconvolgente un Satanista che si rivela nei fatti diverso dal mostro che gli hanno sempre fatto credere, trovando invece molto più accettabile e confortante un Satanista votato al male. Perché sebbene quest'ultimo possa rivelarsi pericoloso per il singolo malcapitato, diventa nei fatti il migliore amico di tutti gli altri, permettendogli di continuare ad alimentare la loro illusione di essere ""i buoni" e che il loro sistema di credenze sia quello "giusto", ancora ben saldo grazie alla prevedibile presenza del Satanista cattivo, senza dunque quell'inversione di ruoli che farebbero crollare miseramente tutte le loro false certezze. Dire invece ai cristiani la verità, ossia che Satana non è il male e che pertanto nessuno a parte loro si prenderà la responsabilità delle loro colpe, dirgli che hanno da sempre vissuto una menzogna, quello sì che viene considerato eretico ed inaccettabile. Perché è vero, un Satanista che non uccide e non commette crimini sarà sempre meno pericoloso per il singolo cristiano che incrocia il suo cammino, ma sicuramente si dimostrerà molto più pericoloso per la cristianità e il sistema Chiesa. Quindi no, dal canto nostro non ci interessa sacrificare persone ma sicuramente in un modo comprensibile a pochi stiamo sacrificando la menzogna, l’ignoranza e l’illusione sull’altare della vera Conoscenza.
Per tornare alla citazione soprastante del Secuntra, la cosa particolare è che alla fine lo scopo della Settuplice è condurre l’Iniziato dal sinistro al numinoso, al fine di trascendere oltre la dualità stessa, dunque fatico un po’ a capire il reale motivo per cui si debba attendere vent’anni di Cammino [durata della Settuplice Via] prima di comprendere ciò che alla fine già sappiamo, ossia che non esiste separazione fra sinistro e numinoso. La Tenebra contiene già il Sacro e il Sacro comprende la Tenebra. In ogni caso queste sono ovviamente scelte molto intime e sicuramente ci sono individui per cui separare le cose e sperimentarle singolarmente può avere una sua utilità, ma per quanti invece hanno già compreso che le polarità si compenetrano senza annullarsi potrebbe secondo me non essere altrettanto utile.
In ogni caso, forse nei fatti è proprio questa la cosa che più spesso mi fa guardare all’O9A con una punta di amarezza, il loro “uso” del lato oscuro del Culto soltanto per alimentare il proprio Cammino, trasformando così il fine nel mezzo e facendo del mezzo il fine. Sono infatti gli Ordini e le diverse realtà a dover fungere da mezzi per conseguire ideali più elevati e non dovrebbero mai essere gli alti ideali (e gli Dei) a diventare mezzi per alimentare il proprio “ego” di collettivo. USI, O9A, e qualsiasi altra realtà sono e saranno sempre e solo MEZZI, non fini. Quindi il concetto di “usare il Satanismo”, da figlia di Satana, non riuscirò mai a digerirlo troppo, proprio perché differentemente da tante realtà più fredde, noi di USI tendiamo ad avere anche una visione romantica, a mettere al primo posto il sentimento stesso e il legame con i nostri Dei e il nostro Clade.
Anche sul fronte Dei nasce un po’ di ambiguità, perché ho conosciuto sia membri dell’O9A emotivamente coinvolti nel loro rapporto con gli Dei e membri dell’O9A invece molto più freddi. Nell’Ordine non è chiara e univoca la visione inerente alle entità, per taluni Essi sono solo emanazioni di energie distruttive e oscure, niente più che forze, archetipi, visione comune nel Razionalismo e nel Luciferianesimo. Per altri associati dell’O9A invece (purtroppo molto più rari) gli Dei sono entità reali a cui si sentono legati spiritualmente ed emotivamente. Ovviamente mi ritrovo senza dubbio con coloro che vedono gli Dei come anime reali e che comprendono il potere “sinistramente-numinoso” (qui ci sta perfetto) dell’Amore. Oggi l’Amore, soprattutto nel panorama satanico, viene sminuito e ridicolizzato, come se fosse appunto soltanto retaggio della New Age e dei percorsi di Mano Destra, come il Cristianesimo. Ma l’Amore in realtà è la forza più oscura e lucente che esista, è la spinta che Muove, è la fiamma stessa che alimenta la Volontà, l’elemento imprescindibile per tutti Coloro che Camminano. Sull’amore cultuale non posso entrare troppo nel merito, è qualcosa di davvero molto personale e non si può certo pretendere che sia vissuto da tutti allo stesso modo, tuttavia se devo basarmi sui testi dell’O9A, sembra che gli Dei siano concepiti anch’essi soltanto come strumenti di elevazione personale.
Una tecnica particolarmente interessante dell’O9A è sicuramente l’Insight Role, ossia l’interpretazioni di differenti ruoli per raggiungere una maggiore consapevolezza. Anche questa è una pratica O9A che porta la mia memoria al passato, affondando nelle esperienze più significative della mia vita. Fin da piccola a causa delle circostanze mi sono trasferita molto spesso e cambiare casa significava anche cambiare città, cambiare scuola, lavoro, amicizie, abitudini. La mia vita è sempre stata piuttosto intensa e questi cambiamenti mi hanno portata a vivere di volta in volta in contesti sociali molto diversi, molto spesso anche difficili, entrando in contatto con realtà drammatiche e talvolta persino pericolose. Arrivai a definire questi continui cambiamenti come “le vite nella Vita”, poiché ogni volta attorno a me cambiava tutto, proprio come se fosse una nuova vita totalmente indipendente da quella precedente. Vivere in questo modo non mi ha concesso grande stabilità però si è rivelato utile per comprendere me stessa e gli altri. E la prima cosa che notavo trovandomi in mezzo a persone molto diverse da me erano le differenze, col tempo invece cominciavo a notare le somiglianze. Mi rendevo conto che la passione con cui io peroravo certe cause poteva essere applicata allo steso modo per cause opposte, mi rendevo conto di tutte le sfumature dell’anima umana, del dolore altrui, delle ferite, delle ingiustizie e anche di tutta la bellezza e di tutto l’orrore che poteva nascondere l’animo umano. Ma soprattutto mi rendevo conto di cosa io stessa contenevo. Ogni volta che mi trovavo infatti a vivere determinate situazioni scoprivo un’altra parte di me, una parte che se non si fosse trovata in certi contesti non sarebbe mai venuta alla luce. E ogni volta mi stupivo di me stessa e mi dicevo: “Accidenti, quindi dentro me c’era davvero anche questo?”
In tal senso si può dire che ho vissuto inconsapevolmente un Insight Role fin dalla nascita e mi è stato utile ad andare oltre i dogmi personali, oltre la mia zona confort, utile ad aprire la mente e l’anima, utile ad ampliare la mia visione del tutto. E ancora più esilarante fu per me notare come alcuni contesti in cui mio malgrado ho vissuto siano paradossalmente corrispondenti ad alcune proposte O9A inerenti all’Insight Role, rendendo le brillanti ispirazioni di Long davvero in linea con la mia vita. Quindi senza dubbio la ritengo una tecnica più che valida, benché non condivida però l’idea di fingersi ciò che non si è. Perché nell’Insight Role nei fatti non ci si limita a vivere in contesti molto diversi dalla propria realtà ma ci si deve anche calare nella parte, interpretando appunto un ruolo. Questo lo trovo un po’ lontano dalla mia natura, una natura che per l’appunto vuole comprendere ma senza snaturarsi. Fare esperienza del diverso è indispensabile ai fini della Comprensione ma snaturarsi per recitare una parte lo trovo inconciliabile con il mio personale modo di intendere l’Onore. Molti aderenti dell’O9A ad esempio s’inseriscono fra le fila di fazioni politiche estremiste e ciò che conta per loro è soltanto fare quel tipo di esperienza, senza necessariamente condividerne davvero determinate ideologie politiche. Allo stesso tempo si richiede di trascorrere del tempo in un monastero, imparando la mistica cristiana. E per quanto possa capire che per un membro dell’O9A magari sia utile, per una persona come me che invece crede realmente in certi ideali diventerebbe un modo insano di stuprare la propria natura. Se credo in ideali satanici posso anche vivere in un convento con frati e suore (fra l’altro fatto davvero) ma non potrò mai fingermi come loro. Posso anche frequentare Nazionalsocialisti o Comunisti (fatto) ma non potrò mai fingere di credere in qualcosa che magari è opposto alla mia natura, perché per me comprendere non implica simulare o annullare la propria Identità. Questa è ovviamente una mia opinione, chissà, magari persino un mio limite personale. Resta comunque il fatto che l’Insight Role sia senza dubbio una tecnica originale, probabilmente però più adatta a persone indifferenti verso certi ideali. Perché noi non interpretiamo il ruolo del Satanista, noi lo siamo e lo saremo sempre, pertanto diventa complicato vedere di buon occhio chi finge una parte o fingersi a nostra volta qualcosa che non riconosciamo.
Potrei proseguire a lungo nel commentare l’ideologia dell’Ordine, dato che è ricca e mai banale. In questa parte aggiuntiva all’articolo ho forse evidenziato maggiormente i punti di perplessità e disaccordo che l’ideologia O9A mi muove, a cui aggiungerei infine un ultimo elemento particolarmente frustrante rappresentato dalle contraddizioni interne. Non è infatti difficile trovarsi di fronte ad un testo dell’O9A e notare spesso concetti contradditori, come ad esempio il principio che scoraggia a creare opere d’arte e poi l’abbondanza di opere prodotte dall’Ordine stesso, oppure lo stesso asserire di non essere strettamente Satanisti ma poi scrivere testi unicamente sul Satanismo in cui definire in modo arbitrario cosa sia e cosa non sia il Satanismo. Così come non vedo troppa coerenza nel ridicolizzare altre realtà sataniche che usano il termine famiglia e poi magari poche pagine dopo definirsi allo stesso modo, non ultimo poi l’invito all’indipendenza nel percorso, l’indipendenza da norme e regole, salvo poi però spesso giudicare negativamente chiunque nei fatti abbia un percorso indipendente dall’O9A e non segua le sue regole. E sinceramente mi spiace apparire polemica però la frustrazione non nasce dalle contraddizioni in sé quanto più che altro dalla poca auto-onestà che talvolta certi simpatizzanti dell’Ordine dimostrano qualora cerchi un confronto. Parlando talvolta con sostenitori dell’O9A ho notato una leggera insofferenza nel discutere riguardo a miei eventuali dubbi su ciò che ritenevo contradditorio, sentendomi trattare quasi come “l’eretica” che non capiva o che agiva per mera provocazione, mettendo in discussione un sistema perfetto. E tralasciando il fatto che la sfida dialettica e la provocazione teoricamente dovrebbe essere gradita ad un membro dell’O9A, dal canto mio posso affermare di non aver mai mosso dubbi allo scopo di provocare, ma solo per capire parti della teoretica che obbiettivamente non mi convincevano a pieno. Ogni volta comunque mi veniva risposto con stralci dei libri di Long, con discorsi molto articolati ma nei fatti non sempre troppo chiari ad un’attenta analisi. Ed ogni volta mi sentivo trattare un po’ come “quella che non capiva” oppure mi veniva risposto che “le contraddizioni erano state messa apposta come strategia”.
Ora, ci sta tutto che io possa non capire determinate cose, diciamo che non sono esattamente la prima cretina che passa, però alla fine non son certo nemmeno un genio. Potrebbe dunque essere del tutto plausibile che a volte sia davvero io a fraintendere o capire male determinate informazioni, così come ci sta che si possa applicare dell’ermetismo alle proprie opere, rendendole enigmatiche e apparentemente ambigue. Tuttavia trovo un po’ scorretto usare sempre la scusa della “strategia” per giustificare ogni possibile errore o contraddizione. Sarebbe invece forse più onesto ammettere che una realtà che ha prodotto moltissimo materiale in tutto il mondo, per decenni, possa semplicemente talvolta incorrere in incoerenze. O anche ancora più semplicemente accettare l’idea che persino un uomo brillante come Long possa talvolta “cagare fuori dal vaso”, proprio come tutti. Io non considero l’incoerenza o l’errore come qualcosa d’inaccettabile, USI stessa non è certo perfetta, siamo solo Iniziati che compiono una ricerca in divenire, quindi non immuni dallo sbandare. Ciò che però mi irrita è la tendenza a trincerarsi dietro a un ruolo che magari ci si è incollati addosso, un ruolo talvolta forzatamente misterioso, oscuro, infallibile, come se si temesse l’idea di poter essere umanizzati e messi in discussione. E forse più che irritazione dovrei usare il termine dispiacere, dato che nei fatti considero molti Iniziati O9A dei praticanti validi e infatti così come ho avuto a che fare con simpatizzanti dell’O9A preparati ma un po’ dottrinali e risentiti, ho avuto contatti anche con membri dell’O9A italiani e stranieri del tutto capaci di sostenere un’eventuale critica e provare persino un certo piacere nel dibattere.
Vorrei concludere questo scritto con un pensiero di Kahibit che cade a pennello, un pensiero che mi ha particolarmente colpito la mia attenzione, dato che in parte riassumeva quanto avevo finora scritto.
“La mistica dell'o9a ha delle potenzialità, lo sai tu e lo so io. Però poi entra in gioco quella confusione di fondo, che -voluta o meno che sia- rende lecite persino interpretazioni contrastanti. Senza contare che ormai è un progetto pluridecennale, in cui han messo le mani sempre più persone ed il cui fondatore sembra aver attraversato grossi periodi di cambiamento. Non so, credo che ad un certo punto dire cosa sia o non sia l'o9a in maniera assoluta sia semplicemente impossibile. Ci si può fare la propria idea, confrontarla con quella d'altri, ma alla fine dei conti quello che importa davvero è il modo in cui le idee, le tecniche e le intuizioni dell'o9a possono influire positivamente sul percorso di un individuo; tutto il resto lascia il tempo che trova. Il Satanismo esisteva da prima dell'o9a e continuerà ad esistere dopo di essa. Ironicamente, sebbene sembrino convinti del contrario, sono loro (come qualsiasi altra corrente) ad essere uno strumento del satanismo e non viceversa”.
Aldilà di queste differenze sostanziali, il pensiero di Long si rivela una pietra miliare all’interno del panorama esoterico occidentale, nelle sue luci e nelle ombre. Long, che la sua ideologia convinca o meno, dimostra una grande cultura ermetica, i testi dell’O9A sono pieni di concetti magico-esoterici che incontrano senza dubbio il mio favore, così come apprezzo lo stile suggestivo con cui il Mythos stesso è stato elaborato ed alimentato, sia dal fondatore che dagli associati. Long attinge molto dalle tradizioni precedenti, soprattutto quelle europee, e lo fa in modo sapiente e personale, arrivando spesso ad intuizioni in linea con il Satanismo Originale. Chi mi conosce sa che son sempre stata molto critica verso le altre realtà, il mio idealismo spesso è stato deluso dall’iniquità altrui, dalle loro corruzioni, dalla loro povertà di spirito e totale mancanza d’intenti puri. Tuttavia se fra le varie critiche, degne della burbera che sono, mantengo una certa stima verso l’Ordine dei Nove Angoli è perché fondamentalmente ne riconosco un valore e perché grazie al mio Guardiano so da dove provengono e quindi so quale spirito animava la loro origine, anche se nel tempo (e parlo di millenni) l’immagine originale si è in parte deformata. I veri figli di Satana sono la mia Famiglia e saranno sempre osservati da me con attenzione e benevolenza, così come osservo con attenzione gli impostori e i suoi nemici, (sebbene con decisamente meno benevolenza…) Perché questo è il tempo per Guardare, il tempo in cui tutto può accadere e in cui nulla e nessuno è come sembra. Il tempo per capire e fare le nostre scelte, agendo secondo il richiamo della nostra vera natura. E un domani tutto questo Tempo si tradurrà in Sentenza. In definitiva credo che molti aderenti all’O9A siano molto lontani da quello che considero vero Satanismo, così come lo sono spesso i membri di qualsiasi altra realtà. Altri invece, aldilà della loro bandiera, conservano ancora una spirito degno del sangue che portano, ed è a quelle rare persone che io volgo il mio più sincero rispetto e affetto. E senza dubbio molti associati dell’O9A rientrano fra questi, aldilà delle possibili differenze.
Jennifer Crepuscolo
Per approfondire:
Vijnanabhairava, la conoscenza del tremendo
Aghora, Alla Sinistra di Dio – E.R. Svoboda
I Signori della Mano Sinistra – S. Flowers
I Culti dell’Ombra- k. Grant
La Via Oscura – A. Brandi
Satanica Eresia – traduzioni del Secuntra Nexion
Telos – edito da Secuntra Nexion
Osservando l’Abisso – O9A & Secuntra Nexion
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